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Meregalli Wines inserisce a catalogo Tenuta Conte Vistarino che andrà a completare l’offerta con una gamma di prodotti legati a un territorio inedito: l’Oltrepò Pavese. Quando si parla di Oltrepò si pensa subito al Pinot Noir. Merito del Conte Augusto Giorgi di Vistarino che nel 1850 importò dalla Francia questo nobile vitigno nella sua tenuta.

 

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Oggi è Ottavia a capo dell’azienda di famiglia, che con intuito e tenacia è riuscita in pochi anni a rivoluzionare l’azienda impostando un percorso sempre più rivolto alla qualità assoluta. A Ottavia Vistarino si deve infatti l’intuizione di vinificare separatamente le uve provenienti da zone diverse della Tenuta, dando così inizio alla produzione dei primi Cru di Pinot Nero in Oltrepò Pavese.

Il cuore di Tenuta Conte Vistarino è la storica Villa Fornace, circondata da vigneti e boschi nell’Oltrepó Pavese. L’alternanza tra vigneti e zone boschive garantisce una naturale biodiversità, che combinato a un clima asciutto rappresentano il contesto ideale per il Pinot Nero, vitigno simbolo di questo territorio.

La tenuta ha una estensione di 826 ettari, di cui 102 destinati a vigneto, con una decina di cloni di Pinot Nero coltivati su 65 ettari di terreno. Accanto a questo vitigno sono presenti anche Barbera, Moscato, Pinot Grigio e alcune varietà internazionali come Chardonnay, Cabernet Sauvignon. Trovano spazio anche interessanti espressioni di Riesling Renano e di varietà storiche dell’Oltrepò come la vivace Croatina, l’Uva Rara e la Vespolina.

Oltre la metà sono stati reimpiantati negli ultimi 25 anni, per i nuovi impianti di Pinot Nero, Ottavia Vistarino ha privilegiato la scelta di portainnesti e cloni (tutti importati direttamente dalla Francia) con caratteristiche produttive precise: bassa produzione, grappolo e acino piccolo, grande potenziale aromatico…

Incrociando dati sui suoli, sull’altitudine (che tocca i 500 metri slm) e sull’esposizione l’azienda ha potuto impiantare ogni clone nella sua parcella ideale, inoltre grazie all’analisi dei risultati delle ultime vendemmie, sono state individuate progressivamente le vigne più vocate, delineando così una mappa di potenziali crus.

Team della Tenuta Conte Vistarino

La gamma, oltre al Pinot Nero, si completa con vini rossi, vini bianchi, vini rosé, metodo charmat, metodo classico e vini dolci. Dei 3 cru di Pinot Nero il primo a essere stato prodotto è Pernice, cru selvatico reimpiantato nel 1995, si estende per 3,5 ettari a 350 metri di altezza circa, un tempo noto perché vocato alla caccia alla pernice è diventato la culla dell’omonimo Cru, amato per la sua finezza ed eleganza. Dall’annata 2013 accanto allo storico Pernice hanno preso posto Bertone che proviene da un cru di Pinot Nero di circa 2 ettari situata a circa 400 metri s.l.m., piantato nel 2001 impiegando cloni borgognoni, apprezzato dalla critica per la sua armonia e profondità, poi Tavernetto figlio di un cru autonomo e ribelle di 1,7 ettari esposto a Sud-Est, posizionato a 350 metri slm di altitudine.

Nel 2015 nasce Saint Valier, Pinot Nero vinificato in bianco, e nel 2019 Maria Novella, versione in rosa del vitigno, mentre il millesimato 1865 continua a rappresentare il vertice del Metodo Classico, fermenta 48 mesi in bottiglia prima della sboccatura. Ottavia ha inoltre selezionato alcune partite del Metodo Classico Cépage, cuvée di Pinot nero e Chardonnay affinato per 30 mesi, per produrne la versione Pas Dosé millesimata, realizzata solo nelle migliori annate e con un lungo affinamento deciso di volta in volta a seconda delle caratteristiche dell’annata. Tra gli spumanti Metodo Classico anche un rosé brut Saigné della Rocca creato con sole uve Pinot Noir.

Per una gamma così articolata e proiettata all’interpretazione di mini-terroirs, è necessario disporre di una cantina in grado di supportare il team tecnico. Completamente rinnovata nel 2017 è stata progettata al fine di ottimizzare al massimo i frutti della ricerca in vigna, tradurre al meglio i micro-territori e lavorare con ancora maggior precisione e flessibilità. Una cantina, tecnologica ed elegante, che si sviluppa su quattro livelli per 3.300 mq nei quali uva e vino si muovono, passaggio dopo passaggio, sempre per caduta.

La tenuta ha garantito in questi decenni una ricca biodiversità attraverso uno sfruttamento non eccessivo di quello che la natura mette a disposizione. Nei seminativi in particolare si è scelto di praticare un’agricoltura più rispettosa e sostenibile, con un utilizzo praticamente nullo dei fertilizzanti chimici e lavorazione del terreno ridotta ai minimi termini.

+Info: www.meregalli.com
www.contevistarino.it

Scheda e news:
Gruppo Meregalli

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