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Occuperebbe uno scaffale di una biblioteca la rassegna stampa sul Jackie O, il simbolo della Dolce Vita. A parlare della leggenda di questo club romano ubicato in via Boncompagni, una traversa di via Veneto, sono stati gli innumerevoli personaggi che lo hanno frequentato in oltre cinquant’anni.
Nobiltà e jet set internazionale, attori ed attrici, rockstar, politici, artisti, industriali. Nessuno si è sottratto al suo fascino. Ed ancora oggi per chi vuole vivere il lato glamour della Capitale è una tappa obbligatoria e irrinunciabile. Ad arricchire le proposte di questo locale dalle mille anime l’iniziativa Wine Club. Un calendario mensile di incontri dedicati ad addetti ai lavori ed appassionati di vino che di volta in volta scopriranno e approfondiranno le etichette più interessanti nel panorama nazionale degustando in abbinata alcuni fra i piatti più iconici del ristorante.
Nel primo incontro protagonista è stata l’azienda Umani Ronchi che si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento Cantina dell’Anno per la Guida Vini d’Italia 2024 di Gambero Rosso. Viticoltori in tre territori, colline del Verdicchio, Conero, Abruzzo, che si estendono attraverso 12 vigneti con 210 ettari in totale tra Verdicchio, Montepulciano e altri vitigni tipici della Costa Adriatica. Questo il perimetro di una cantina che investendo sul Verdicchio e Rosso Conero, recuperando e valorizzando vitigni minori come il Pecorino e il Lacrima di Morro d’Alba è diventato un riferimento per il patrimonio enoico delle Marche.
Per Monica Ippoliti, Commerciale Italia dell’azienda vinicola Umani Ronchi: “Il 2023 è stato un anno molto costruttivo come i precedenti. Abbiamo aperto nuovi mercati sia in Italia che all’estero dove siamo presenti in 60 nazioni. Nel nostro Paese in particolare, ci siamo rafforzati ampliando la rete di agenti ed incrementando il fatturato e la visibilità. Iniziative come quelle organizzate dal Jackie O sono molto utili non solo a noi produttori ed agli operatori del settore ma soprattutto per attirare, in un mondo già incuriosito dal vino, il pubblico più giovane. Quella fascia di utenti caratterizzata da una grande voglia di approfondire l’universo del vino e ricevere emozioni. Il mercato si è evoluto nell’ultimo periodo. Il consumatore di quindici anni fa era più propenso a vini molto strutturati, barricati, con l’impiego di legni sia bianchi che rossi. Oggi si cerca un gusto più leggero, verticale, con vini più snelli, che abbiano molta persistenza ma più delicati. Fortunatamente negli ultimi cinque anni c’è una scelta di vini molto più secchi con meno residuo zuccherino sia nei fermi che nelle bollicine. Il nostro è un settore in continua ascesa, sempre più giovani si stanno avvicinando al vino. Lo vediamo in azienda, specie a livello operativo con tanti ragazzi che vogliono venire a lavorare. C’è una riscoperta della campagna che indubbiamente fa da traino”. L’incontro di ieri è stata anche l’occasione per riflettere sull’attualità. “I riconoscimenti – continua Ippoliti – aiutano soprattutto perché siamo un’azienda marchigiana e in parte abruzzese, quindi in Italia non abbiamo quella riconoscibilità di cui godono cantine geograficamente afferenti a Toscana o Piemonte. Sono dei veicoli importantissimi. Quello di Cantina dell’anno del Gambero Rosso è davvero rilevante perché mai prima d’ora un’azienda marchigiana era riuscito ad aggiudicarselo. Anche all’estero vengono presi molto in considerazione. Questo aiuta anche la costruzione della reputation, fondamentale per un’azienda che produce 3,2 milioni di bottiglie all’anno su 210 ettari. Il 65% va all’estero, le destinazioni principali sono Svezia con il 16% e Giappone con il 15%, mentre il rimanente 35% rimane in Italia. A livello di volumi sicuramente da noi la voce grossa la fa il Montepulciano d’Abruzzo, cantina marchigiana doc che piace molto agli stranieri”.
Non poteva che essere entusiasta dell’evento, Veronica Iannozzi proprietaria del Jackie O: “Wine Club nasce per il desiderio di migliorare e ampliare l’offerta del nostro locale. Nella creazione del programma, oltre che della competenza della giornalista Chiara Giannotti, ci siamo avvalsi della professionalità del nostro giovanissimo sommelier Manuel Pompili con cui abbiamo implementato la carta dei vini. Avvertivamo l’esigenza di creare un format riservato ai tanti appassionati dell’universo enoico che frequentano il Jackie O. Dopo Umani Ronchi avremo in scena la cantina Planeta con le sue bottiglie più rappresentative. La cantina siciliana è salita alla ribalta grazie ad Alessio Planeta, il suo CEO e responsabile tecnico che si è aggiudicato il premio di enologo dell’anno 2024 vincendo il premio Wine Star Award di Wine Enthusiast”.
Nel corso della serata sono state proposte quattro bottiglie di Umani Ronchi. Partenza con LH2 EXTRA BRUT. Una cuvée prodotta da uve di Verdicchio (65%) e Chardonnay (35%) fatte maturare sia in acciaio che in legno piccolo, per raggiungere una maggiore complessità aromatica.
Dal colore giallo paglierino con un perlage persistente e fine ed un profumo molto elegante. Si caratterizza con note floreali e fruttate con fragranze di bergamotto e mandarino. In bocca ha un ingresso cremoso che si combina a una piacevole effervescenza, nel finale spiccano sapidità e sfumature fresche di frutta secca.
In abbinamento ad un delizioso cocktail di gamberi, è stato proposto poi il PLENIO CASTELLI DI JESI VERDICCHIO RISERVA D.O.C.G. 2021, un bianco di grande raffinatezza dal colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Al naso fresco e penetrante con sentori leggermente di frutta matura, miele, mandorla amara ed erbe aromatiche, con una legger balsamicità di sottofondo. In bocca vellutato, ricco ma dotato di grande freschezza e salinità con un finale persistente caratterizzato da ricordi di mela, susina e mandorla.
Si è passato poi ai rossi, partendo con il CUMARO CONERO D.O.C.G. 2020, degustato con il vitello tonnato. Cumaro viene dal greco komaros che vuol dire corbezzolo, un arbusto sempreverde tipico dei boschi del Monte Conero, dove crescono le uve di questo vino Montepulciano 100%. Dal colore rosso rubino profondo, con riflessi granata regala un bouquet intenso da cui emerge un bel fruttato maturo di prugna, ribes e marasca, su un fondo speziato di pepe nero, vaniglia e tabacco. In bocca è morbido e avvolgente, con tannini ben levigati e un piacevole finale asciutto ed elegante.
Una guancia brasata adagiata sul riso al salto, must del Jackie O è stato il preludio al PELAGO MARCHE ROSSO I.G.T. 2019. Cavallo di battaglia dell’azienda con tre vitigni: Montepulciano 50%, Cabernet Sauvignon 40% ed un restante 10% di Merlot.
Grazie al premio ottenuto in occasione dell’International Wine Challenge di Londra, nel 1997, è entrato nella lista dei vini italiani più ricercati nel mondo. Si palesa con un colore rosso rubino impenetrabile, con riflessi porpora. Al naso profumi intensi: caffè, pepe nero, liquirizia e tabacco che si aprono su fondo di erba e fieno tipici del Cabernet. In bocca l’impatto è di frutti di bosco, vaniglia e aromi minerali.
Sull’iniziativa è intervenuto anche Pompili con cui si sono approfonditi i gusti della clientela del noto locale capitolino: “Abbiamo voluto fondare un nuovo capitolo, il Wine Club che ambisce a diventare un riferimento per gli appassionati dell’universo enologico nella capitale. Qui da noi i vini più amati sono, nonostante la carne faccia la parte del leone nel nostro menu, i bianchi. Questo perché la componente femminile è dominante nel nostro pubblico e inevitabilmente con le donne al comando si va sul bianco, particolarmente bollicine, sebbene l’abbinamento accademico indirizzerebbe verso il rosso. Grande apprezzamento per gli italiani più che per le bottiglie d’oltralpe. Alto gradimento per il Franciacorta sia come welcome flute che come modo per concludere una serata. Naturalmente cerchiamo di renderci portavoce del territorio anche se i romani amano cantine di altre regioni. In primis Toscana seguita da Piemonte e Nord Est”.