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Assodistil presenta a Roma il rapporto di sostenibilità 2022 del settore distillatorio


Le distillerie come esempio di circolarità

Una delle principali materie prime utilizzate in distilleria proviene dalla filiera del vino: in Italia la superficie vitata rappresenta circa il 5% della superficie agricola utilizzata; se si tiene conto che per ogni ettolitro di vino si producono mediamente 18 kg di vinacce, 6 kg di fecce e 4 kg di raspi, si calcola che se tutti questi sottoprodotti diventassero scarti da smaltire l’impatto ambientale sarebbe davvero importante con circa 1.297.800 tonnellate di CO2 prodotte.

Invece, grazie al lavoro delle distillerie, molte di queste emissioni sono evitate grazie a tecniche e tecnologie in grado di valorizzare non solo le materie prime, ma anche sottoprodotti e residui della distillazione stessa per ottenere diversi prodotti destinati a numerosi settori, dall’alimentare a quello della mangimistica, dalla cosmetica e farmaceutica all’edilizia, dall’energia all’agricoltura. Nel complesso, il settore distillatorio nazionale trasforma oltre 13 milioni di quintali di materie prime di origine agricola, molte delle quali scarti di altre filiere, concorrendo in maniera evidente anche alla sostenibilità della filiera a monte. Grazie alla autoproduzione di energia rinnovabile, tripla rispetto all’energia fossile utilizzata, questo modello efficiente non solo contribuisce alla sostenibilità economica delle aziende ma rende sostenibili i processi distillatori anche dal punto di vista ambientale.

Consumi idrici ridotti

L’acqua è una risorsa fondamentale per le attività della distillazione. Le risorse idriche usate nel processo produttivo provengono principalmente da fonti sotterranee e da fonti di terze parti, mentre si ricorre in misura inferiore alle fonti idriche di superficie. Le acque utilizzate dall’industria distillatoria italiana vengono opportunamente trattate affinché acquisiscano un livello di qualità tale da permettere lo smaltimento negli impianti di depurazione idrica civili. L’immediata conseguenza dell’oculata gestione delle risorse idriche è il contenimento dei consumi di acqua registrato negli ultimi anni, da 1904300 m3 utilizzati nel 2018 si è arrivati a 1672900 m3 del 2021.

 

 

Un packaging sostenibile

L’approccio anti-spreco dell’industria distillatoria italiana si riflette anche nella gestione dei materiali da confezionamento e dei rifiuti. Nonostante la scelta dei materiali usati è già orientata verso soluzioni riciclabili e sostenibili come vetro, sughero, legno, alluminio e carta, si registrano investimenti da parte di alcune aziende associate per trovare soluzioni innovative che possano ridurre l’impatto ambientale del packaging. Ad esempio, l’utilizzazione della vinaccia esausta pressata come tappo, della carta di fiori come etichetta oppure il primo prototipo di bottiglia realizzata integralmente con materiali ecosostenibili sviluppata da AssoDistil assieme a primarie aziende del comparto packaging.

Gestione virtuosa dei rifiuti

Nel caso della gestione dei rifiuti, è possibile affermare che la circolarità dell’industria distillatoria ne implica una produzione molto modesta, o quasi nulla in alcuni casi grazie a un’attenta differenziazione dei rifiuti. È interessante notare come il quantitativo di rifiuti non recuperati rappresenti solo lo 0,22% della materia prima alimentata (circa 1.850 tonn/a rispetto a una materia prima in ingresso di circa 900 mila tonn/a). Nello specifico i rifiuti del settore risultano essere: 85,7% rifiuti non pericolosi destinati al recupero e riciclo, 13,7% rifiuti non pericolosi destinati allo smaltimento, 0,6% rifiuti conferiti in discarica non recuperabili e assimilabili ai rifiuti pericolosi, una quota marginale nonostante nel biennio il dato sia affetto dalla dismissione da parte di alcune distillerie di attrezzature obsolete.

 

 

Occupazione: tiene il settore nonostante la difficile congiuntura

Il report di sostenibilità non si ferma solo agli ambiti economici e ambientali, ma dà un quadro anche della sostenibilità del comparto da un punto di vista sociale. Emerge che dal punto di vista occupazionale, nonostante le difficoltà del biennio 2020-2021, il settore ha garantito la tenuta occupazionale. Inoltre, nel periodo pandemico la diversificazione della produzione è stata una delle armi vincenti non solo per il mantenimento dei livelli occupazionali del settore ma anche per garantire, attraverso la produzione di alcol etilico, l’offerta di disinfettanti e sanificanti, destinati in alcuni casi anche a iniziative benefiche a sostegno della popolazione e di enti impegnati nella battaglia contro il covid. Responsabilità delle distillerie italiane è di preservare il forte radicamento con il territorio e garantire il rapporto con le comunità locali. Il territorio rappresenta non solo la collocazione geografica delle aziende ma proprio il loro carattere distintivo. Infatti, nonostante molte distillerie a livello nazionale producano lo stesso tipo di prodotto, questi si differenziano poi per caratteristiche che sono espressione del territorio da cui provengono. Forte è il legame delle aziende con le comunità locali: al loro interno viene infatti reclutata la maggior parte della forza lavoro, ma sono anche destinatarie di iniziative come sponsorizzazioni e donazioni, ad esempio promozione di Consorzi locali, creazione di aree verdi, sostegno ad associazioni no profit, sponsorizzazione di associazioni e restauri di edifici pubblici. Sempre nel rispetto del legame con il territorio, le imprese si impegnano in azioni di mitigazione e contenimento delle emissioni con investimenti sia sul fronte della riduzione delle emissioni in atmosfera che sul fronte dell’ampliamento degli impianti di trattamento delle acque reflue.

 

 

In definitiva dal report di sostenibilità di AssoDistil emerge come vi sia da parte del settore un costante perseguimento di forme di efficientamento energetico e di riduzione del proprio impatto ambientale, conseguenza diretta dell’implementazione delle politiche di gestione ambientale che le distillerie italiane hanno deciso di adottare ormai da anni, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità delle proprie produzioni.

+Info: www.assodistil.it

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