Un archivio storico del vino, un patrimonio organolettico aperto al pubblico dei collezionisti, operatori dell’alta ristorazione e wine lovers. L’azienda veronese Tedeschi apre le porte del suo tesoro, con una vera e propria libreria delle etichette prodotte negli anni che racconta l’evoluzione enologica della Valpolicella e la longevità dell’Amarone, inaugurata con una degustazione storica. La sala ospita circa 6.800 bottiglie, su un totale di vecchie annate di circa 27.000 bottiglie. Le annate degli anni 2000 sono disponibili anche per la vendita oltre che per la degustazione, mentre quelle più vecchie destinate a esclusive degustazioni verticali.
“E’ la summa del lavoro della nostra famiglia e un omaggio al valore del nostro territorio – spiega Riccardo Tedeschi – Il suo scopo non è però solo celebrativo, è anche la volontà di creare un luogo che proponga un punto di vista diverso sul nostro Amarone, un vino ecclettico che, sia fresco che invecchiato, si presta ad abbinamenti gastronomici diversi. Perché, come ci ha insegnato nostro padre Lorenzo, per fare un Amarone capace di maturare a lungo bisogna prima produrre un grande vino”.
Un nuovo strumento di conoscenza per gli operatori specializzati e un’opportunità per la ristorazione, per fare un passo avanti nella creazione delle liste dei vini, per assaporare le sfaccettature dello stile Tedeschi e l’influenza del tempo sul più iconico vino della Valpolicella, l’Amarone. Una sala dove le luci soffuse fanno da sfondo all’archivio, con leggere strutture in metallo su cui riposano file di bottiglie, divise per annata ed etichette dei diversi cru, allineate a un massiccio tavolo di legno che occupa tutta la lunghezza della sala. Un progetto realizzato in esclusiva da un artigiano veronese, una luce orizzontale dona un tocco di luce alle librerie per creare un’atmosfera raccolta, mentre nell’ampio camino trasformato in una nicchia, sono contenute le bottiglie di grande formato.