Il Senato californiano ha appena approvato l’obbligo di scrivere sui contenitori (bottiglie, lattine eccetera) e sui distributori automatici di bibite zuccherate, che queste possono favorire l’obesità, il diabete di tipo 2 e la carie. La mancata attuazione della legge prevede una multa da 50 a 500 dollari. La legge dovrà ora passare il vaglio della seconda camera, l’Assemblea, e in seguito essere firmata dal governatore. Ovviamente i produttori non stanno a guardare: si sono mobilitata in massa, esercitando tutto il loro potere di lobby, anche se sembra che ciò non intaccherà le decisioni della seconda camera.
Se tutto andrà come previsto la California, che per prima nel 2005 ha vietato la vendita di bevande dolci e di junk food nelle scuole pubbliche, sarà quindi anche la prima a far passare questo tipo di normativa. Grazie a questa legge si vogliono anche seppellire definitivamente le ragioni di chi sostiene che le cosiddette sodas – le bibite gasate e zuccherate – non abbiano alcun ruolo nell’epidemia di obesità che ha investito gli Stati Uniti e tutti i paesi più ricchi, e che si fa molta fatica a contrastare. L’anno scorso la proposta di tassare le sodas non era passata, ma adesso la sensibilità dell’opinione pubblica – e con essa quella dei politici locali – potrebbe essere diversa. In questo contesto da tempo tutti i produttori di bibite zuccherate hanno adottato una strategia di sviluppo di bibite non zuccherate, dolcificate con edulcoranti artificiali a bassissimo impatto calorico oppure con dolcificanti naturali (come la Stevia) con potere dolcificante notevolmente superiore allo zucchero e. quindi. con la possibilità di ridurre drasticamente le quantità impiegate nelle bibite.
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