Pinterest LinkedIn

Tempo di bilanci per Vinitaly, si chiude oggi mercoledì 17 aprile a Verona l’edizione n.56 con un sentiment positivo. Nei quattro giorni di kermesse registrate 97.000 presenze, con un leggero incremento gli operatori esteri da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1.200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, un incoming organizzato da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. Bene anche Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%).

Federico Bricolo e Maurizio Danese

Vinitaly consolida il proprio posizionamento business e un ruolo sempre più centrale nella promozione internazionale del vino italiano – il commento del presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – I dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance di Veronafiere fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico nel mondo. Va in questa direzione il rafforzamento della collaborazione con tutti i referenti istituzionali, oggi in prima linea con Veronafiere nel sostenere l’internazionalizzazione del settore”.

Databank Database Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web


 

Un Vinitaly che guarda sempre più all’estero, a Verona tra gli stranieri in testa gli Stati Uniti con 3700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023), a seguire Germania, Uk, Cina e Canada (+6%), mentre da segnalare l’aumento dei buyer giapponesi (+15%). “La profilazione degli operatori è tra i nostri principali obiettivi strategici – commenta l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – Un risultato già centrato nella scorsa edizione, quella della svolta di Vinitaly, e proseguito quest’anno anche nei confronti della domanda domestica, in particolare quella del canale horeca attraverso iniziative di comunicazione e marketing che hanno contribuito all’incremento delle presenze italiane. In questi giorni abbiamo registrato reazioni positive da parte delle aziende, dei consorzi e delle collettive regionali. Una iniezione di fiducia in un momento complesso che ci vede impegnati a supportare il principale prodotto ambasciatore e apripista dell’agroalimentare del Belpaese nel mondo”.

Un’edizione contraddistinta come sempre dalla presenza della politica, dalla premier Giorgia Meloni, ai vari ministri e le massime cariche dello stato, oltre a politici locale. I temi più discussi sono stati quelli della politica comunitaria sul vino, dall’etichettature agli espianti dei vigneti, oltre ai nuovi trend come i prodotti no alcol, su cui si aspetta una normativa. Ora si pensa già all’edizione n.57, in calendario dal 6 al 9 aprile del 2025, mentre si confermano i primi appuntamenti del calendario estero: Wine to Asia (Shenzen 9-11 maggio 2024); Vinitaly China Roadshow, Shanghai, Xian, Guangzhou (2-6 settembre 2024); Wine South America a Bento Gonçalves (RS) Brasile (3-5 settembre 2024); Vinitaly USA (Chicago 20-21 ottobre 2024); Vinitaly @ Wine Vision (Belgrado 22-24 novembre 2024).

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

17 − quattordici =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina