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Dazi sul vino: Italia ancora salva, per UIV primi segnali di disgelo da amministrazione Biden


Continua ancora ad essere al centro dell’attualità il tema dei dazi sul vino per il mercato americano, anche con il neo-eletto presidente Biden. Ancora salvo il vino italiano e immutato lo stato dell’arte dei Paesi europei colpiti da dazi aggiuntivi americani per la vicenda Airbus, secondo quanto annunciato nella tarda serata di ieri dall’associazione statunitense degli importatori di bevande (Nabi), del rappresentante per il commercio Usa (Ustr), che non proporrà quindi revisioni alle attuali tariffe sulle merci Ue nella controversia commerciale Airbus.



 

Per l’Unione italiana vini si tratta di un primo importante segnale di disgelo della nuova Amministrazione americana.  “Da giorni nei corridoi di Bruxelles si discute di una possibile mutua sospensione dei dazi Airbus-Boeing come primo atto di distensione delle relazioni transatlantiche- spiega il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti– Per ora, scampato pericolo per un nuovo carosello e importante segnale da parte dell’Amministrazione Biden. Auspichiamo che i prossimi giorni segnino una svolta ancora più netta: il vino europeo confida in una rinnovata stabilità del mercato americano”.

Analizzando nel dettaglio le ultime revisioni nel gennaio 2021, ad essere colpiti sono stati ulteriori prodotti, tra cui i vini provenienti da Francia e Germania. Il Commercio Usa ha affermato che “continuerà a considerare ulteriori azioni”. In altre parole, secondo Uiv, Ustr ha deciso di prendere tempo. Secondo la National Association of Beverage Importers (Nabi), la decisione dell’Ustr di non aumentare i danni subiti dagli importatori di vino è infatti una buona notizia, tenuto conto che questi prodotti non sono in alcun modo collegati alla disputa.

I dazi americani erano stati estesi a fine 2020 pochi giorni prima del termine del mandato Trump e riguardano prodotti francesi e tedeschi: +25% sui vini non frizzanti, il mosto d’uva e il cognac, e +15% su alcuni componenti aerei, dopo la disputa Airbus-Boeing che risale alla fine del 2019, quando in sede di Wto gli Stati Uniti sono stati autorizzati a imporre dazi su quasi 7,5 miliardi di dollari di beni e servizi europei importati ogni anno.

INFO www.uiv.it

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