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Un decennale importante per l’ASPI, con una due giorni densa di appuntamenti a Milano il 14 e 15 ottobre a Milano al Magna Pars Suites Hotel. Attesissima la prova finale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2017.
Dopo una gara agguerrita e spettacolare, vincitore è stato decretato Gabriele Del Carlo. Toscano, classe 1984, sommelier presso il Four Seasons Hotel George V di Parigi, si è aggiudicato l’ambito titolo, nella finale svoltasi. De Carlo ha avuto la meglio su Davide Dargenio sommelier del Le Berceau Des Senses, Ecole Hotelerie de Lausanne in Svizzera e Marco Grassi, sommelier della Enoteca di Metro a Milano. Un contest innovativo, con la partecipazione di 13 Sommelier, con una novità nei concorsi di Sommellerie Professionale: le prove sostenute comprendevano un abbinamento chef/cibo/vino/bevande. I tre finalisti si sono sfidati nelle prove classiche e in specifiche prove a sorpresa ideate da ASPI per saggiare la preparazione dei candidati in situazioni. Dalla prova di servizio di un grande formato di Champagne J.H Quenardel, decantazione di vino rosso, degustazione alla cieca di tre vini, di cui uno con descrizione in lingua straniera, oltre al riconoscimento di dieci bevande. A seguire abbinamenti cibo/vino/bevande con anche un piatto a base di merluzzo dell’Atlantico, che due finalisti hanno abbinato a Birra Moretti La Bianca e uno a Birra Moretti Lunga Maturazione. Degustazione di caffè con riconoscimento delle caratteristiche, origine, varietà e livello di tostatura, in questa edizione Nepal Lamjung Nespresso e Tanzania Peaberry Nespresso, correzione carta dei vini con errori e infine prova fotografica con 10 immagini da riconoscere e illustrare, tra cui foto di etichette di vini, foto di noti produttori, enologi, docenti e ristoratori e foto di monumenti riferiti a aziende o località legate alla produzione enologica.
NOVITÀ E RICONOSCIMENTI DI ASPI
Novità in un Concorso di sommellerie professionale la prova a sorpresa ideata da ASPI per l’edizione 2017: la combinazione di ogni finalista con un diverso Chef, prove che secondo Giuseppe Vaccarini, Presidente ASPI “richiedono, oltre alla preparazione tecnica, capacità di decidere in tempi brevi, destrezza di esecuzione ed estrema competenza”. Ogni chef ha preparato una ricetta – con uno show cooking durante la finale del concorso – alla quale il finalista associato ha dovuto abbinare la bevanda che meglio esaltasse le caratteristiche della ricetta stessa. Il vincitore Del Carlo ha convinto la Giuria abbinando il Barolo Briccolina di Batasiolo a “Omaggio ad Antonio Nebbia”, un tortello fluido di funghi porcini, parmigiano, prosciutto e tartufo dello Young Chef S.Pellegrino 2016 Alessandro Rapisarda, del ristorante Di Gusto. Assegnato il “Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola” al secondo classificato Davide Dargenio che, nelle fasi eliminatorie e nella finale del Concorso per il Miglior Sommelier d’Italia ASPI 2017, ha ottenuto il punteggio più alto nelle prove di abbinamento cibo-birra. Il decennale delle attività di ASPI è stata anche l’occasione per nominare i Sommelier Onorari ASPI e conferire il Premio Letterario Internazionale “Emozioni”. Giuseppe Vaccarini ha conferito i riconoscimenti nel corso della Cena di Gala, organizzata per festeggiare con soci e sostenitori di ASPI, che ha avuto come interpreti di piatti unici e creativi gli chef Viviana Varese, Alessandro Rapisarda, Marco Sacco, Claudio Sadler e Giuseppe Postorino. “Sommelier Onorario ASPI 2017” a dieci personalità del settore enogastronomico e non solo a cui è legato da profonda amicizia e rispetto e che sono stati negli anni sostenitori di ASPI in ambito internazionale, tra cui Enzo Fusco, Cesare Pillon, Alfredo Pratolongo, Edoardo Raspelli e Piero Tenca.
MASTERCLASS SOMMELIER
Uno dei momenti più interessanti della due giorni sono state senza dubbio le Masterclass, realizzazione in collaborazione con Acqua Panna-S.Pellegrino, Champagne J. H Quenardel, Fondazione Birra Moretti e Nespresso. Un momento di formazione per i Sommelier e gli operatori del settore ospiti di ASPI, noi di Beverfood.com abbiamo partecipato alla Masterclass di Champagne J.H Quenardel. “Questo è uno Champagne che rientra nella categoria di altissima qualità– le parole di presentazione del presidente ASPI Vaccarini– per questo motivo siamo orgogliosi del fatto che la Maison Quenardel sia diventata un nostro partner, sono sicuro che i sommelier professionisti saranno in grado di capire e apprezzare questo prodotto artigianale”. La Masterclass ha visto protagonista Alexandre Quenardel, membro della famiglia che dà il nome alla Maison, che sta facendo un grande lavoro di promozione sul nostro territorio. “La nostra è una Maison Récoltant Manipulan, siamo nati nel 1906 a Ludes, un piccolo comune della Marna Francese. In questo momento non siamo ancora molto conosciuti in Italia, credo che questo sia un bene perché il nostro target si rivolge prevalentemente a ristoranti di un certo livello ed enoteche, che possono quindi offrire una novità alla loro clientela. La particolarità dello Champagne J.H Quenardel è che utilizziamo esclusivamente le nostre uve di proprietà, per fare dei vini che come caratteristica hanno il fatto che utilizziamo esclusivamente vini di riserva per l’assemblaggio delle cuvée”.
Sono stati degustati tre Champagne durante la Masterclass, a noi ha colpito in particolare il Brut Blanc de Blancs. 100% chardonnay, 72 mesi sui lieviti, colore giallo paglierino con riflessi dorati. Perlage finissimo ed elegante, al naso note floreali ma anche sentori agrumati con qualche nota di lievito e biscotteria. In bocca bella freschezza e acidità, la mano dello chef de cave è elegante per dare al tempo stesso persistenza ma anche piacevolezza nella beva. Abbinamento a tutto pasto, noi lo abbiamo provato con un finger food di trancio di salmone affumicato.
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