Corriere della Sera presenta “Vignaioli e Vini d’Italia”, una guida a cura di Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera e Luca Gardini, sommelier di fama internazionale. Una selezione di duecento vignaioli e i loro migliori vini per guidarci alla scoperta della varietà del territorio italiano e delle sue cantine per conoscere la storia che si nasconde dietro ogni grande bottiglia e a visitare la terra dove il vino viene prodotto. Ciascuna cantina viene presentata con una biografia del produttore, un commento sul vino-bandiera e una serie di informazioni pratiche utili alla visita.
Nella nuova guida “Vignaioli e Vini d’Italia non ci sono classifiche né voti, nessun simbolo. Ci sono invece i volti dei vignaioli, le loro storie. E poi il loro vino porta-bandiera, con una scheda. E ancora le indicazioni per visitare le cantine ed acquistare il loro vino. E’ la primo libro del Corriere nel settore del vino. Il prezzo è12,90 euro in edicola, 7,90 euro per la versione ebook, nei principali store online. Ferraro e Gardini hanno scelto di mettere in primo piano anche il “vino biologico, biodinamico, naturale”, che adesso va molto di moda, e sarebbe interessante intendersi sul concetto di “naturale”. Come sostiene Angelo Gaja, «naturale è un termine che non mi piace. Meglio se avessi detto “culturale”, indicando un vino meno manipolato e più originale, per quel target di consumatori più di testa che di palato. Ci sono persone che preferiscono una bottiglia magari non perfetta ma che li soddisfa perché sanno come è stata realizzata, in modo diverso». Il fascino della guida sta nelle storie che racconta. Perché ogni vigna e ogni vino sono prima di tutto una storia personale. Il vino è cultura, tradizione, rito. Il vino è segno di un’identità che nasce dal rispetto delle varietà, è linguaggio, è cerimonia: il suo miracolo sta proprio nell’atto del ricordare, del legarsi a una radice.
Oggi il vino rischia di apparire come uno status symbol, una moda, un roteare il calice, un riempirsi la bocca di parole fruttate. Il vino è qualcosa di più, è un accordo in mezzo ad altri accordi: il mangiare, l’educazione, l’ambiente, la moderazione, l’armonia. Una delle espressioni più alte della cultura materiale, memoria di una civiltà antica, tratto saliente dell’identità di un paese ma soprattutto un elemento sapienziale. Una delle nozioni chiave della cultura del vino è quella di «terroir»: un grande vino va giudicato per le sue caratteristiche individuali ma soprattutto nel suo insieme, come espressione di un preciso territorio. Il vino è il racconto della sua terra, della sua storia, del suo clima ma anche degli abitanti, delle case, dei prodotti che gli nascono attorno.
info: store.corriere.it/cucina/vignaioli-e-vini-d-italia.-guida-a-200-produttori-d-eccellenza/BWWsEWcWBxAAAAFBH7dk4Z47/ct