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La pandemia, le chiusure, la crisi della ristorazione… Neanche questo contesto semi-apocalittico è riuscito a smorzare l’entusiasmo di Fausto Bigongiali, Giacomo Colantuono e Riccardo Carli, tre amici toscani che proprio adesso hanno deciso di realizzare il loro sogno nel cassetto e dare un contributo tangibile alla città di Pisa.

Lavoro, sacrifici, speranze: il loro Jeffer è questo e molto altro ancora. Ormai pronto per l’inaugurazione, in attesa che la Toscana torni zona gialla e i cocktail bar riaprano i rispettivi battenti, almeno fino alle ore 18. Per raccontare l’attesissima apertura dell’inverno pisano, e non solo, Beverfood.com ha intervistato in anteprima proprio i tre protagonisti che si celano dietro a questo interessante progetto: Fausto, Giacomo e Riccardo, giovani barmen/imprenditori già uniti da anni nella proprietà della scuola “Aloha Drink” e determinati ora a giocarsi una nuova partita. Tutti insieme.

Ragazzi, partiamo ovviamente dalle basi: quando aprite?
“Gran bella domanda (sorridono, ndr). Apriremo non appena ci daranno la possibilità, ovvero quando la nostra Toscana tornerà in zona gialla. All’inizio dovremo obbligatoriamente adottare l’orario 12-18, ma proprio in quest’ottica stiamo già preparando tante belle sorprese, specialmente per quanto riguarda i fine-settimana”.

Ci potete anticipare qualcosa?
“Qualcosina sì… Punteremo molto sul brunch e ogni mese organizzeremo circa quattro eventi diversi. Pensiamo a una domenica con brunch messicano, una coi sapori italiani, una con quelli esotici e poi magari anche una all’insegna del cibo giapponese o americano. Il tutto, accompagnato chiaramente dai nostri drink a tema e collaborando con alcune fra le realtà più interessanti della ristorazione pisana. Insieme a tre cocktail a base agave, nel giorno messicano, si potranno provare per esempio i piatti di un ristorante messicano a pochi metri dal nostro locale e così via… Questa formula internazionale ci stuzzica e, se funzionerà, la ripeteremo di mese in mese”.

Il focus principale, tra le mura del vostro “Jeffer”, sarà però sui drink.
“Assolutamente sì. Jeffer è casa, buona musica e sperimentazione, ma è soprattutto miscelazione avanzata. Ci piace vederlo come il luogo dove andare e anche quello in cui tornare. Vogliamo portare nella nostra Pisa un punto di ritrovo e un ambiente friendly tanto per i local quanto per i turisti, per bere bene e divertirsi in compagnia sulle rive del Lungarno Mediceo, sicuramente uno degli scorci più suggestivi dell’intera Toscana”.

Bere bene, come?
“Con tanta attenzione prima di tutto alle materie prime, oltre a diversi focus sui singoli prodotti. Non mancheranno i grandi classici, ma il nostro punto di forza saranno senza alcun dubbio i twist. Penso al ‘Pornostar in Martinica” con vodka alla vaniglia, frutto della passione e Cava rosé o al ‘Ghost Negroni’, un ‘Negroni’ chiarificato col Bitter Pallini. Senza scordarsi i punch, nello specifico il nostro ‘New Era Punch’ a base di rum, cordiale al tè e cannella”.

La drink list come sarà strutturata?
“Sarà composta da dodici cocktail e darà spazio a tutto il nostro estro e alla nostra esperienza. Esploreremo come detto le ultime tendenze sia a livello tecnico che di distillati, cercando di garantire sempre divertimento, ospitalità e allegria. Accanto ai cocktail, ci sarà poi anche una selezione mirata di vini e birre per accontentare tutti”.

“Jeffer”, d’altronde, è proprio un pezzo di voi.
“Jeffer è il sogno di una vita. Ci conosciamo e lavoriamo insieme da anni, da tanto tempo fantasticavamo sull’apertura di un locale tutto nostro e ora possiamo finalmente gridarlo al mondo: ‘Ce l’abbiamo fatta!’. Non vediamo l’ora di aprire, ormai non stiamo più nella pelle”.

Ci raccontate il perché di questo nome?
“Il nome del locale deriva semplicemente dalle nostre iniziali: ‘J’ come Jack, il soprannome di Giacomo; ‘Effe’ come Fausto; ‘R’ come Riccardo. Volevamo che già nel suo biglietto da visita Jeffer contenesse infatti qualcosa di noi, pur senza sbandierarlo troppo esplicitamente”.

Ma anche qualcosa di Pisa.
“Esattamente. Avremmo potuto aprire questo locale in qualsiasi posto del mondo, ma abbiamo scelto la nostra Pisa perché vogliamo portare il nostro contributo concreto alla comunità. Proprio per questo motivo cercheremo in tutti i modi di sostenere le realtà più valide della nostra città. Il menù, per esempio, è stato realizzato da un bravissimo illustratore pisano, Daniele Lucchese. Per le camicie da lavoro collaboreremo con un negozio pisano. Gli ingredienti della nostra proposta food arriveranno da botteghe, forni e ristoranti locali… Diciamo che proveremo a coinvolgere il più possibile tutti i nostri concittadini”.

Merita infine una menzione speciale anche la filosofia green ed ecosostenibile che caratterizzerà fin da subito la vostra attività.
“Stiamo cercando di essere totalmente plastic free e, per quanto possibile, sostenibili. Da Jeffer non ci saranno quindi cannucce di plastica, sceglieremo luci led a basso consumo, così come tovaglioli, bicchieri e posate per l’asporto biodegradabili. Ci stiamo impegnando inoltre anche per trovare fornitori che condividano la nostra stessa vision. Con un grande obiettivo da raggiungere: zero waste, zero sprechi. Ce la faremo!”.

Foto di Giulia Bechi

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