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di Domenico Sordi.

Saporilab è un prezioso laboratorio, un vera e propria Agorà del gusto, punto di ritrovo nel cuore di Milano dove si incontrano chef, blogger, produttori di vino e sommelier. Si unisce anche la Compagnia degli Chef, neonato team di prestigiosi cuochi italiani che si adoperano ogni giorno per promuovere le eccellenze alimentari interpretate con creatività e attenzione alle materie prime ed al territorio e l’esperta di enologia Elena Caccia. Questi alcuni ingredienti che hanno reso interessante l’evento andato in scena nella accogliente sede di SaporieLab di Via Alzaia Naviglio Pavese a Milano lo sorso 16 febbraio, con due momenti clou. Prima la premiazione di una sfida lanciata da sfizioso.saporie.com, premio al miglior vitello tonnato tra i tanti preparati dalle agguerrite foodblogger che sono followers di questo magazine on line di cultura enogastronomica. Scelta non affatto facile perché diverse erano le preparazioni interessanti. Alla fine la giuria ha premiato Teresa Balzano, l’autrice del blog Peperoni e Patate, con un piatto classico ed elegante.

foto 1 Teresa Balzano
Teresa Balzano, l’autrice del blog Peperoni e Patate

Nella seconda parte della serata invece contest abbinamento cibo vino, tra un vitello tonnato davvero speciale realizzato dalle abili mani dello chef Stefano De Gregorio ed i sorprendenti vini artigianali dei Colli Tortonesi della Cascina I Carpini di Paolo Carlo Ghislandi, un autentico vignaiolo che si è fatto da solo. Massima attenzione agli aspetti ambientali con impiego di fonti rinnovabili di energia, riciclo dell’acqua di lavaggio, utilizzo di impianti ma basso impatto ambientale, packaging riciclato o riciclabile interamente.

foto 2 bis Stefano De Gregorio ed Elena Caccia
Chef Stefano De Gregorio ed Elena Caccia

Il primo vino in degustazione, I Carpini Timorasso 2012 ottenuto da uve Timorasso di tutti i cru aziedali della stessa annata ha un colore dorato, al naso si avvertono note fruttate di mela e susine e note chiaramente minerali tipiche del vitigno. In bocca è fresco, minerale e decisamente persistente. Subito dopo assaggio la Rugiada del Mattino 2013 Colli Tortonesi DOC Bianco, un vino ottenuto con lieviti indigeni di sole uve del cru aziendale Eleonora: cortese, favorita e Timorasso e poche quantità di Moscato e Malvasia. La vendemmia di queste uve avviene sempre dopo le tradizionali raccolte dei bianchi per consentire una leggera sovra maturazione sulla vigna, in seguito sono vinificate tutte assieme. I profumi sono floreali di fiori bianchi e di pesco.Dopo il primo sorso, lunghe sensazioni di freschezza e sapidità. A seguire il Brezza d’Estate 2010, Timorasso in purezza, un vero e proprio cavallo di razza. Il colore è un giallo carico che anticipa profumi e sapori. Al naso infatti il vino è complesso, sentori di frutta gialla più matura e poi quella mineralità tipica del vitigno. Al palato è altrettanto complesso, persistente, caldo, morbido e allo stesso tempo ancora fresco. Un vino bianco di corpo che conferma le potenzialità di invecchiamento del Timorasso. Centellinando gli assaggi del piatto dello chef De Gregorio assaggiamo il Chiaror sul Masso SA brut. E’ un vino spumante del cru Maddalena. Ottenuto dalla rifermentazione di uve mature di timorasso non filtrato. Sorprende per complessità, struttura e persistenza abbinabile a qualsiasi pietanza.

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foto 4Si è voluto poi testare l’abbinamento con i vini rossi partendo dal I Carpini Barbera 2012. Prodotto ottenuto con assemblaggio di uve barbera dei vari cru aziendali con macerazione sulle bucce sino alla svinatura e leggera pressatura delle bucce. La fermentazione avviene quindi con fermentazione spontanea e senza alcuna filtrazione, chiarifica o stabilizzazione. Colore rosso rubino, al naso note di frutti rossi e confettura. Sorso lungo e buon equilibrio tra tannini, sapidità e freschezza. Il Sette zolle 2009 ottenuto da uve Barbera e piccole quantità di Cabernet Sauvignon e Croatina tutte provenienti dalla vigna sant’Alberto, è un vino davvero sincero, un vino alla Veronelli. Si, il grande Gino l’avrebbe definito cosi, un vino di cui non faresti fatica a berne una bottiglia intera. I profumi sono inizialmente quelli dei frutti rossi, poi emergono note speziate. In bocca è equilibrato, bei tannini, bella freschezza, persistente. Davvero sorprendente la Bruma d’Autunno 2008, Barbera in purezza. Un grandissimo vino. Al naso si avverte subito la complessità dei sentori dovuti alla qualità di queste vigne vecchie che ci regalano note floreali di viola, fruttate di ciliegia, di confettura di prugna , di spezie come il cacao. In bocca è elegante, equilibrato, persistente. Alla fine è stato difficile decretare il vino che meglio si abbinava a questo stupendo vitello tonnato. Dopo la votazione che ha coinvolto tutti i presenti ha vinto il Brezza d’ estate 2010, che con le sue due anime di morbidezze e mineralità ben si è sposato con il dolce e l’agrumato, i due sapori predominanti del piatto. Presente alla serata il grande chef Tano Simionato che da storico intenditore di vino, si è spesso confrontato con Paolo Ghislandi sulle caratteristiche organolettiche dei vini della serata.

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