Quando il mondo del vino incontra quello della birra nascono le IGA. Italian Grape Ale, uno stile che ha riconosciuto al nostro paese la capacità di essere distintivi nel mondo della birra, utilizzando diverse varietà di uva sotto forma di mosto o di frutto. Lo stanno facendo in tanti birrai, ma il fatto che anche dei vignaioli si mettano a fare birra non era e non è ancora oggi affatto scontato.
Come la storia della Birra Agricola Artigianale Gjulia, nata dalla passione dei fratelli Marco e Massimo Zorzetting, produttori di vino friulani con due aziende simbolo del territorio come La Tunella a Alturis. La passione per la birra è sempre stata tanta, sono sempre stato io a insistere per realizzare il progetto di un vero e proprio birrificio– racconta Marco Zorzetting – alla spalle abbiamo unimportante tradizione vitivinicola e ci siamo affacciati al mondo della birra con lintenzione di valorizzare i seminativi di proprietà. Una produzione interessante con una decina di birre in catalogo, ma lattenzione è tutta sulla Grecale, una limited edition che è stata portata a Milano da unintuizione del giornalista Maurizio Maestrelli, grande esperto di birra e ideatore della Milano Beer Week, in uno dei santuari delle enoteche della città, La Cieca di via Vittadini. Siamo venuti qui a La Cieca perché proprio insieme a Roberto, il proprietario dellenoteca, nel corso di un viaggio in Friuli in visita al birrificio Gjulia ci siamo fatti incantare dalla Grecale, allora abbiamo pensato perché non organizzare una verticale a Milano per vedere levoluzione della birra nel tempo?.
PICOLIT E BIRRA
La Grecale del Birrificio Gjulia fa parte delle cosiddette IGA, questo stile che è stato introdotto dal BJCP, Beer Judge Certifiction Program nella pubblicazione delle Style Guidelines e sta facendo impazzire il mondo delle craft. Una birra in edizione limitata, partendo dalla materia prima, il Picolit, uno dei vitigni autoctoni friulani, punto di riferimento di una regione intera. Quando abbiamo immaginato di mettere del mosto di Picolit nella birra, una quota pari a circa il 5%, alcuni ci hanno dato dei pazzi e continuano a darci dei pazzi ancora oggi, prima di assaggiare la birra. È una birra che scalda, che emoziona, non è mai uguale allaltra ma sorprende per la sua freschezza e per la sua potenzialità di invecchiamento nel tempo. La Grecale è una Triple Ale, con laggiunta di mosto di Picolit come detto, una birra speciale doppio malto ad alta fermentazione resa unica dal connubio con questo straordinario vitigno che di norma regala dei passiti da urlo. Gradazione importante, intorno ai 10%, rifermentata ed affinata in bottiglia. Prevalgono le note maltate, malto prodotto dai 14 ettari di orzo di frumento per la produzione del malto base che viene portato a Monaco in Germania per la maltatura. Lacqua invece è quella delle Valli del Natisone, il birrificio è situato a San Pietro al Natisone dove sgorga lacqua del Monte Mia, fondamentale per la produzione di birra secondo il motto buona acqua buona birra. Una zona che dopo grandi vini sta regalando anche birre veramente interessanti, oltre alla Grecale, la prima e unica in Friuli con laggiunta di Picolit, da segnalare anche la Ribò, una birra chiara doppio malto ad alta fermentazione con lutilizzo di mosto di Ribolla Gialla.
4 ANNATE DI GRECALE
Il bello di una birra del genere è la possibilità di sperimentare, ecco perché dalla Gjulia hanno portato quattro annate da degustare. 2015, 2014, 2013 e 2012, in un crescendo di sentori e di sensazioni.
Si parte con il 2015, la birra attualmente in commercio. Si intravedono le potenzialità, il colore è un bel giallo dorato carico e quando la portiamo al naso sentiamo subito sentori vinosi legati allaggiunta di mosto di Picolit. Qualcuno tra i presenti alla degustazione non conosce il Picolit, viene quasi in mente di aprirne una bottiglia ma ci concentriamo sulla birra che effettua una rifermentazione per 30 giorni in botte e 30 giorni in bottiglia. Letichettatura dellannata è avvenuta solamente dopo, in una logica di verticale, mentre letichetta è sempre la stessa. In bocca una bella persistenza, ci colpisce subito la freschezza e lacidità. Passiamo al 2014, Marco Zorzetting descrive lannata, una delle vendemmie più brutte degli ultimi anni, il Picolit come tutti i vini ne ha risentito. E la birra? Il colore cambia, vira su un giallo molto più carico, al naso a prima sensazione si sente meno pulizia, ma non manca la complessità e lampiezza. Assaggiamo, colpisce anche qui una nota acida che ci invita a sorseggiare ancora questa birra, molto equilibrata, non sembrano i 10° dichiarati. Il 2013 parte con un colore più tendente allambrato, la birra sta evolvendo nel bicchiere in un sottile equilibrio tra struttura, eleganza e bevibilità. Maurizio Maestrelli spara una pietra focaia, ma davvero chiudendo gli occhi si può percepire la frontiera dellemozione di una Regione, il Friuli Venezia Giulia, che ci regala grandi cose. Dulcis in fundo arriviamo al 2012, colore sempre più carico, sempre più intensità e ampiezza al naso con note di frutta secca dominanti, accompagnate dalla vinosità del Picolit e da frutta matura, esotica. Ma è in bocca a colpire per la sua freschezza, inganna spudoratamente sia sulla gradazione che sui sette anni portati splendidamente. Iniziamo a parlare di quanto può durare? Allinfinito, per chi volesse ripetere questa verticale il Birrificio Gjulia ha realizzato un cofanetto in edizione speciale con le quattro birre.
INTERVISTA A MARCO ZORZETTIG di BIRRA GJULIA dopo la degustazione
www.youtube.com/watch?v=teawUpzsJJ4+info: birragjulia.com/