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Ci sono delle serate davvero extra sulla scena degli Champagne. E’ il caso della presentazione della nuova Cuvée Veuve Clicquot, che in una serata di inizio maggio ha scelto come location Peck, storica azienda gastronomica milanese, per il lancio lo champagne Extra Brut Extra Old.

Chef de Cave di Veuve Clicquot Dominique Demarville

La presenza dello Chef de Cave di Veuve Clicquot Dominique Demarville ha dato la possibilità di conoscere il percorso che ha portato alla creazione di questa nuova Cuvée. Prima della degustazione infatti, Dominique ha spiegato di come la Maison sia attenta da sempre alla selezione delle annate, rendendo possibile produrre un vino interamente con con vini di riserva. Vuoi per la struttura, per l’acidità o l’eleganza, tutti vini sono stati affinati per un minimo di di tre anni sulle fecce in grandi contenitori di acciaio. Successivamente la maturazione è proseguita dopo l’imbottigliamento per altri tre anni prima del degorgement.

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L’ARTE DELL’ASSEMBLAGGIO

Per Veuve Clicquot l’assemblaggio dello Champagne è una vera e propria arte. I vini di riserva svolgono il ruolo più nobile, aggiungendo profondità, complessità e mistero al fiore all’occhiello della Maison, il Brut Yellow Label. Le percentuali dei vitigni utilizzati sono 47% pinot nero, 27% chardonnay e 26% pinot meunier.Testimoni dei valori più duraturi della Maison, i suoi vini di riserva sono fra i gioielli più preziosi della collezione dello Chef de Caves Dominique Demarville. Uno Champagne interamente innovativo, che fonde il meglio della storia. L’assemblaggio Veuve Clicquot Extra Brut Extra Old è prodotto interamente con vini di riserva di sei annate – 1988, 1996, 2006, 2008, 2009 e 2010 – scelti per la loro freschezza, generosità e struttura. Un assemblaggio per catturare lo spirito del Brut Yellow Label, interpretandolo con una nuova profondità, purezza e forza espressiva. Rispettando la tradizione della Maison, e riflettendo la sua lunga storia di sapienza nell’assemblaggio, i vini che compongono Extra Brut Extra Old sono stati affinati per un minimo di tre anni sulle fecce fini in grandi tini di acciaio. Un’altra fase di maturazione inizia per l’Extra Brut Extra Old imbottigliato, rimanendo sui lieviti nelle cantine della Maison per altri tre anni prima della sboccatura. Riflettendo la corposa ricchezza dei vini di riserva in Extra Brut Extra Old, l’assemblaggio riceve un dosaggio molto basso di soli 3g di zucchero/l.

DEGUSTAZIONE E ABBINAMENTI

Nel bicchiere osserviamo un colore giallo dorato ed un finissimo perlage. Al naso invece si percepiscono da subito la frutta estiva e di agrumi, poi i classici sentori di lievito e crosta di pane. Le note olfattive iniziali colpiscono per intensità, ricchezza e ampiezza, sentori delicati di lievito insieme ad agrumi canditi, ammorbiditi dall’aroma tostato che è sempre un segno distintivo degli Champagne Veuve Clicquot. Al palato la sensazione è di un corretto equilibrio tra freschezze, mineralità e morbidezze. Attacco potente e setoso, morbidezza supportata dalla levità dell’effervescenza che spesso accompagna gli Champagne più vecchi. La pressione che produce il fine perlage di Extra Brut Extra Old è di soli 4,5 bar, contro i 6 bar di uno Champagne tradizionale. Dopo l’ingresso in bocca, tre qualità emergono distintamente nella struttura complessiva: freschezza, mineralità e purezza. Buona la persistenza che ci fa godere una bella sapidità, in un finale di grande lunghezza con sprazzi di salinità. Extra Old è la “quintessenza della Maison Veuve Clicquot”, che racchiude tutti i valori cardine: savoir-faire, tradizione e innovazione. Champagne di splendida versatilità, con la freschezza richiesta per un aperitivo che la profondità necessaria per accompagnare un pranzo. Un complemento ideale tanto per piatti leggeri e delicati che per piatti dai sapori più intensi. Nella degustazione le prelibatezze di Peck hanno aiutato a capire i migliori abbinamenti. Consigliati decisamente pesce sia crudo che cucinato, molluschi, carni bianche come faraona e vitello, porcellino al latte. Dulcis in fondo, la serata si è chiusa con un millesimo del 1989 che ha regalato note di caffè ed una beva davvero ancora piacevole.

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ROBERTA ANTONIOLI STUDIO PR
Roberta Antonioli –
Verdiana Radaelli –

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