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Da lunedì 30 Aprile a domenica 6 Maggio 2018 torna la Florence Cocktail Week, Sette giorni dedicati alla miscelazione fiorentina ricchi di incontri, appuntamenti, masterclass, night shift ed eventi rivolti ai professionisti ed agli appassionati. In questi anni la manifestazione è cresciuta moltissimo ed  è ormai il punto di riferimento delle Cocktail Week italiane.

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L’affermazione può sembrare azzardata,ed  per questo vorrei nelle prossime righe vorrrei analizzare i motivi per cui la FCW è diventata ad oggi una delle più importanti finestre italiane sul mondo della miscelazione:

 

Internazionalità

Questo primo punto in realtà potrebbe essere suddiviso in due parti: Firenze verso il mondo e il mondo verso Firenze. Infatti la FCW è come la città che la ospita, aperta al’estero e internazionalmente ammirata. Nella passata edizione i bartender ospiti della manifestazione sono stati tra i più importanti a livello globale, da Marian Beke del Gibson a Alessandro Palazzi del Dukes, solo per citare gli inglesi, ma sopratutto Ueno dal Giappone, venuto fin qui per portare tutta la magia del suo Bar High Five di Tokyo in Italia. Si tratta di alcuni dei nomi più importanti al mondo nel bartending e l’occasione di vederli da noi è qualcosa di così raro, per cui sicuramente bisogna ringraziare la FCW.  Ma come detto il rapporto con il mondo è bilaterale, infatti la FCW è l’unica riconosciuta all’estero ed è presente nel calendario mondiale lacocktails.com di Los Angeles.

 

Firenze

Le dimensioni contano, si sa, e per una manifestazione di questo tipo Firenze sembra fatta su misura. Il centro storico è da un lato un tripudio di locali, ma dall’altro abbastanza compresso da rendere estremamente gradevole spostarsi a piedi o in bici da un cocktail bar all’altro. Si attraversano i quartieri medievali e rinascimentali, ogni tanto si fa una scappata sulle colline che incorniciano la città, senza mai dover ricorrere a lunghi viaggi. E soprattutto in totale sicurezza e senza rimorsi legati alla guida dopo aver bevuto!

Se non vi bastasse la geografia, c’entra anche la storia, in quanto questa è la città natale del Negroni, il leggendario cocktail che proprio quest’anno compie il suo centenario…

La selezione

La Florence Cocktail Week coinvolge i locali in maniera appassionata e gratuita, ma solo se superano la selezione! Infatti la manifestazione sceglie i locali da coinvolgere basandosi su una serie di criteri qualitativi mai transigibili. Il livello quindi è sempre altissimo e non è vincolato da accordi economici. Quando si parla del buon bere qui si fa sul serio! Una nota di merito è senza dubbio quella di aver coinvolto fin dal primo anno i bar d’hotel, che in giro per il mondo sono da sempre i templi della miscelazione mentre qui in Italia incutono ancora un certo timore reverenziale

Bere Italiano

Probabilmente, facendo il nome della “Biadina” nessuno capirà di cosa si parla all’infuori delle mura di Lucca, così come nessuno può capire l’amore che lega l’Abruzzo alla Genziana. L’Italia è piena di eccellenti localismi in qualsiasi campo dell’enogastronomia, e il mondo degli alcolici non è da meno. A differenza dei vini però, questo mondo (soprattutto per quanto riguarda gli amari) è un mondo che resta strettamente locale. Un patrimonio parzialmente a rischio, in quanto i principali consumatori di questi prodotti “lisci” sono gli avventori più anziani e abitudinari, mentre la clientela più giovane tende a subire il fascino delle mode o dei grandi brand internazionali. La riscoperta in miscelazione ha un doppio effetto;dona ai cocktail un’identità precisa e irripetibile rendendo le creazioni sempre più territoriali, e inoltre aiuta  salvaguardare un patrimonio locale sostenendo i produttori. Quest’anno la FCW ha deciso di dedicare moltissime iniziative e cocktails agli spirits italiani. Una piccola rivoluzione che fa bene a tutti.

 

+info: www.florencecocktailweek.it/

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