Il recente Report Mediobanca sul settore vinicolo italiano fornisce un quadro di riferimento della struttura delle vendite per i vari canali distributivi sia sul mercato interno che sui mercati esteri.
I CANALI DISTRIBUTIVI SUL MERCATO INTERNO
Nel 2022 il ritorno alle normali abitudini di consumo ha favorito la ripresa delle vendite on premise a svantaggio dei canali privilegiati durante il periodo pandemico, in primis la GDO, la cui quota di mercato è passata dal 37,7% del 2021 al 36% del 2022 con un aumento a valore del 3,3%. Le dinamiche inflattive del 2022, riducendo il potere di acquisto dei consumatori, hanno fatto emergere un ulteriore fattore di rischio per la tenuta delle vendite in Gdo che si è mostrata più restia a trasferire i maggiori costi sui listini al fine di preservare i volumi.
Il canale HO.RE.CA è cresciuto a valore del 19,9% muovendosi da una quota di mercato del 16,6% nel 2021 al 18,1% del 2022, complice anche la forte ripresa del flusso turistico. In crescita anche le enoteche e i wine bar (+13,3%) a fronte di una quota di mercato rimasta sostanzialmente stabile, premiate dalla qualità dell’assortimento, e il canale dei grossisti/intermediari (+21%), secondo per importanza con volumi pari al 18% (erano il 17,5% nel 2021).
Nel corso del 2022 si è ridimensionato il peso del wine e-commerce. Complessivamente, le vendite on-line delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% rispetto all’anno precedente ed anche le vendite delle piattaforme specializzate (pure palyer) si sono ridotte dello 0,3%. Minoritario invece l’utilizzo di piattaforme generiche (ad esempio Amazon) per l’acquisto di vino. In calo anche le vendite sui siti internet di proprietà (- 15,8%) che rappresentano il 10% circa delle vendite dirette, anch’esse in contrazione dell’1,3%, raggiungendo nel 2022 una quota del 7,5%.
I CANALI DISTRIBUTIVI SUI MERCATI ESTERI
Relativamente alle esportazioni, l’incidenza della GDO Estera sulle vendite oltreconfine è calata a valore del 24,2% passando dal 17,7% del 2021 al 17,1% del 2022. In calo anche le vendite dirette ai punti di consumo esteri (-3,6%) attestatesi all’1,9% dell’export complessivo. L’intermediario importatore, si conferma il principale canale di vendita con una quota del 75,5% (era il 74,3% nel 2021)e cresce a valore del 29,8%.
A differenza di quanto accaduto dentro i confini nazionali, l’on-line all’estero è in crescita (+24,6% le piattaforme specializzate e +48% quelle generiche) anche se il peso sulle esportazioni è ancora molto basso (0,4%) a causa dei numerosi ostacoli di natura normativa e fiscale.
FONTE: www.areastudimediobanca.com/it/catalogo/tipologia/indagine-sul-settore-vinicolo
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