Le esportazioni di vino italiano, 22,6 milioni di ettolitri, hanno ormai raggiunto i quantitativi di consumo interno. Nel 2001 si esportava solo la metà del vino venduto sul mercato nazionale.Orsi (Fedagri): “Se migliaia di produttori vinicoli italiani di piccolissima dimensione sono riusciti a rimanere sul mercato lo devono proprio alla cooperazione”. “Negli ultimi sei anni il fatturato e il valore aggiunto delle cooperative vitivinicole di Fedagri sono cresciuti del 20%. Se si prende in considerazione solo l’ultimo anno, nel 2012 l’incremento è stato del 10%, superando di gran lunga quello delle imprese non cooperative (+6,6%)”. Lo rileva un’analisi svolta da Nomisma Wine Monitor sui bilanci delle cooperative vitivinicole associate a Fedagri presentata oggi a Bevagna durante l’Assemblea nazionale del Settore Vino.
“Se migliaia di produttori vinicoli italiani di piccolissima dimensione sono riusciti a rimanere sul mercato – ha dichiarato il Presidente del Settore Vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative Adriano Orsi – lo devono proprio alla cooperazione, in particolare a quella cooperazione che nel corso degli ultimi anni ha saputo internazionalizzarsi, cogliendo quelle opportunità importanti che soltanto imprese strutturate ed organizzate sono in grado di sfruttare”.“Per avere margini di competitività è ormai divenuto indispensabile conquistare i mercati lontani”, ha spiegato il Vice Direttore di Confcooperative Fabiola Di Loreto. Gli ultimi dati sul consumo di vino in Italia confermano il trend negativo degli ultimi anni: negli ultimi sei mesi le vendite di vino nella GDO in Italia hanno subito un calo a volume del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si compra meno vino anche ai ristoranti, che registrano i cali più rilevanti”.Negli ultimi tre anni in Italia i volumi di vino esportati si equivalgono a quelli consumati internamente: nel 2001 l’export rappresentava poco più della metà delle quantità di vino consumate in Italia. Ma negli ultimi due anni la “forbice” tra vino venduto all’estero e vino consumato in Italia si è chiusa, con esportazioni che si attestano intorno a i 22,5 milioni di ettolitri, con quantitativi analoghi ai volumi venduti sul mercato interno. “L’estrema frammentazione della struttura produttiva del sistema vitivinicolo italiano – ha spiegato nel suo intervento il Direttore Generale Cavit Enrico Zanoni – ha comportato una sostanziale terziarizzazione della fase commerciale, gestita da operatori specializzati (Agenti ed Importatori) con forti competenze commerciali e conoscenze dei mercati. Eventuali sinergie commerciali tra imprese cooperative – ha concluso Zanoni – potrebbero portare ad un migliore controllo di filiera ed un possibile recupero di marginalità, ma avendo ben presente l’esistenza sul mercato di realtà distributive focalizzate e consolidate”.
A Fedagri-Confcooperative aderiscono 400 cooperative vitivinicole, in rappresentanza di 137.000 soci viticoltori, 5.650 addetti, 18 milioni di ettolitri mediamente prodotti ed un valore della produzione di oltre 2,5 miliardi di euro. +info: