Il sostegno della Federazione Russa al settore vitivinicolo aumenterà il prossimo anno di quasi quattro volte, passando dal miliardo e 15 milioni di rubli del 2015 ai 4 miliardi previsti per il 2016. Queste le previsioni diffuse del ministero dell’agricoltura russo, che confermano la volontà di rilanciare la produzione vitivinicola nazionale. “Il sostegno statale al settore è aumentato negli ultimi anni in maniera considerevole, se si considera che nel 2014 lo stanziamento era stato pari a 300 milioni di rubli”, afferma Alexander Sirotkin, capo del dipartimento agroalimentare del Rosalkogolregulirovanie (Rar), il servizio federale per la regolamentazione del mercato dell’alcol.
Se la previsione venisse confermata, si tratterebbe di un aumento degli aiuti di stato al settore di ben 13 volte in due anni. Un netto segnale di attenzione verso un settore sul quale il Cremlino intende puntare con decisione, anche in relazione alla politica dell’import substitution che dovrebbe compensare le difficoltà di approvvigionamento alimentare seguite alle sanzioni. Attualmente, secondo i dati del ministero dell’agricoltura, i vini stranieri soddisfano un terzo del mercato interno. Un altro segnale arriva dal ministro dell’Agricoltura russo, Aleksandr Tkachev, che ha annunciato come nel 2020 la superficie dei vigneti nazionali raggiungerà i 140mila ettari, rispetto agli attuali 87mila.
In particolare si fa riferimento ad alcune aziende agricole nella regione di Krasnodar nel Caucaso del Nord, dove si concentra il grosso della produzione russa, e nella regione di Rostov. Una buona parte delle aziende di queste regioni sono attualmente in stato di abbandono e per il loro rilancio il sostegno dello Stato appare fondamentale, come ha sottolineato il direttore delle relazioni esterne dell’Unione dell’agricoltura biologica, Anna Lyubovedskaya.
Anche i viticoltori della Federazione, durante il recente vertice di settore che si è tenuto ad Abrau Durso, nel Krasnodar, hanno avanzato le proprie proposte per il rilancio del settore. La loro proposta prevede l’aumento del prezzo del vino in bottiglia sugli scaffali russi di circa l’1,5%, in modo da poter finanziare, attraverso il gettito ottenuto, la creazione di un fondo destinato all’impianto di nuovi vigneti, allo scopo di accrescere la produzione di vino russo di qualità. Va nella stessa direzione la seconda proposta avanzata dai produttori russi, che prevedono di utilizzare i fondi delle accise (25 miliardi di rubli all’anno) per aumentare la dotazione finanziaria al settore. Secondo questa ipotesi, il 40% del gettito dovrebbe essere destinato alla creazione di nuovi vigneti. Nel frattempo, il ministero dell’agricoltura sta prendendo in considerazione anche la possibilità di abolire le restrizioni sull’importazione di barbatelle dall’Europa.
Fonte: www.winestrategies.eu/russia-raddoppio-degli-aiuti-al-settore-vitivinicolo-nel-2016/
Ufficio stampa Wine Strategies: interCOM
Simone Velasco –
Marta De Carli –