Social Media Marketing, blogging, inbound marketing: il mondo del web è al servizio delle aziende vitivinicole che vogliono sfruttare il web per promuovere il proprio vino. Ma in Italia stiamo sfruttando questi strumenti? Qual è il gusto digital del vino italiano?
L’Italia è il paese del vino. Abbiamo le migliori etichette, le cantine più prestigiose, le tradizioni più antiche: il nostro patrimonio vitivinicolo è immenso, e le aziende hanno capito che attraverso una buona promozione online il fatturato può crescere. La prospettiva, però, supera la classica inserzione pubblicitaria. Anche tra le aziende del vino si fa largo la metodologia inbound marketing, che si basa sulla creazione e la diffusione di contenuti utili per attirare potenziali clienti sul sito.
La pubblicità tradizionale infatti interrompe il flusso comunicativo, mentre l’inbound marketing spinge a creare contenuti utili. Ecco perché è importante lavorare con il blogging, con il social media marketing e con la visual identity: per permettere alla nostra azienda di farsi trovare attraverso contenuti utili sui motori di ricerca e sui social. Le aziende che lavorano in questo modo ottengono buoni risultati, ma in Italia sembra che questo messaggio sia arrivato solo in parte. La ricerca “Il gusto digitale del vino italiano” della Fleishman Hillard, società americana di marketing e consulenza strategica, mette in guardia le cantine italiane: devono fare i conti con una continua digitalizzazione del mercato. Quindi devono puntare sulle strategie social, sul search marketing e sull’e-commerce. Non sempre, però, le aziende si sono rivelate all’altezza dello scenario e delle esigenze del pubblico.
E-COMMERCE E VINO: CI SONO MARGINI DI MIGLIORAMENTO
I temi del commercio online e della presenza di e-commerce dedicati al vino sono emersi con prepotenza nella seconda edizione della ricerca, registrando una disattenzione dei brand italiani nei confronti del mercato online. Un dato su tutti: solo una piccola parte delle aziende (2 su 25) gestisce un e-commerce sul sito web. La maggior parte delle aziende vinicole preferisce sfruttare aggregatori e shop on-line di prodotti enograstronomici.Forse l’e-commerce viene visto come un ostacolo, una difficoltà in più da affrontare o una spesa troppo elevata da sostenere. E rimane il dubbio sull’efficacia dello strumento e sul fatto che i clienti lo scelgano effettivamente come canale di acqusito. A questo proposito, molto dipende dalla qualità stessa dell’e-commerce, ma i dati sono a favore dello shop online: le abitudini degli italiani stanno cambiando, le persone acquistano sul web anche gli alimenti. Ecco cosa dice Ecommerceday a proposito dell’e-commerce in Italia:
“Lo scenario che emerge è quello di un settore in continua crescita ed in costante fermento, in controtendenza con quella che è l’economia del nostro Paese. Considerando le vendite B2C da siti di aziende italiane e di filiali italiane di gruppi multinazionali, il fatturato ha fatto registrare un +8% a fine 2014 ed un valore di 24,2 miliardi di euro”. In questo scenario si inserisce l’importanza di un approccio mobile al commercio online. Le persone usano diversi device per acquistare. I dati presentati da Fleishman Hillard dichiarano che l’incidenza delle vendite da smartphone e tablet ha raggiunto il 20% del totale e-commerce in Italia.
SOCIAL MEDIA MARKETING E VINO
Un altro settore importante analizzato dalla ricerca di Fleishman Hillard riguarda l’approccio social delle aziende vitivinicole. Ne emerge che sulle 25 cantine prese in esame, 17 hanno un account Facebook. E solo 13 hanno pubblicato un aggiornamento negli ultimi 7 giorni. Numeri bassi anche per i video: solo 3 delle 17 aziende con canale Youtube hanno pubblicato un contenuto nell’ultimo mese. Su Twitter, invece, la situazione è più interessante: ci sono 12 aziende e 8 pubblicano notizie con una frequenza quotidiana.
I numeri confermano un trend positivo e la presenza di eccellenze nel settore come Compagnia De’ Frescobaldi, Casa Vinicola Zonin, Masi Agricole e Gruppo Banfi. Questo grafico è utile per comprendere i risultati delle aziende nell’attività di digital marketing (In rosa la presenza online, in celeste i più seguiti sui social, in viola la frequenza di aggiornamento dei social, in verde il Google Page Rank, in arancione i link in entrata). Alessandra Fremondi, Senior Consultant e responsabile dell’area Food & Beverage di Fleishman Hillard Italia, conferma che: “tra i segnali positivi emerge il presidio del mobile e dei principali social Facebook e YouTube, quest’ultimo in crescita rispetto allo scorso anno del 13%”. Dai dati sopra esposti sembra emergere una sempre maggiore consapevolezza verso un miglioramento delle attività social che probabilmente richiederà ulteriori investimenti futuri per continuare ad incrementarsi. La ricerca completa di Fleishman Hillard Italia è disponibile qui: sintesi ufficiale.
Fonte: www.wine2wine.net/blog/il-gusto-digitale-del-vino-italiano-dove-stiamo-andando