Dall’Estonia con furore. O meglio, con tanta voglia di dolci. Dietro ai buns che fanno impazzire Firenze, persino in queste settimane di zona rossa, ci sono un nome e un cognome: Robert Marrandi. Ma anche una gran bella storia da raccontare.
Dopo aver lanciato quasi per gioco la sua piccola pasticceria in stile scandinavo, “Wild Buns Bakery”, a suon di collaborazioni illustri e pop-up nel centro della città il giovane imprenditore-pasticciere estone è riuscito infatti a conquistare spazio e credibilità crescenti. Lo abbiamo intervistato proprio a margine di una sfrenata domenica di lavoro nel nuovo provvisorio locale sito in Via Sant’Agostino, mentre ci gustiamo quello che è indubbiamente diventato il suo dolce più apprezzato: il Salted Caramel Bun.
Robert, raccontaci la tua storia: come e quando è nata la tua “Wild Buns Bakery”?
“Ciao a tutti. Mi chiamo Robert Marrandi e vengo dall’Estonia. Ho avviato Wild Buns Bakery due anni fa, all’inizio solamente per me e i miei amici appassionati alla pasticceria del Nord-Nord Est Europa. Presto, tuttavia, il progetto ha iniziato a strutturarsi e allargarsi superando anche le mie più rosee aspettative”.
Da dove arriva la tua passione per il mondo della pasticceria e dei lievitati più in generale?
“Quando ero bambino passavo tanto tempo a casa dei miei nonni. Mia nonna è una pasticciera davvero famosa nella sua cittadina e proprio da lei ho imparato moltissimo, diciamo che è stata la mia maestra di vita. Compresa, ovviamente, la passione per la cucina e la pasticceria. Mi ha svelato tutti i suoi segreti e oggi sono contentissimo di riproporli, parzialmente, anche al pubblico fiorentino”.
Da semplice hobby ad autentica professione, il passo non sarà stato certo semplice…
“Wild Buns Bakery è entrato nella mia vita perché a Firenze mancava un buon bun al cinnamon, diciamoci la verità. Mancava in primis a me, che avevo scelto di trasferirmi proprio in questa città alla ricerca di nuove avventure in giro per il mondo. Le mie prime sperimentazioni per i prodotti da forno sono iniziate nell’ottobre 2018. Mi sono specializzato subito su panini e bun, cominciando inizialmente a servire catering in stile scandinavo. Da lì, in realtà, il passo non è stato troppo lungo verso la mia prima grande collaborazione: Eataly”.
Nonostante le restrizioni, in queste settimane il tuo nuovo pop-up in Santo Spirito si è rivelato una scommessa azzeccatissima. Ti saresti mai aspettato tutto questo successo?
“Dato che sono stato via per quattro mesi a causa della pandemia, il feedback di quest’ultimo periodo è stato assolutamente incredibile e anche inaspettato. Sono venute tantissime persone e ogni week-end abbiamo fatto il tutto esaurito. Non sarei potuto essere più felice di vedere vecchi e nuovi clienti mettersi in fila per acquistare qualcosa fatto da me, con tutto il mio amore. Sono davvero emozionato quando ci penso”.
Qual è stato il bun più apprezzato finora?
“Beh, su questo non ci sono dubbi. Il bun al caramello salato, fin dal primo giorno, è stato quello più apprezzato e di conseguenza anche il più venduto”.
Ormai a Firenze (e non solo) ti sei fatto un nome: qual è il tuo prossimo obiettivo?
“Il mio sogno è aprire un negozio scandinavo da tutti i punti di vista, dove il cliente possa vedere coi suoi occhi come arrotoliamo i panini e come facciamo il pane, in cui possa acquistare prodotti della mia terra e bersi un caffè… straordinario! Il tutto, accompagnato da buona musica e da uno staff fantastico. Questo è il prossimo grande traguardo da raggiungere”.