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I vigneti campani si trovano in alcuni dei posti più spettacolari d’Italia: isole, monti, pendici di vulcani spenti, territori a strapiombo sul mare. Una varietà di territorio che regala un patrimonio ampelografico incredibile. Che cantine piccole e medie rilanciano in un panorama enoico rigoglioso e imprevedibile ancora in gran parte da scoprire.

Riva-di-Focara

Bellezza e imprevedibilità. Sono le due carte del vino campano. In primo luogo, il vigneto regionale ci conduce su alcuni tra i siti più spettacolari dello stivale: la Costiera, le isole, le pendici di vulcani spenti, i monti picentini, parchi naturali a strapiombo sul mare come il Cilento. Su un territorio così frastagliato s’innesta un patrimonio ampelografico impareggiabile rilanciato da un numero di cantine di piccole e medie dimensioni in continuo aumento.

Trent’anni fa le cantine recensite nella prima edizione della Guida erano 8, quest’anno sono 106. La Campania del vino è difficile da contestualizzare, anche per la mancanza di un lavoro promozionale organico, ma è forse la regione che più di altre riserva il gusto della scoperta, dove più c’è da capire, raccontare e valorizzare. È fonte di vini autentici, espressivi, dall’imprevedibile evoluzione aromatica, saporiti, d’indole squisitamente mediterranea. In una parola, gastronomici. Il tutto a prezzi molto competitivi.

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Tirando le somme, le degustazioni di quest’anno confermano uno scarto evidente: il livello dei bianchi è elevatissimo, con punte di eccellenza di livello internazionale, decisamente meno convincente la qualità media dei rossi per via di una gestione dei legni non sempre felice.

Partiamo dalle novità, ben quattro aziende centrano per la prima volta il massimo riconoscimento. Raffaele Moccia, l’artigiano dei Campi Flegrei, porta il Piedirosso nel circuito dei Tre Bicchieri; Ettore Sammarco, alla soglia degli 80 anni, piazza il colpo grosso con un vino che racconta una vigna terrazzata con vista da urlo su Ravello e ‘o mare; Maura Sarno vede premiata la sua tenacia con un Fiano di Avellino luminoso e ben ritmato; infine Mario Basco, alias Cacciagalli, e Diana Iannaccone si propongono tra i più ispirati vignaioli regionali, con un vino contemporaneo, figlio di una viticoltura sana e tecniche di vinificazione ragionate e mai invasive: il suo Zagreo è tra i più goduriosi bianchi macerati d’Italia.

In totale sono 22 Tre Bicchieri. La vendemmia 2015 sorride al Fiano di Avellino, ben sei Tre Bicchieri, meno al Greco di Tufo, con alcuni campioni già molto pronti e meno taglienti del solito. Annata di luce e grande definizione per i vini della Costiera Amalfitana, con tanti vini piazzati in finale; buone notizie anche dal casertano e dal Sannio, distretto tra i più vitali e dal rapporto qualità prezzo più che attraente sul terreno dei bianchi. Nota a margine per il Taurasi, denominazione in chiaroscuro, di certo non supportata da millesimi poco felici, ma che evidenzia spesso scelte di cantina poco comprensibili. A mettere il carico sul profilo autentico e tutt’altro che lineare del panorama regionale, i nostri punteggi premiano di frequente i vini base, ribaltando le gerarchie aziendali.

 

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Ecco l’elenco dei Tre Bicchieri

Caiatì 2014 Alois

Campi Flegrei Piedirosso 2015 Agnanum

Costa d’Amalfi Furore Bianco 2015 Marisa Cuomo

Costa d’Amalfi Ravello Bianco V. Grotta Piana 2015 Sammarco

Falanghina del Sannio Biancuzita 2014 Torre a Oriente

Falanghina del Sannio Janare 2015 La Guardiense

Falanghina del Sannio Svelato 2015 Terre Stregate

Falanghina del Sannio Taburno 2015 Fontanavecchia

Fiano di Avellino 2015 Colli di Lapio

Fiano di Avellino 2015 Sarno 1860

Fiano di Avellino 2014 Ciro Picariello

Fiano di Avellino 2014 Rocca del Principe

Fiano di Avellino Pietramara 2015 I Favati

Fiano di Avellino V. della Congregazione 2015 Villa Diamante

Greco di Tufo 2015 Pietracupa

Greco di Tufo V. Cicogna 2015 Benito Ferrara

Montevetrano 2014 Montevetrano

Paestum Bianco 2015 San Giovanni

Sabbie di Sopra il Bosco 2014 Nanni Copè

Taurasi Coste 2011 Contrade di Taurasi

Trentenare 2015 San Salvatore 1988

Zagreo 2015 I Cacciagalli

FONTE: www.gamberorosso.it/it/vini/1025368-anteprima-tre-bicchieri-2017-campania

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