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Il vino che parla la lingua di tutti, per renderlo accessibile e fruibile anche dall’appassionato meno esperto. Sarà questo l’obiettivo primario della seconda edizione di Vivite, il Festival del vino cooperativo organizzato dall’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che si terrà il 17 e 18 novembre presso le ex scuderie Le Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Teconologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

 

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Non sarà una fiera o una mostra mercato. Sarà un festival, un veicolo per dimostrare la voglia di far conoscere il vino cooperativo italiano e l’alacre motore dei circa 140.000 agricoltori che lo compongono. Tiene a specificarlo Ruenza Santandrea, Coordinatrice Area vino della Alleanza Cooperative Agroalimentari, durante la presentazione del festival, svoltasi al trentanovesimo piano del Palazzo Lombardia: “I consumatori vanno informati, il vino cooperativo va raccontato, non è praticamente mai stato fatto prima. Ci saranno momenti di divertimento e di confronto: cinque talk show con format conviviale dal nome “Pane e Salame”, dove davvero si discuterà di fronte a un calice e un tagliere. Cercheremo di rimodellare e riaffrontare il mondo del vino per renderlo più facile da vivere. Il primo talk show riguarderà appunto il linguaggio del vino, che deve essere svecchiato, poi quattro incontri sulla sostenibilità ambientale, economica, sociale, culturale ed etica. Sarà un’occasione di riflessione e didattica, avremo sette degustazioni guidate dai massimi esperti, il tutto fuso in una kermesse di due giorni“. Con una apprezzabile presenza estera, data la presenza di tre cantine ospiti francesi giunte in nome di un rapporto stretto e collaborativo.

La filosofia di Vivite si dirama in due direzioni di pari importanza: da un lato serve un nuovo prodotto, di rottura, in un mondo un po’ antiquato come quello del vino che spesso va perdendosi in tecnicismi ostili. Le redini della comunicazione sono quindi state affidate a Federico Gordini e alla sua LIevita, già protagonista con la Milano Food Week e il grande successo della scorsa settimana con la Milano Wine Week. “Ci siamo posti come obiettivi la continuità con lo scorso anno, la coerenza e l’evoluzione, e lo strumento principale sarà chiarissimo: l’aggregazione di diversi contenuti, degustazioni, momenti musicali, laboratori. Il crossover garantisce una fruizione diversa e interattiva per conoscere le eccellenze del nostro territorio e trasmettere il nostro messaggio“.

 

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Dall’altro serve finalmente evidenziare l’importanza della realtà cooperativa. Il vino cooperativo è esso stesso un’eccellenza in Italia, supportato da numeri mostruosi che troppo spesso passano sotto traccia. Circa la metà delle maggiori produzioni vinicole italiane sono cooperative, la stessa percentuale si ritrova su scala europea. Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, è intervenuto per sottolineare l’importanza di un microcosmo così ricco e così complesso, fatto di oltre 480 cooperative, un fatturato da 4.5 miliardi di euro, 9000 dipendenti, e una base sociale di oltre 140.000 realtà. “Il vino cooperativo rappresenta il 22% dell’export italiano, ed è in clamorosa crescita. Solo negli ultimi 5 anni abbiamo registrato una aumento del +44%. Basti pensare che una bottiglia italiana su due finisce in esportazione, e siamo secondo esportatore mondiale per valore (Francia) e volume (Spagna), in un panorama dove i competitors hanno  strutture ben migliori“. La superficie media di un’azienda vinicola italiana, a titolo d’esempio, è di 2 ettari, mentre negli USA è di 27 ettari.

Importante anche la presenza delle istituzioni, testimoniata dall’intervento di Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia: “L’agricoltura sociale è diventata una chiave nel nostro sistema, fondamentale per esempio nell’inserimento o reinserimento di persone. La Lombardia è inoltre sempre più terra vitivinicola, la nostra agricoltura non è più solo casearia e tradizionale, il vino ha saputo conquistare molto terreno per qualità e distintività, sostenibilità e capacità di stare sul mercato. Si riscontra una vitalità enorme, giovani, donne, lo scorso anno abbiamo evidenziato il record di esportazioni in Lombardia. Questo è un grande evento necessario per dimostrare e sostenere il movimento“.

Fabio Rolfi – Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Regione Lombardia

 

Sarà infine un punto d’incontro per raccontare l’Alleanza Cooperative Agroalimentari, il cui co-presidente Giovanni Luppi si è detto orgoglioso. “L’ Alleanza annovera 35.000 cooperative agroalimentari, in tutto il settore e in tutte le regioni. Sviluppiamo circa 35 miliardi di euro di fatturato, un quarto del totale agroalimentare italiano, ma spesso siamo più bravi a fare che a dire. I marchi cooperativi sono poco conosciuti e Vivite sarà un trampolino importantissimo. L’Alleanza è nata perché dopo 50 anni di divisione avevamo capito fosse il tempo per aggregare i frammenti, soltanto insieme possiamo stare meglio sul mercato e conseguire i nostri obiettivi fondamentali: integrazione, innovazione, internazionalizzazione. E ovviamente danaro, non è un segreto, altrimenti non avrebbe senso. Ma il primo passo va compiuto con la divulgazione, e il Festival sarà l’occasione perfetta“. Comunicazione e celebrazione, nella lingua di tutti.

 

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