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La multinazionale francese è leader mondiale in quattro business: prodotti da latte essenziali e prodotti a base di piante, nutrizione per la prima infanzia, nutrizione medica e acque confezionate. Ha chiuso il bilancio 2018 con un fatturato complessivo di 24,7 miliardi di euro.
Con riguardo specifico al settore delle acque in bottiglia, va ricordato che Danone è il secondo più grande gruppo mondiale, dopo Nestlè Waters, nella produzione a quantità di acque confezionate. Nell’esercizio 2018 il gruppo ha realizzato un fatturato di 4,6 miliardi di euro (il 19% del giro d’affari totale), con una crescita delle vendite nette del + 5,3% rispetto al 2017.
I tre Paesi che maggiormente concorrono al giro d’affari delle acque confezionate sono nell’ordine: China, Indonesia e Francia. Le vendite negli USA America sono fortemente cresciute grazie anche ai primi benefici di accelerazione dell’accordo di distribuzione recentemente firmato con Keurig Doctor Pepper. Anche In Asia, la crescita è stata positiva, ma con tassi più bassi, grazie soprattutto alle buone performance in Indonesia mentre. la performance in Cina è stata penalizzata dalle conseguenze di una stagione estiva debole. L’America Latina ha contribuito alla crescita generale, in particolare attraverso la valorizzazione, mentre i volumi sono rimasti deboli.
I tre marchi Danone di acqua confezionata a maggior volume sono Mizone (in Cina), Aqua (leader in Indonesia ) ed Evian (acqua naturale proveniente dalle Alpi Francesi, ma con diffusione internazionale in oltre 140 Paesi). La società opera con successo con diversi altri marchi tra cui: Volvic in Francia ed Europa, Hayat in Turchia, Zywiec Zdroj in Polonia, Fonte Vella in Spagna, Bonafonte leader in Messico, Villavicencio e Villa del Sur in Argentina. Danone ha operato in passato anche sul mercato italiano con Acqua Ferrarelle, che è stata poi ceduta nel 2005 al gruppo italiano Pontecorvo.
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