Nella cornice anni ‘30 di Villa Necchi Campiglio, il FAI- Fondo Ambiente Italiano- e DonnaFugata mettono in mostra l’arte di Stefano Vitale, che con le sue etichette ha saputo imprimere i colori e i profumi di quei vini che dipingono la Sicilia.
Se in amor vince chi fugge, pare che il proverbio abbia la stessa efficacia anche nel vino.
Donnafugata è il nome che si rifà al Gattopardo, romanzo siciliano per eccellenza, che racconta la fuga e il rifugio della regina Maria Carolina nel Feudo di Salina durante la Repubblica di Napoli.
Gabriella e Giacomo Rallo, catturati dell’episodio, decidono così di prenderne spunto per battezzare la loro azienda. Nel 1983 nasce così Donnafugata e con lei le avventure di una famiglia che, con dedizione, ha saputo trasportare nei meandri del proprio vino e il suo terroir, proprio come in un’odissea.
In ogni storia che si rispetti accade ad un certo punto di fare un incontro. Di quelli inaspettati, ma che danno già segnali di un rapporto più profondo. E profetica fu la conoscenza di Gabriella con Stefano Vitale, uomo dalla spiccata indole artistica, che dopo un pregresso in America e un contatto con l’arte popolare, decide di tornare in Italia. La signora Rallo catturata dalla sua creatività, gli propone di realizzare un’etichetta.
Parte così un sodalizio tra l’artista, la Sicilia e il vino. Come un percorso, un racconto che attraverso il segno e il colore esprime il mondo e le tracce di una donna in moto perenne, che è ora innamorata, ora fuggitrice.
Un’ espressione artistica che si concretizza nelle etichette di alcune delle bottiglie più note e amabili del mondo, da cui prende corpo la mostra Inseguendo DonnaFugata. Il percorso espositivo si articola nelle sale di Villa Necchi a Milano, svelando le tappe e i valori di un progetto d’impresa.
Tra bozzetti, video-interviste e degustazioni ci si immerge nella sfera di quei vini che hanno saputo dipingere la Sicilia in una perfetta sintonia tra il prodotto e la sua terra.
+INFO: www.donnafugata.it