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Nel cuore di Roma, in un cinquecentesco palazzo, l’allure di un locale unico.
“L’unicità non è la causa per cui il cliente ci seleziona, ma il motivo per cui ritorna”. In questa frase Antonio Palumbo esprime tutto l’appeal della sua creatura: Vico Pizza & Wine, l’elegantissima e raffinata pizzeria che sta seducendo la Capitale. Se l’ambiente ha uno charme strepitoso, tra arredi liberty, boiserie del primo Novecento ed opere d’arte, è la proposta a conquistare.
Il trend in continua ascesa vede sempre più la mixology cruciale nell’esaltare il gusto degli spicchi, sia una semplice margherita o una contemporanea. Il tempo dell’accoppiata pizza e birra sta lentamente sprofondando nel bagaglio dei ricordi in un pubblico che domanda al ristoratore un pairing che al palato sappia rendere al massimo il gusto del topping.
Vico ha lavorato su questo tema confrontandosi e collaborando con uno dei nomi che hanno fatto la storia della miscelazione nella Capitale.
“La partnership con il Salotto 42 – spiega Antonio Palumbo – ci sta riservando grandi soddisfazioni. Abbiamo aperto da un anno e mezzo e già possiamo vantare una clientela fidelizzata, romana, che quando siede ai nostri tavoli non rinuncia ad accompagnare la pizza con un buon cocktail. La nostra carta prevede i classici e i twist, ma sempre con una personalizzazione nel segno della qualità. Una qualità che vuol dire anche economia circolare. Il nostro ginger beer è rigorosamente homemade. Vogliamo offrire un prodotto esclusivo che si distacchi dall’assortimento commerciale e dunque anche un semplice spritz può diventare un’esperienza”.

Palumbo è un figlio d’arte, cresciuto a Roma ma di origini capresi, appartiene a una famiglia, i De Angelis, che ha fatto la storia dell’hotellerie nell’isola con nomi quali J.K. Place e La Residenza, dove peraltro è presente Vico nel periodo estivo. Da conoscitore della materia, ha toccato uno dei nodi fondamentali per il fuori casa degli ultimi anni, l’esperienza. È su questo concetto che si gioca la partita della ristorazione. Specie in una realtà competitiva e affollata come quella romana, il locale di Piazza Rondanini va a coprire un bisogno, quello di poter ricercare la qualità in una zona ad alta densità turistica tra Pantheon e Piazza Navona, a ridosso di istituzioni come il Senato e il Parlamento.
“Per noi la qualità deve necessariamente rispecchiarsi nel servizio – continua Palumbo – il nostro personale è pronto a soddisfare le esigenze del cliente, dialogando e cercando di interpretare i suoi desideri in tema di bevuta. Sia per quanto riguarda la proposta enologica che quella dei drink. Questi ultimi seguono la ruota della stagionalità. Specialmente i nostri signatures sono costruiti per essere compresi ancor prima che bevuti. Vogliamo motivare le nostre scelte e la selezione di un ingrediente piuttosto che un altro o di un determinato spirit lavorano in questa direzione. Non è certo come stappare una bottiglia di vino o birra. Qui si apre un mondo. Ritengo che la miscelazione sia un universo contraddistinto da una grande flessibilità, è quasi impossibile non riuscire a trovare un cocktail in grado di poter soddisfare i propri gusti.
Tra i nostri must, il Vico’s Garden, con Gin, Succo al Limone, Sciroppo al Cardamomo homemade, Liquore di Sambuco, Basilico, Cetriolo e Soda. I nostri ospiti lo trovano perfetto per la Margherita Vico. Bilancia con equilibrio la nostra pizza croccante in doppia cottura con crema di datterino rosso e stracciatella di Andria, rifinita con coulis di basilico e Olio Evo”.

Nella cocktail list curata da Salotto 42 con Vincenzo Mangiola (la domenica, il lunedì e il giovedì) e Valentina Vari, protagonisti sono i signature. Tra questi il Passion Lavender con Vodka, Succo di Lime, Homemade Sciroppo alla Lavanda, Passion Fruit; il Lady Bug con Vodka, Succo di Lime, Albume, Sciroppo alla Fragola, Profumo al Limone o il Tiki-Tango che accosta White Rum, Succo di Lime, Sciroppo al Mango, Mango, Zenzero e Pepe Rosa Shrub, Soda. Per gli amanti dell’agave il Rosemary 42 con Tequila Infusa al Rosmarino, Homemade Sciroppo al Rosmarino e Succo di Limone e il Panther 42 dove il Mezcal si miscela con Succo di Limone, Sciroppo all’Agave, Pompelmo Rosa, Paprika, Sale Nero e Rim al Peperoncino.
La mixology non può che essere grande protagonista anche di alcuni appuntamenti settimanali come ‘O cuoppo&CO. Un aperitivo pop con DJ set, che con il cono di carta paglia, il cuoppo, pieno di piccoli sfizi fritti, crocché, frittatine di pasta, mini supplì, rimanda allo street food nato addirittura nel Settecento tra i vicoli di Napoli. Una ulteriore prova di bravura di Ciro De Vincenzo, il giovane e talentuoso pizzaiolo che ha preso il testimone dal celebre Enzo Coccia. Seguendone la maniacale attenzione verso l’impasto, il rigore scientifico nel controllo dell’umidità, dell’idratazione, nel rapporto tra gli ingredienti, e l’assoluta calibratura dei tempi e della tecnica di lievitazione.
Naturalmente non sono trascurati gli amanti del vino, con circa 100 etichette scelte da Vincenzo Boffo, direttore di sala, tra bollicine, bianchi, rosati e rossi. Grandi cantine ma anche piccoli vignaioli da tutto il Belpaese, a parte la scelta d’Oltralpe per gli champagne, perfetti per le pizze fritte.
Se per esperienza intendiamo degustare una pizza con un twist sul Negroni in un palazzo edificato agli inizi del 1500 dal Cardinal Thomas Wolsey sulle rovine di terme neroniane con lo stemma dei Tudor al centro del soffitto a volta affrescato a grottesche, allora Vico è l’indirizzo giusto.
+Info: www.vicopizzaandwine.com/
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