Secondo quanto riportato da corrierefiorentino.corriere.it/, la procura di Lucca ha chiesto il rinvio a giudizio di gruppo di persone che negli anni antecedenti al 2020 avrebbe «spogliato» nel tempo la società all’epoca esistente dei suoi principali asset aziendali.
Sono 14 le persone per le quali la Procura di Lucca ha chiesto il rinvio a giudizio, nell’ambito del fallimento – datato 2019 – della società all’epoca titolare del marchio Fonte Azzurrina, con sede a Careggine in Garfagnana. Le accuse nei loro confronti, mosse al termine di una complessa indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Lucca, sono quelle di bancarotta fraudolenta, falso e autoriciclaggio.
In particolare, vengono contestate agli indagati distrazioni patrimoniali per un totale di circa 6 milioni di euro. Le indagini condotte dai finanzieri avrebbero fatto emergere come questo gruppo di persone abbia “spogliato” nel tempo la società all’epoca esistente dei suoi principali asset aziendali, attraverso la cessione dello stabilimento produttivo, degli impianti e delle attrezzature, nonché del marchio, dirottandone i proventi su imprese a essi stessi riconducibili.
La concessione mineraria della sorgente Betulla, da cui proviene l’acqua Azzurrina, dopo varie vicissitudini è stata assegnata definitivamente nel corso del 2022 alla neo società Azzurrina srl di Manolo Sciaulino, imprenditore operante nel settore delle logistica e dei trasporti che sta procedendo al meglio per ri-attivare quanto prima l’imbottigliamento dell’acqua, nota per il suo elevatissimo Ph. Naturalmente la nuova proprietà è completamente estranea alle vicende fallimentari della ex società di acqua minerale.
Cfr –> Riprende la produzione dell’Acqua Azzurrina della sorgente Betulla a Carreggine (LU)