Con Siamo tutti gazzosai avevamo scoperto il fascino narrativo e il valore della nostra storia di distributori di bevande. Così, con un nuovo taglio stilistico, abbiamo pensato che per approfondire la complessità del nostro operare fosse necessario partire dalla storia del nostro impegno quotidiano.
Per farlo abbiamo scelto di scrivere un diario di viaggio: In viaggio con i gazzosai. Protagonista un camioncino, su e giù per l’Italia, per raccontarci e raccontare – attraverso l’intreccio di testimonianze – processi di produzione, aneddoti, orizzonti e sfide economiche, fatiche e passioni che animano il viaggio di ciò che facciamo: trasportare bottiglie per soddisfare bisogni che diventano sogni.
L’introduzione di Riccardo Giuliani: Sparkling life
In questo libro abbiamo cercato di individuare e descrivere anche quello che è l’orizzonte futuro del nostro settore. Certo c’è la necessità di aggregare, di costruire dei poli più forti per introdurre economie di scala nella gestione e avere anche spalle finanziarie più robuste, ma ciò che è davvero importante è costruire una nuova relazione all’interno della filiera tra distributore e gestore del punto vendita. Noi gazzosai dobbiamo diventare non solo distributori di beni ma creatori e fornitori di servizi ad alto valore aggiunto: dal marketing alle piattaforme social e di relazione, dalla formazione a tutto tondo allo scouting dei nuovi prodotti, dalla gestione dei processi indotti dalle nuove tecnologie, comprese quelle della comunicazione, alla gestione dei nuovi spazi di relazione in rapporto alle nuove generazioni di consumatori che si affacciano sul mercato e che chiedono sempre di più di tornare a essere clienti, di essere cioè coinvolti nel processo decisionale che genera i prodotti e li offre. Per questo In viaggio con i gazzosai è stato scritto con l’intenzione di essere uno strumento di riflessione sul modo d’essere attuale e futuro del nostro settore e sulle ragioni del nostro essere e fare impresa. È un viaggio nel nostro modo di operare, ma anche dentro le nostre ragioni, nei luoghi del nostro operare ma anche dentro le motivazioni del nostro lavoro quotidiano. Se volete il nostro camioncino sta per partire, abbiamo una consegna importante e urgente da fare: le idee per il nostro futuro. Si parte: In viaggio con i gazzosai!
L’introduzione di Carlo Cambi: Il carretto passava
Il carretto passava e quell’uomo annunciava “ciambelline, bomboloni alla crema, al cioccolato”. Era alto, magrissimo, vestito di una canotta e di pantaloncini da fornaio con un berretto a bustina bianco in testa con la marca del lievito bene in vista; aveva baffetti rossicci, sandali francescani e un buco nei denti davanti. Per noi in quelle estati dell’Italia effervescente di nuova ricchezza era l’angelo della colazione. Passava pedalando quieto tra le ville ora Settecentesche ora Liberty di Porto Vecchio atteso da fantesche in grembiule di pizzo e crestina mandate in golosa ambasceria per soddisfare i palati di signori e signorine. A casa mia la tata non vestiva l’uniforme di servizio: era una di famiglia e sovente la Linda, la mia bisnonna, monumentale sia negli affetti sia nella corporatura, sia nella saggezza e nella sapienza gastronomica, la sostituiva nella compera della colazione. Io spiavo ancora nel letto quell’annuncio e sobbalzavo di golosa vitalità al sentire spandersi per il salone affacciato sul golfo il refolo di caffellatte. Non so dire perché d’inverno la colazione si dovesse fare nell’immensa cucina e ci fosse impedito di usare il salottino da pranzo, mentre d’estate a Castiglioncello si doveva usare la sala grande, quella che nei miei giochi fanciulli mi figuravo essere la cabina di comando di una grande nave con una rotta fissa: Capraia, perché dai finestroni di Villa Carla la si vedeva bene. Credo che fosse per avere più luce, più senso di libertà. E c’era anche un’altra trasgressione: si poteva fare colazione a qualsiasi ora. Il motivo lo avrei capito più avanti negli anni: Paolo e Carla i miei zii che erano allora poco più che ragazzi andavano a ballare la sera e si alzavano a sole alto. Ma queste son facezie familiari.
GLI AUTORI
CARLO CAMBI toscano di nascita e di formazione, esordisce giovanissimo nel giornalismo. Prima inviato de Il Tirreno e poi de La Repubblica dove dirige alcune redazioni locali e in seguito le pagine economiche. Nel 1997, fonda e guida – fino al 2005 – I Viaggi di Repubblica. Insignito di numerosi premi, ha alternato l’attività di docente di marketing territoriale in varie università a quella di autore televisivo (La Prova del Cuoco, Linea Verde) e di giornalista. Tra i suoi libri più noti Il Mangiarozzo.
RICCARDO GIULIANI è Amministratore Delegato di Partesa dal 2006. Il suo percorso professionale si è svolto prevalentemente nel settore birrario dove ha maturato una vasta esperienza nel marketing e nelle vendite. Entrato nel 1993 in Birra Moretti Spa come Organized Trade Manager, dal 1997 – a seguito dell’acquisizione da parte di HEINEKEN Italia – ha progressivamente ricoperto numerose posizioni chiave per il Gruppo, quali Business Unit Manager Modern Trade e Business Unit Manager Ho.Re.Ca., fino a raggiungere nel 2004 la Direzione Commerciale di HEINEKEN Italia.
IL SOMMARIO
Sparkling life di Riccardo Giuliani
Il carretto passava di Carlo Cambi
Evoluzione della specie
Bibere necesse est. Distribuere autem
La cattedrale della birra
Un carrello per amico
Una scelta di vite
La birra e il conto
Un drink? Lo vorrei
Un futuro liquido
Una storia italiana di Carlo Cambi
autore: Carlo Cambi e Riccardo Giuliani
formato: 14×21 cm
pagine: 144
prezzo: 18 euro
editore: Cinquesensi
in libreria: dal 25 maggio
disponibile anche in eBook
Per ulteriori informazioni:
www.partesa.it
www.cinquesensi.it