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Drink romantici per celebrare l’amore. Anche San Valentino non si sottrae al fascino della mixology, e nella capitale i bartender suggeriscono il cocktail ideale per rendere indimenticabile questa ricorrenza. Con un filo conduttore: sparkling. Il 14 febbraio non può che essere frizzante.

Angelo Severini Rome Cavalieri

Il viaggio tra i maestri della miscelazione romana parte da Angelo Severini, Bar Manager del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel: “San Valentino è la festa dell’amore, e la mixologia è una delle mie grandi passioni. Per questo, se dovessi dare una risposta personale, non potrei che scegliere i cocktail. Tuttavia, le bollicine hanno da sempre un fascino particolare e sono strettamente legate all’immaginario romantico: condividere un buon calice di Champagne o un Franciacorta con la propria metà è sicuramente un’esperienza magica. In fondo, credo che il segreto per celebrare al meglio questa giornata sia la compagnia giusta e la scelta di una bevuta di qualità. Sempre più persone apprezzano anche un buon cocktail. Per questa occasione suggerirei gli any time: drink con una gradazione alcolica moderata, dolcemente bilanciati e incredibilmente versatili. Non devono essere né troppo festaioli né troppo riflessivi, ma in grado di regalare un tocco di dolcezza, leggerezza e un’eleganza complice. Noi abbiamo creato “Odi et Amo”, un twist su un grande classico: il Cosmopolitan. Fresco e romantico, è pensato per rappresentare le storie d’amore sorprendenti, dove opposti si incontrano e si completano, proprio come succede in una relazione. Ad ogni sorso, affascina con la sua complessità e armonia, evocando il fascino di una storia d’amore inaspettata”.

Fabrizio Valeriani

Classe con leggerezza alcolica il mantra di Fabrizio Valeriani, Bar manager de Il Marchese: “Qui ci piace creare dei cocktail ad hoc e quello di San Valentino quest’anno è un twist sul French 75, che abbiano chiamato French Amore perché realizzato con la sodaamore e si compone così:1 cl gin,1 cl sfumat,1 cl LIME,2 dash tabasco, Top sodaamore, Rabarbaro. È una bevuta fresca,  avvolgente, ed ha un finale piccante ma con una bassa gradazione alcolica perché non ha la bolla. È un French 75 che non perde la frizzantezza, in questo caso apportata dalla sodaamore. Dunque brindiamo sicuramente con un buon cocktail ma a bassa gradazione alcolica per tenersi stretto l’amore ma anche la patente!”.

Alessandro Felli

Non ha dubbi Alessandro Felli, Barmanager del Dandy Cafè: “Per un brindisi consiglierei un Martini cocktail, secco e fresco, magari con vodka e peel di limone. Terminerei con un dopocena, uno di quei drink avvolgenti, ne faccio uno con Calvados ed altri ingredienti ‘caldi’ e dolci, una ciliegia dentro. Sicuramente se si è amanti del vino non c’è nulla di male, però il cocktail è veramente quella cosa che fa la differenza in una cena, specie se ben abbinato, è come un piatto in più. Propongo un ‘Lovers Drop’ nominato per l’occasione, che è appunto un twist sul Classic Champagne Cocktail dove troveremo della Vodka di qualità, del Lychee e un pò di agrumi. Riempiamo il bicchiere con dello Champagne Rosè e finiamo il tutto al tavolo con una zolletta piena di bitters, che sprigionerà il suo sapore sciogliendosi, cambiando gusto e colore al drink”.

Francesco Cimaglia

Nella Capitale è il riferimento obbligato per chi ama il re dei distillati. Francesco Cimaglia, Bar Manager di Oro Whisky Bar afferma che per il 14 febbraio: “negli ultimi anni, si cerca di limitare il consumo di vini e bollicine durante la cena, mentre successivamente si opta per i cocktails. Non saprei dire qual è il migliore, si può variare dai classici intramontabili a nuove “scoperte” recenti nel nostro paese, come l’espresso martini ad esempio. Io se dovessi scegliere opterei sempre per un buon old fashioned che accontenta ogni palato. Il mio locale per l’occasione offre come sempre la drinklist signature adatta ad ogni palato oltre ovviamente a un’infinità di classici base Whisky e non solo”.

Denis Paonessa

Romanticismo a profusione da La Menagere, come spiega il Bar Manager Denis Paonessa: “Il tema della serata sarà l’amore, rappresentato dal fiore anemone rosso che sarà presente nelle composizioni floreali studiate dalle nostre flower designers come centro tavola su ciascun tavolo. L’altro tema forte è il numero 2 che dal libro della smorfia rappresenta l’amore con il simbolo della bambina a’piccerella. Da qui l’idea di portare a tavola insieme al dolce una stampa del libro della smorfia e un dado per poter far giocare la coppia. E se nel lancio si otterrà il numero due riceverà un cocktail in omaggio. In più ci saranno dei piccoli gratta e vinci dove la vincita sarà il drink per il tavolo intero. Il Cocktail di benvenuto con accompagnamento di Ostrica, caviale al ponzu e acetosella mentre il nostro signature è Affinity Raspberry, ovvero Raspberry Eau De Vie, Cocchi Rosa Aperitivo, Big Babol Champagne, Vaniglia e Cacao Ruby”.

Bar Terrazza Les Ètoiles

Condivisione è la parola d’ordine di Riccardo Marinelli, bar consultant di Les Ètoiles: “Per questa giornata consiglierei bollicine in linea generale, ma potrebbe essere simpatico servire al tavolo uno sharing cocktail, magari un punch, servito in una bowl o in una teiera, per poi far dividere alla coppia lo stesso drink, da versarsi a vicenda. In questo caso la firma del bartender può dare spazio alla creatività, magari in abbinamento alle proposte della cucina per la serata particolare. Il capo barman della Terrazza Les Ètoiles, Valerio Visentin, ha sviluppato uno champagne punch da servire con un top di bollicina francese – di Maison Lallier – con note di sottobosco, frutta rossa, dalla bevuta leggermente fresca a balsamica, grazie alla presenza di qualche goccia di assenzio, un distillato abbastanza neutro che strizza l’occhio a questa ricetta a base gin, che va a completarsi con l’acidità degli agrumi e la parte leggermente amaricante del pompelmo rosa spremuto fresco, con gli oli essenziali degli stessi agrumi”.

Alessio Gulino

Chi ama il calore e la passione tutta sudamericana, per la precisione, argentina, non può rinunciare anche per questa occasione a trascorrere una serata da El Porteño. A Roma e Milano, i locali immergono l’ospite in un viaggio sensoriale tra sapori e profumi d’oltre oceano. Per San Valentino, ci spiega il Bar Manager Alessio Gulino che: “ispirato dall’omonimo brano di John Paul Young ho creato Love is in the air. Questi gli ingredienti per esaltare il sentimento, Aperitivo cordusio Rosa, Pompelmo rosa, Top di trento doc, Spray alla rosa damascata. Ormai i cocktail anche da noi conquistano una fascia sempre più ampia di ospiti a tavola che vogliono abbinare i piatti con drink. La parte del leone la fanno sempre i classici IBA ma i signature sono poi quelli che caratterizzano maggiormente il locale e incuriosiscono l’avventore. Il Gin ha sempre un ruolo da protagonista negli spirits ma anche il mondo dell’agave è in notevole ascesa nel gradimento. Il paloma è ormai un must”.

Antonio Tittoni

E per chi ha voglia di un cocktail fuori porta, l’indirizzo è il Depero a Rieti. Per il proprietario, Antonio Tittoni: “Sicuramente anche i drink possono essere indicati per celebrare un’occasione speciale, per un brindisi comunque rimarrei legato alle bollicine e sceglierei un grande classico come il “Buck and Breck”, champagne cocktail a base cognac con angostura e un goccio d’assenzio, fresco ma deciso, con note calde dove sentori erbacei dell’assenzio donano una nota di freschezza. A concludere, invece, sceglierei qualcosa di più deciso come un Manhattan o similari. In carta abbiamo diversi drink, ma in questo momento, consiglierei il nostro “Kill Bellini” , una variazione su un Bellini che incrocia un Sex on The Beach,  a base di vino trebbiano, pesca e oliva, chiarificato e servito “nitro, per ricordare la sensazione vellutata del drink a cui  viene aggiunta sul fondo, una granatina a base di vino rosso, bitter e frutti rossi, un drink che evolve durante la bevuta”.

Daniele Arciello

Tornando nella capitale, in linea Daniele Arciello Barman di Stadlin: “Cocktail a base di bollicine, non il solito spritz. Hanno una gradazione alcolica moderata, e si possono associare a molti tipi di pietanze. Si può giocare nella realizzazione di signature partendo dai classici e associando gli ingredienti dei drink ai piatti suggeriti dallo chef. La nostra proposta è un cocktail champagne seguendo la ricetta originale del famoso barman Jerry Thomas del 1862. A seguire un french 75 con profumi di arancia e lime e limone. E per chiudere un classico Puccini con succo di mandarino spremuto al momento”.

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