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Il settore vino e spirits al G7 Agricoltura: dialogo globale sulla crescita sostenibile


Per la prima volta nella storia, il settore dei vini e spirits ha partecipato al G7 Agricoltura, inaugurando un dialogo con i leader mondiali sulle politiche agricole e alimentari. Al centro del confronto, le linee guida per un futuro sostenibile che valorizzi il ruolo del settore nelle comunità agricole, tra i consumatori e nelle imprese. Questo è stato il tema principale del convegno internazionale The Wine & Spirits Sector: Creating Value in a Spirit of Moderation, organizzato oggi a Siracusa da Federvini, l’associazione di categoria italiana ospitante l’evento.

L’incontro, svoltosi a Palazzo Vermexio, ha visto la partecipazione delle più importanti associazioni europee e internazionali del settore, tra cui CEEV – Comité Européen des Entreprises des Vins, DISCUS – Distilled Spirits Council of the United States, FIVS – Fédération Internationale des Vins et Spiritueux, IARD – International Alliance for Responsible Drinking, WSA – World Spirits Alliance e spiritsEUROPE.

Micaela Pallini, Presidente di Federvini, ha aperto i lavori evidenziando l’importanza storica di questo appuntamento: Ciò esprime un doppio valore: il primo è quello del forte legame con i territori e le comunità agricole di cui il settore è espressione, in molti casi con radici millenarie, il secondo è quello dell’avvio di un confronto e dialogo al massimo livello globale in una fase in cui sia in Europa che a livello internazionale si assiste a tentativi di demonizzare i prodotti del settore, ignorandone i valori sociali, culturali ed economici.

Micaela Pallini, Presidente di Federvini

Il valore economico del settore

I numeri parlano chiaro: nel 2022, il settore vitivinicolo europeo ha contribuito con 130 miliardi di euro al PIL dell’Unione Europea, generando quasi 3 milioni di posti di lavoro, pari all’1,4% dell’occupazione totale. Su scala globale, il settore conta su 7,2 milioni di ettari di vigneti, con un valore di export di 36 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli spirits, nelle prime 20 economie mondiali, il settore ha creato un valore aggiunto di 110 miliardi di dollari, metà dei quali destinati agli agricoltori, e ha generato 33 miliardi di dollari di entrate fiscali.

Le priorità per la crescita sostenibile

Il convegno ha offerto l’opportunità di riflettere sulle priorità del settore e di avviare un dialogo costruttivo con i leader del G7 per tracciare un percorso di crescita sostenibile. Durante le discussioni è stato sottolineato il ruolo dei vini e degli spirits non solo come parte del patrimonio culturale e gastronomico, ma anche come pilastri della sostenibilità socio-economica nelle aree rurali dell’Unione Europea. Per proteggere la competitività del settore, è emersa l’esigenza di armonizzare gli standard normativi, rafforzare la protezione legale e promuovere i prodotti di alta qualità. In un contesto sempre più globalizzato, è cruciale anche eliminare le barriere commerciali e promuovere un commercio basato su regole condivise.

Un tema particolarmente delicato è stato quello delle politiche restrittive in materia di alcol. È stata ribadita la necessità di distinguere tra consumo moderato e abuso, evitando derive proibizionistiche, e promuovendo un dialogo aperto tra gli stakeholder per la condivisione di buone pratiche.

Promuovere il consumo responsabile

Uno dei temi centrali dell’evento è stato il consumo responsabile. Le associazioni di categoria hanno sottolineato l’importanza di sensibilizzare i consumatori verso uno stile di consumo moderato ed equilibrato. In questo contesto, il modello italiano si distingue come esempio virtuoso: il consumo moderato, tipico dello stile mediterraneo, è stato celebrato attraverso il video di Federvini “Un sorso di Italia”, che ha messo in evidenza la convivialità e l’equilibrio che caratterizzano il nostro approccio al vino e agli spirits.

“Per il nostro settore, il G7 Agricoltura di Siracusa ha rappresentato un’opportunità unica per avviare un coordinamento e una collaborazione, a livello mondiale, tra le organizzazioni dei produttori di vini e di spiriti e i rappresentanti dei Paesi del G7 – ha concluso Micaela Pallini – È un primo passo e non dobbiamo fermarci nell’affrontare la grande sfida di tutelare valori sociali, culturali, ambientali e industriali in cui riconoscerci, nel rispetto delle nostre identità e diversità”

+info: www.federvini.it/

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