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Contro la tosse, per tirarvi su di morale o per riscaldarvi nelle sere d’inverno (perché no, anche per combattere la depressione da lockdown). L’11 gennaio è l’Hot Toddy Day, il giorno dedicato a uno dei capistipite della miscelazione: una tazzona di alcol, acqua, zucchero e aromi, corroborante e invernale, dalla quale sono derivati i drink che conosciamo oggi.

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Come per le cose più semplici e durature, non esistono notizie certe circa la nascita dell’Hot Toddy, né si può considerare unica e certificata la sua ricetta. Varie sono le teorie dietro la sua creazione: data la sua apparente origine scozzese, pare sia stato ideato per permettere alle donne di apprezzare un goccetto di Scotch Whisky, che assoluto o con ghiaccio risultava invece troppo forte o acidulo. Oppure si racconta di una sua miscela come rimedio rudimentale contro febbre e raffreddori vari. Inutile dirlo, è stato per un buon secolo lo strumento preferito per tenersi al caldo, e rientra a pieno titolo tra le bevande natalizie e invernali per eccellenza, insieme al leggendario EggNog, grazie ai suoi sentori dolci e avvolgenti, perfetti per un paio d’ore davanti al camino.

Neanche sulla data di ideazione e sull’origine del nome pare si sia d’accordo: qualcuno dice sia un omaggio a una fonte d’acqua naturale dalle parti di Edimburgo, Todian Spring. Altri parlano del fratello maggiore toddy, originario dell’India e a base di resina di palma fermentata, che addirittura risalirebbe alla metà del 1600. Oppure ancora di Robert Bentley Todd, scienziato irlandese che prescrisse per primo l’intruglio come soluzione ai malesseri di un paziente (1809-1860). Ripercorrendo le tracce scritte, già nel 1837, tra le pagine del mitico Circolo Pickwick, Charles Dickens parlava di un generico whiskey toddye nello stesso anno il Burlington Free Press lo elenca come medicina (fonte vinepair.com).

L’unica cosa certa è la possibilità di definirlo come uno dei primi cocktail della storia. La struttura dell’Hot Toddy è ovviamente semplice: un distillato, un dolcificante, una base bollente, spezie; quattro ingredienti reperibili probabilmente in qualsiasi casa, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi epoca. La variante più nota e consumata si compone di bourbon whiskey (anche se lo scotch rimane imbattibile), zucchero o miele (o un mix di entrambi), acqua bollente e succo di limone, con un’abbondante cucchiaiata di qualsiasi spezia si preferisca, purché confortevole: cannella, chiodi di garofano, addirittura peperoncino per un pizzicore in più. Funziona benissimo con qualsiasi distillato invecchiato (i cosiddetti brown spirits come rum e brandy), ma c’è chi lo preferisce con il gin. Vi manca solo un camino e della legna da ardere, ma per questo possiamo purtroppo fare poco. 

HOT TODDY

6cl Scotch Whiskey
1cl succo di limone
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di miele
1 tazza di acqua bollente

Aggiungere gli ingredienti in una tazza e mescolare.

Decorare a piacere con fetta di limone, cannella, chiodi di garofano, etc.

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