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Che cos’è il lusso? Bella domanda, resa ancor più intrigante dal contesto in cui ci viene posta. Ci troviamo nell’Hotel Particulier di Reims, per anni residenza della famiglia Rouzaud, i proprietari della Maison Louis Roederer.

Frédéric Heidsieck, Direttore Export di Roederer, nel corso della cena durante la visita prestige, chiede ai commensali che cos’è per loro il vero lusso. Si pasteggia a Cristal 2002, all’interno di una sala rivestita di una boiserie originale del XIX secolo. Gli stimoli e le risposte non mancano. Qualcuno risponde il tempo. Qualcun altro invece all’indomani confesserà che dopo un’esperienza simile meglio non scoprire che cosa sia il lusso. Magia dello Champagne, di un territorio unico. In questi giorni di inizio settembre si è chiusa la vendemmia nei vigneti con almeno un paio di settimane di anticipo. Già, le vigne, la prima tappa del nostro viaggio nella regione delle bollicine. In Francia e soprattutto nella Champagne ogni visita inizia da qui. Appena arrivati al villaggio di Aÿ, ci portano a vedere le vigne dove nasce il Cristal. Due particelle, una vitata a pinot nero che è appena stata vendemmiata, rimangono solo gli acini fatti lasciare per gustare l’uva, come ci racconta la nostra guida, la giovane Charlotte. Dall’altro lembo della strada invece un vigneto appena acquisito, è già stato fatto un reimpiantato e potrà essere adatto a produrre uve da Cristal, l’etichetta più celebre della Maison Roederer, solamente tra venticinque anni. Si, avete letto bene, venticinque anni. Iniziamo a capire il vero concetto del lusso abbinato al mondo del vino. Il tempo, la capacità di saper aspettare, tanto in vigna quanto in cantina. Tra i filari lo spazio necessario per il passaggio dei cavalli per la lavorazione della terra, basta chiudere gli occhi e immaginare il lavoro condotto dagli animali, ancora come si faceva una volta.

CHAMPAGNE BIODINAMICO

La Maison Roederer come recita l’etichetta è stata fondata nel 1776, una delle poche rimaste a conduzione famigliare. Una storia mitica, raccontata molto bene nella stanza di accesso al quartier generale di Reims. Le foto e i cimeli, immortalano i Rouzaud, oggi proprietari dell’azienda e discendenti di Louis Roederer che nel 1833 ha dato il nome alla Maison, con i potenti del mondo. Ma ci sono stati anche periodi non facili. Alla fine della prima guerra mondiale, con la rivoluzione russa e con la crisi del ‘29, quando Cécile Roederer, una delle figure simbolo nella storia della cantina, si trova a dover affrontare enormi difficoltà sui mercati di riferimento dell’epoca, Russia e Stati Uniti, già allora circa il 30% del totale delle vendite. Nei quarant’anni successivi riesce a imprimere uno slancio importante all’attività, stringendo relazioni con il jet set internazionale in eventi mondani. Arriviamo sino ai giorni nostri quando al vertice arriva il nipote Jean-Claude Rouzaud, getta le basi per il futuro con una serie di intuizioni di cui oggi si iniziano a raccogliere i frutti. Come l’invenzione del Cristal Rosé nel 1974, oppure la svolta biodinamica. Dal 2014 alla guida c’è il figlio, Frédéric Rouzaud, Presidente e Direttore Generale del Gruppo Louis Roederer, la settimana generazione della dinastia, in una logica di continuità. Oggi sono circa 240 gli ettari di vigneto di proprietà, composti da 410 appezzamenti suddivisi nei tre migliori Cru dello Champagne: Montagne de Reims, Côte des Blancs e Vallée de la Marne. La più grande Maison di Champagne a trazione biodinamica, l’obiettivo è di arrivare al 100% di conversione della tenuta Cristal. Un processo iniziato nel 2001, oggi il 60% del Domaine Cristal, il 100% del Domaine Cristal Rosé e il 100% del Domaine Brut Nature sono condotti in agricoltura biodinamica. Una filosofia non per moda, ma il rispetto dell’ambiente è una cosa seria qui. Tutto quello che avviene in vigna si raccoglie in cantina.

 

PRESSOIR E REMUAGE

Grande rispetto della tradizione, dopo la tappa del vigneto ad Aÿ ci portano a visitare il “Pressoir”. Sono tra gli ultimi esemplari di presse in legno ancora attive in Champagne, dove viene fatta la prima spremitura delle uve appena raccolte. È un via vai di trattori e cassette griffate Roederer che vengono subito ripulite dopo l’utilizzo. Il livello di pulizia è altissimo, sembra di stare in un laboratorio tanta è l’attenzione ai dettagli. Una pulizia che ritroveremo anche nelle cantine di Reims, ma soprattutto nei vini. Il viaggio nelle cantine di Roederer inizia a farci vedere come venivano accatastate un tempo le bottiglie. Una porta-botte ci introduce nella zone dove riposano in grandi tonneaux di legno francese da circa 60 ettolitri i vini di riserva. Attraverso delle scalette ripide scendiamo ancora, dodici metri sotto terra, tra cunicoli e vialetti dove potrebbe essere facile perdersi, ci incamminiamo dove sulle pupitre in sosta ci sono delle bottiglie di Cristal. Qui il remuage viene ancora fatto in maniera manuale, per tutte le bottiglie. Si stima che gli addetti al remuage possano girare anche 25.000 bottiglie al giorno, considerato anche i grandi formati, a partire dai magnum, solo movimento manuale. Il Cristal è il vino icona dell’azienda, creato da Louis Roederer II nel 1876 in esclusiva per lo Zar Alexandr II, il cui busto campeggia nella sede dell’azienda. Un simbolo del lusso globale, ma prima di tutto un grandissimo Champagne, prodotto con le migliori uve raccolte, fermentate in legno per circa un quarto senza fare la malaolattica. In sosta sui lieviti per circa sei anni, esprimendo il concetto di tempo essenziale per l’elaborazione di un vino prestigioso in un mondo che va sempre più veloce.

