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Siamo abituati a pensare alla Valtellina come una valle alpina che si snoda da ovest a est. Non sempre pensiamo invece alle potenzialità della Valtellina in verticale nel panorama del vino. Non uno spot, ma un’analisi delle caratteristiche e della morfologia del territorio. C’è una cantina che negli ultimi anni ha contribuito ridisegnare la geografia del Nebbiolo delle Alpi. I vini dell’Azienda Agricola Fay, che hanno avuto un’impennata da quando ha fatto il suo ingresso stabilmente nell’azienda di famiglia Marco Fay nel 2002 dopo gli studi in enologia.
La seconda generazione di una cantina nata nel ‘73, sin da subito ha portato la sua visione e una scelta molto pratica, ma altrettanto discutibile all’epoca. “Decisi di concentrami a lavorare le vigne solo nella sotto-zona Valgella e lasciare la lavorazione di piccoli appezzamenti nel Grumello, Inferno, a parte una bellissima vigna alla Sassella- racconta Marco Fay- Ritenevo superato il concetto di Valtellina tutto improntato ai gusti delle sotto-zone che costituiscono la Docg, che ha bloccato il sistema di valorizzazione del territorio. Credevo invece che fosse più importante concentrami nella mia Valgella, considerando meno strategico anche per un aspetto pratico lavorare piccole vigne sparse qua e là. Le sotto-zone sono fondamentali per certificare la qualità della nostra denominazioni, ma sono di fatto delle menzioni geografiche, che dicono dove sei, quindi Valgella significa est e Maroggia ovest”. Una viticoltura concepita per concentrarsi sulle quote altimetriche con ogni terrazzamento con la propria tipicità. Un’analisi territoriale partendo dal basso verso l’alto, con un controllo immediato del proprio territorio che qui fa rima con Valgella, di cui Marco Fay è diventato un vero ambasciatore.
TASTEVIN LOMBARDO
Una scelta azzeccata a cui sono seguiti negli anni riconoscimenti. La cantina Fay è stata capace di diventare un punto di riferimento anche fuori dai confini della valle, in Italia e all’estero, ma è questo autunno che è arrivato il premio più importante a San Giacomo di Teglio. Il Tastevin Ais, l’ambito riconoscimento assegnato dall’Associazione Italiana Sommelier all’interno della Guida Vitae 2019 a ventidue aziende premiate, una per ogni regione d’Italia. Un premio che è arrivato a sorpresa, una mail arrivata dal nulla con la motivazione seguente: vini che hanno contribuito a imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, che rappresentano modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona.
“Non me l’aspettavo, in Lombardia ci sono molte cantine- continua Marco Fay- le guide vanno a premiare il vino, il Tastevin riconosce la storia, il percorso e i comportamenti di una cantina”. La premiazione di venerdi 19 ottobre nel corso dell’anteprima della guida vini Vitae, una toccata e fuga a Milano per tornare subito al lavoro. “E’ stato tutto molto veloce e una bella soddisfazione, con tanti operatori del settore e giornalisti, purtroppo sono dovuto tornare subito in Valtellina perché stiamo seguendo rimontaggi e fermentazioni in cantina. Due giorni fa abbiamo finito una vendemmia super, questo è un periodo molto denso. Senza dubbio è il premio più importante nella storia della nostra azienda, mi è piaciuta molto soprattutto la motivazione”.
VINO IN FAMIGLIA
Un affare di famiglia il vino per l’Azienda Agricola Fay, sicuramente il premio più importante nella storia della cantina va condiviso con tutti perché non si fa nulla da soli. “Ringrazio i miei genitori, in particolare papà Sandro perché mi ha permesso di portare la mia visione, a volte pure sbagliando, ma credo che questo premio sia il frutto del lavoro di squadra, senza dimenticare l’importanza nella parte amministrativa e commerciale di mia sorella Elena che segue anche tutti i rapporti con l’estero”. 15 ettari praticamente tutti concentrati in Valgella, a parte un ettaro in Sassella nella vigna il Glicine. Vini che si identificano con un territorio, si parte dal Valtellina Superiore Docg Valgella Costa Bassa nelle quote più basse.
