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Mattia Lotti ha trionfato nella Sabatini Cocktail Competition 2019, tenutasi il 28 e il 29 aprile a Villa Ugo a Cortona (AR). L’Head Bartender del “Jigger Spiriti e Cucina” di Reggio Emilia, nella seconda edizione della kermesse dedicata al celebre London Dry Gin toscano distribuito in esclusiva da Ghilardi Selezioni, si è assicurato infatti lo scalino più alto del podio dinanzi a Nicolò Rossi del “Barrier” di Bergamo (secondo) e Luca Cicchilli del “Baccano” di Roma (terzo).
Merito della sua impeccabile tecnica e della sua smisurata inventiva dietro al bancone. Merito del suo “Hanami”, drink ispirato ai profumi del Giappone e strettamente legato alle radici di Sabatini Gin, che ha strappato unanimi consensi all’interno della giuria composta dal noto bartender Mirko Turconi, dal vincitore della “Sabatini Cocktail Competition 2018” Giacomo Sai, dalla Chef stellata de “Il Falconiere” Silvia Baracchi e dal fondatore di “BarFly” Marco Cremonesi. Il tema centrale della competizione, che ha visto sfidarsi dieci abilissimi barmen provenienti da tutta Italia, era d’altronde proprio quello del viaggio: ispirandosi a Guglielmo Giacosa, bisnonno della famiglia Sabatini Gin che attraverso i suoi viaggi portò e infuse la passione per il buon bere a tutta la sua discendenza, i concorrenti dovevano raccontare infatti con un cocktail le esperienze di viaggio che più hanno segnato le loro vite o carriere professionali. Ecco spiegato, così, il collegamento di Mattia Lotti con la bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi giapponesi (questa, appunto, la traduzione del termine “Hanami”). Un’emozionante fonte di ispirazione che Beverfood.com si è fatto raccontare proprio dal vincitore dell’ambitissimo contest.
Dalla Toscana al Giappone, com’è sbocciato il suo Hanami?
“Ripercorrendo il viaggio di Guglielmo Giacosa, mi sono immedesimato in lui e ho pensato a cosa avrebbe voluto degustarsi se fosse andato in un Paese a me molto caro, dove ho appreso e imparato tanto, il Giappone. Partendo dalle sue origini piemontesi, ho pensato subito a un frutto coltivato sia in Giappone che in Piemonte, la mela. Dopodiché nella terra del Sol Levante non avrebbe certo assaporato vini o vermouth, quindi ho creato un Japan Mix, utilizzando il loro vino di riso, il sake, e dell’umeshu, liquore giapponese ottenuto dalla macerazione della ume, con un sapore dolce e leggermente aspro. Al Signor Giacosa, però, questo non sarebbe bastato. Così ho aggiunto un Teapot bitter per richiamare il rito Cha no yu, conosciuto in Occidente anche come Cerimonia del Te, e dopo ho creato uno sciroppo di miso, piatto tipico della cultura nipponica, che dona al drink un tocco intrigante e inaspettato. Poi ho bilanciato il tutto con dell’aceto di mele che grazie alla sua acidità ci pulisce il palato, lasciando posto al gusto del Sabatini Gin che ci trasporta a casa tra le colline di Villa Ugo. Il viaggio si conclude versando il cocktail in una Japanese Cup, precedentemente raffreddata, aggiungendo al di fuori un ramo di ciliegio fiorito (naturalmente finto per salvaguardare l’ambiente e poterlo riutilizzare in seguito) e vaporizzando infine un aroma di ciliegio. In questo modo l’ospite può infatti prendere il ramo, sentirne il profumo e, chiudendo gli occhi, lasciarsi trasportare in un lungo viaggio dal Piemonte al Giappone proprio nel periodo dell’Hanami”.
Un cocktail che sprigiona tutte le qualità organolettiche del Sabatini Gin.
“Assolutamente sì. Stiamo parlando d’altronde di un gin spettacolare, un grandissimo London Dry italiano. Non a caso lo propongo a tutti i clienti che vogliono provare una cosa differente dai classici inglesi e loro poi ne rimangono entusiasti. Anche bevendolo liscio, il Sabatini Gin rispecchia infatti tutte le caratteristiche di un London Dry. Tutte le botaniche vengono mandate in Inghilterra a far distillare, c’è un master distiller inglese e meglio di così non si potrebbe quindi fare. Mi piace poi il fatto che il Sabatini Gin sia realizzato a mano, a Villa Ugo ho visto come sono coltivate le botaniche e la genuinità della famiglia Sabatini è proprio il punto di forza del prodotto. Apprezzo molto il loro impegno e la loro passione, danno veramente il cuore e tutti noi concorrenti della competition ci siamo sentiti a casa nei giorni scorsi”.
Questa grande vittoria la porterà adesso in giro per l’Asia come Official Brand Ambassador Sabatini Gin. Si sente pronto?
“Mi sento carichissimo e onoratissimo di portare il nome dell’azienda Sabatini. Non vedo l’ora di preparare la drink list per il mio viaggio e di continuare a collaborare con loro. Voglio portare dei cocktail che rispettino il mio stile, con tanta ricercatezza, cercando di esaltare sia il territorio italiano che i prodotti tipici dell’Asia. Mi auguro che le mie creazioni possano piacere ai clienti del tour, ma soprattutto alla famiglia Sabatini, che chiaramente sarà sempre la prima a provarle. Sono davvero orgoglioso di questo traguardo e già pronto a partire per una grandissima avventura umana e professionale”.
Dal vincitore a chi ha curato nel dettaglio l’organizzazione di questa splendida rassegna dedicata a Sabatini Gin, la soddisfazione è stata enorme, come conclude sempre ai nostri microfoni Chiara Casati, Executive Brand Manager Sabatini Gin: “Siamo soddisfatti del lavoro svolto dai ragazzi e dell’attenzione che hanno posto nella valorizzazione di Sabatini Gin. Si sono create delle meravigliose energie tra i competitors con la famiglia Sabatini e il brand. Ripeteremo l’esperienza anche il prossimo anno, portando sicuramente novità nel tema e nel format della competizione”.
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