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Ci era rimasta una piccola fiammella di speranza lo scorso anno, quando nella lista dei migliori 50 bar del mondo figurava il Jerry Thomas Speakeasy di Roma, alla posizione numero 33. Era l’unico bar italiano incluso nella graduatoria più prestigiosa del mondo, la World’s 50 Best Bars, che quest’anno ha invece sancito la definitiva uscita del tricolore dai piani alti del ranking; ne rimangono tre tra la posizione 51 e la posizione numero 100. Il movimento continua a espandersi, ma serve il colpo di coda per arrivare definitivamente al top.
TRIONFO E NOVITÀ – È stata la decima edizione della lista, che coinvolge oggi 26 nazioni differenti ed è stata annunciata durante una cerimonia tenuta al London Roundhouse. Trionfo per il Dandelyan di Londra, il cocktail bar dell’Hotel Mondrian, che ha strappato lo scettro al concittadino American Bar, invertendo le prime due posizioni dello scorso anno: già nel 2016 il Dandelyan era balzato dalla 50esima posizione alla terza, grazie alla guida del guru Ryan Chetiyawardana, che a sorpresa ha poi annunciato una clamorosa novità. Il Dandelyan verrà infatti chiuso, per poi tornare in vesti nuove e rivoluzionarie, a detta del suo leader. Il Jerry Thomas rimane il bar italiano meglio piazzato al numero 52, una spanna fuori dal gotha: di Milano le altre due realtà in classifica, il secret bar 1930 (new entry, 88) e il Nottingham Forest di Dario Comini (99). Gran Bretagna e Stati Uniti, grazie allo strpotere di Londra e New York, sono risultate ancora una volta gli stati più rappresentati con dieci bar ciascuno.
COSA CI MANCA – Un passo indietro per l’Italia dunque, che seppur riconosciuta come uno dei nuovi poli della mixology, territorio di grande studio e fame di apprendimento, ha ancora bisogno di lavoro e impegno per poter rompere la barriera dell’Olimpo del bar. La fuga di cervelli colpisce anche questo settore, nel quale sempre più personalità di spicco decidono di allontanarsi dal Belpaese per fare esperienze formative e gratificanti all’estero, contribuendo di fatto alla crescita di realtà straniere, con il talento e l’inventiva italiana. Beverfood ha recentemente incontrato Francesco Galdi e Paolo Viola, esponenti di spicco del panorama del bancone italiano, entrambi forti di collaborazioni fuori dai confini nazionali (Galdi a Dubai e Hong Kong, Viola a Londra). Fin quando il ruolo del bartender non verrà rispettato ed elevato anche da noi, con conseguente spazio per la formazione l’informazione, difficilmente potremo competere con i migliori del mondo.
L’ACADEMY – La lista è compilata dalla World’s 50 Best Bars Academy, composta da più di 500 esperti di drink tra bartender rinomati e consulenti, giornalisti e specialisti da tutto il mondo. I membri dell’Accademia si distribuiscono nel mondo per valutare lo sviluppo e le tendenze nel settore dei drink, oltre alla concentrazione di bar di qualità in ciascuna regione. Ogni membro ha a disposizione sette voti da erogare in base alle migliori esperienze personali nei bar visitati nei precedenti 18 mesi; almeno tre voti devono essere assegnati a realtà che lavorino al di fuori del paese di residenza del votante. I voti rimangono confidenziali e anonimi.
IL PROGETTO – William Drew, Group Editor del World’s 50 Best Bars: “È un privilegio poter ospitare gli Oscar del bar e siamo onorati di aver visto operatori da ogni parte del mondo raggiungerci qui per un evento unico. È un progetto che ha lo scopo di nominare il bar migliore dle mondo, e le talentuose personalità che lavorano dietro le quinte per servire un’esperienza indimenticabile. E ci prefiggiamo di mettere in risalto le qualità artistiche dei bartender, realizzando una guida definitiva alle migliori destinazioni del mondo per apprendere e degustare.”
La classifica
99. Nottingham Forest – Milano
88. 1930 – Milano
52 . Jerry Thomas Speakeasy – Roma
50. Lost Lake – Chicago, USA
49. Bar Benfiddich – Tokyo, Japan
48. Buck and Breck – Berlin, Germany
47. Salmon Guru – Madrid, Spain
46. Swift – London, UK
45. Fifty Mils – Mexico City, Mexico
44. Trick Dog – San Francisco, USA
43. Schumann’s – Munich, Germany
42. Candelaria – Paris, France
41. BlackTail – New York, USA
40. Tommy’s – San Francisco, USA
39. El Copitas – St Petersburg, Russia
38. Indulge Experimental Bistro – Taipei, Taiwan
37. Paradiso – Barcelona, Spain
36. La Factoría – Old San Juan, Puerto Rico
35. Happiness Forgets – London, UK
34. 28 HongKong Street – Singapore
33. Little Red Door – Paris, France
32. Linje Tio – Stockholm, Sweden
31. Tales and Spirits – Amsterdam, Netherlands
30. Black Pearl – Melbourne, Australia
29. Three Sheets – London, UK
28. Scout – London, UK
27. Central Station – Beirut, Lebanon
26. Employees Only – New York, USA
25. Lost & Found – Nicosia, Cyprus
24. Le Syndicat – Paris, France
23. Operation Dagger – Singapore
22. Baba Au Rum – Athens, Greece
21. Sweet Liberty – Miami, USA
20. Speak Low – Shanghai, China
19. Himkok – Oslo, Norway
18. Coupette – London, UK
17. Oriole – London, UK
16. The Dead Rabbit – New York, USA
15. Attaboy – New York, USA
14. Florería Atlántico – Buenos Aires, Argentina
13. Native – Singapore
12. Bar High Five – Tokyo, Japan
11. Licorería Limantour – Mexico City, Mexico
La Top 10:
10. The Old Man – Hong Kong, China
9. Dante – New York, USA
8. Atlas – Singapore
7. The Clumsies – Athens, Greece
6. Bar Termini – London, UK
5. Connaught Bar – London, UK
4. The NoMad – New York, USA
3. Manhattan – Singapore
2. American Bar – London, UK
1. Dandelyan – London, UK
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