Cà Moréi, il vino che ha ottenuto le 4 viti Ais, e Carterìa Riserva, sono i due cru di Valtellina Superiore Docg Valgella, in grado di accompagnare la cucina del territorio, vini dalla grandissima eleganza che possono affinarsi nel tempo aggiungendo ancora personalità. Lo Sforzato di Valtellina Docg di Fay Ronco del Picchio viene prodotto con le uve di chiavennasca delle zone più alte che si prestano meglio all’appassimento con una buccia più spessa e resistente. Il lavoro di analisi verticale darà vita alla vigna Castello a base Chardonnay con l’annata 2017 in piena produzione, il Drei Es è un esperimento di spumantizzazione con delle basi provenienti dal Trentino che ha sempre fatto divertire molto Sandro Fay, il suo giocattolino. Completano la gamma il Téi, un Rosso di Valtellina Doc che nasce da vigneti collocati nel Comune di Teglio, dalla cui forma dialettale deriva il nome. Il Ronco Valene è un Igt Alpi Retiche con due varietà a bacca bianca: Sauvignon blanc e Incrocio Manzoni, mentre la Faya è un Igt in cui le condizioni pedoclimatiche in zona Carterìa hanno indotto a sperimentare come diverse varietà, Nebbiolo, Merlot, Syrah, potessero unirsi in un unico blend.
NEBBIOLO E BORGOGNA
Quando ha un attimo di tempo libero Marco Fay ha una destinazione sola: Borgogna. Una vera e propria passione, ormai è un habitué della zona, per quella che di fatto rappresenta un modello nel mondo del vino al quale ci si può rapportare con rispetto. “Credo che ci possano essere delle similitudini tra il vitigno Nebbiolo e il Pinot Nero, quando per esempio parliamo di sfumature, di esposizione e di altimetria, ma senza dubbio abbiamo ancora molto da imparare dai cugini francesi. Dal rispetto della terra, della vigna, a una collaborazione tra aziende che anche da noi in Valtellina è iniziata con i giovani anche se ci sono ancora dei passaggi importanti da completare”.
Il Nebbiolo delle Alpi è il punto di forza dei vini valtellinesi, insieme a un lavoro di squadra del Consorzio Tutela Vini di Valtellina di cui Marco Fay è vice-presidente, un organo che negli ultimi anni è stato capace di rappresentare le istanze di un territorio che sta crescendo molto dal punto di vista qualitativo e questi premi sono un grande stimolo per continuare a lavorare bene in vigna e in cantina. “Abbiamo aperto il disciplinare alla spumantizzazione e all’utilizzo di altre forme di chiusure alternative al sughero che non erano contemplate, assecondando delle richieste di due cantine che avevano espresso quel bisogno. E’ stato deciso di anticipare i termini per la pigiatura delle uve per lo Sforzato in queste ultime annate calde. Credo che queste risposte veloci e dirette siano importanti per aumentare la coesione e collaborazione tra le aziende, facendo crescere tutti insieme il marchio della Valtellina del vino”.
DISTRIBUZIONE ED EXPORT
Dallo scorso settembre per la cantina Fay c’è un’altra novità di rilievo, con l’accordo per la commercializzazione in Italia ad esclusione della provincia di Sondrio con l’azienda di distribuzione bergamasca Pellegrini Spa. “Siamo molto soddisfatti di questo accordo, che ci consentirà di crescere e far conoscere ulteriormente il nostro vino anche fuori dai confini della Valtellina e della Lombardia, dove comunque siamo già presenti nelle carte di alcuni ristoranti importanti. Mi è piaciuto l’approccio di Pietro Pellegrini, un grande intenditore di vini che sarà in grado di valorizzare le nostre etichette all’interno del loro catalogo. E’ interessante anche la formula dello scartonato che propongono, ovvero anche singole bottiglie da consegnare ai clienti. Ogni anno tornavo da Vinitaly con l’agenda piena di biglietti da visita di ristoratori ed enoteche che volevano i nostri vini, ma per noi era complicata la gestione del rapporto diretto. Con questa capillarità saremo in grado di accontentare tutte le richieste”.
Vini che da anni stanno raccogliendo successi anche all’estero, sui principali mercati mondiali. Dall’Europa, agli Usa, all’Asia, al sud America sino all’Austalia, tutti mercati dove tira forte il Nebbiolo delle Alpi, per identificare la genesi montanara dei valtellinesi. Vini che piacciono a tanti, siamo stati noi a scoprire una chicca. Pare infatti che il Valtellina Superiore Valgella Docg Costa Bassa sia stato uno dei vini preferiti dai Metallica quando sono stati ospiti di un noto albergo milanese in occasione della loro ultima tournée in Italia. Chissà che la prossima volta non salgano anche loro a scoprire le bellezze della Valtellina. Ovviamente in verticale.
INFO: www.vinifay.it
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