 

MISSIONE EXPORT

Vini mitici, conosciuti a tutte le latitudini. L’incontro con Monsieur Frédéric Heidsieck ci fa capire molte cose. Una delle colonne portanti di Roederer, da ventisette anni in azienda, la passione è l’energia sono quelle di un giovane a inizio carriera. Empatia e capacità di entrare facilmente in contatto con il proprio interlocutore, superando qualsiasi barriera, linguistica e culturale. Come lo Champagne Roederer, in grado di mettere d’accordo tutti i paesi del mondo in cui viene esportato. “Non bisogna fare confronti tra i vini dei differenti paesi, perché non avrebbe senso”– ci spiega Frédéric- piuttosto invece si possono fare dei confronti tra le diverse annate dello stesso vino”. Il mercato principale rimane la Francia con il 30%, poi a seguire nazioni storicamente champagniste come Usa, Russia, UK, con il Giappone in crescita. Si parla di vino e di bollicine del mondo, come successo anche in passato i maestri francesi guardano con attenzione al fenomeno degli spumanti italiani, mentre sono più scettici con gli sparkling wines del Regno Unito. “Perchè anche se il clima sta cambiando c’è troppo vento, un nemico per le vigne, mentre è sempre più alto il livello degli spumanti in Italia, anche se quando devono festeggiare qualche cosa di importante, gli italiani preferiscono ancora lo Champagne, per noi è un mercato interessantissimo”.

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TIKI TAKA

Si è parlato anche di pallone, calcio e Champagne, anche se nessun produttore ha pensato di legare il proprio brand a quello di un’equipe. “Funziona meglio la birra”– chiosa Frédéric Heidsieck il nostro è un target più d’élite, meno di massa”. La nostra degustazione la vogliamo ribattezzare “Tiki Taka”. Anche qui si parla di orizzontale e verticale, nel tasting non si stacca mai il naso oppure la bocca dal bicchiere, con piccoli sorsi avanti e indietro per provare e riprovare i vini, assaggi come i passaggi dei calciatori. Sul campo di degustazione quattro campioni che ora vi descriviamo.

CHAMPAGNE ROEDERER ROSÉ 2011

Un colore rosa tenue nel bicchiere, frutto di un metodo di produzione che assembla Pinot Nero al 70% e Chardonnay al 30%. Naso intenso, pungente, un Pinot Noir della Valle de la Marne, espressione del terroir, vigneti provenienti da Cumiers, un paese che lambisce il fiume. Concentrazione, frutto e densità tipiche del Pinot Nero, combinato con l’eleganza e la purezza dello Chardonnay.

 

CHAMPAGNE ROEDERER VINTAGE 2009

Stesso assemblaggio di uvaggio, terroir diversi, siamo nella zona della Montagne de Reims. Vigne esposte più a nord, terreni argillosi. Il 2009 è un’annata calda, sembra quasi che non sia prevalente il Pinot Nero. Bella freschezza e acidità in bocca. La perfetta espressione del territorio, finezza e pulizia, armonico.

 

CHAMPAGNE BLANC DE BLANCS 2010

Vino di piacere, la leggenda racconta che nella famiglia Roederer il Blanc de Blancs sia nato perché quando Cécile Roederer andava a caccia nella tenuta della Normandia, al ritorno volesse un vino fresco e piacevole. 100% Chardonnay, piena espressione del gesso, una bella cremosità in bocca anche per una pressione inferiore ai 4 bar. Perlage finissimo, freschezza salina, citricità data dal gesso. Una grandissima beva, semplicità e pulizia, un marchio di fabbrica di Roederer.

CRISTAL 2009

Note di caramello al naso, sentori quasi mielosi, dolcezza ma anche una sfumatura di nocciola Il 2009 è stata un’annata calda come anticipato, più pronta, tanto che nella storia del Cristal è il primo caso di un’annata uscita prima di quella precedente in produzione, ovvero il 2008 che sta ancora finendo l’affinamento prima di essere lanciato sul mercato nel 2019. Già si parla di annata del secolo. Ma torniamo al 2009, dopo un esordio interessante, in bocca non è ancora equilibrato al 100%, c’è molta polpa, opulenza. Intenso e persistente in bocca, complessità da grande vino che andrà evolvendosi nel tempo, ha ancora una vita davanti a sé. La mano dello chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon si sente, questi sono vini fatti per invecchiare, anche se negli ultimi anni si stanno portando dei vini sempre più pronti. Prodotto solo nelle annate buone, come uvaggio 40% Chardonnay e 60% Pinot nero, grappoli raccolti nel pieno della maturità.

 

INFO: www.louis-roederer.com

Gli Champagne della Maison Louis Roederer sono distribuiti in Italia in esclusiva da SAGNA S.p.A.

 

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