Sting sale sul podio. Non con una canzone ma con una bottiglia. Che contiene il suo vino rosso toscano, il «Sister moon», dal titolo di una sua canzone. Il produttore di vino Sting è uno dei 101 scelti dalla redazione di Wine Spectator per OperaWine, l’evento che aprirà la cinquantesima edizione di Vinitaly, il prossimo 9 aprile. Il meglio dell’Italia secondo i critici americani.
Nella lista di Wine Spectator la Tenuta di Sting è un tocco di mondanità tra storiche cantine, come Frescobaldi e Marchesi Antinori. E altre con vini conosciuti in tutto il mondo: Biondi Santi, Ornellaia e San Guido (quella del Sassicaia). Mondanità che Sting ha portato nel Chiantishire anche ospitando l’evento Divino Tuscany, organizzato dal critico James Suckling, maratona di degustazioni con vini toscani e barbecue, al costo di 1.900 euro a persona. La Tenuta ora vende anche olio e miele. E ha aperto le porte ai visitatori (6 i cottage, affittabili a 7.000 euro ciascuno alla settimana). A loro Sting offre il suo vino e ogni tanto, come ha fatto nell’agosto scorso, tra un bicchiere e l’altro, intona alla chitarra «Every breath you take», uno dei suoi classici.
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