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Prima che il mondo si fermasse, prima che la quarantena ci costringesse a posticipare tutte le decisioni importanti, sia private che lavorative, ci eravamo sorpresi e incuriositi alla notizia che Luca Manni avrebbe lasciato dopo molti anni il bancone di La Menagere. Ora che finalmente il momento di ripartire è arrivato, finalmente possiamo reincontrarci e riprendere il filo della narrazione dove lo avevamo interrotto. Abbiamo incontrato lo Sceriffo per farci raccontare da lui in prima persona cosa ha vissuto questa pensata separazione, ed ancor più per farci rivelare cosa lo aspetta nel prossimo futuro:
Luca, dopo tanti anni dietro al bancone de La Ménagère, come mai hai deciso di rimetterti in gioco e accettare questa nuova sfida?
“Diciamo che dopo tanti anni nello stesso posto ti rendi conto che ci sono delle cose intrinseche, delle cose che non si possono cambiare. Dall’altra parte, c’è stata questa grande possibilità di rimettermi in gioco e non ci ho voluto pensare due volte. So che non sarà affatto facile: servirà tantissima convinzione per ripartire da zero. Restare sempre nella propria area protetta a volte porta però ad adagiarsi, e io volevo tutt’altro. Ho sentito il bisogno di dare una scossa forte per dimostrare a tutti, a me in primis, di essere ieri, oggi e domani sull’onda giusta. Naturalmente quello che mi ha invogliato a rimettermi in gioco è stata poi anche l’azienda che mi ha cercato, lusingandomi con un grande interesse nei miei confronti. Parliamo d’altronde di uno dei marchi più importanti, se non il più importante in assoluto, dell’ambiente fiorentino, di un’azienda seria e ben strutturata, che può insegnarmi moltissimo. Io stesso sono sempre stato legato a locali come Gilli e Paszkowski, anche se non sono poi gli ambienti dove andrò a lavorare in prima persona. La famiglia Valenza gestisce da anni le proprie attività con ottimi risultati, sono convinto di poter crescere ancora grazie a loro e grazie a personaggi del calibro di Luca Picchi, esperti del mio settore coi quali ci sarà un confronto proficuo volto a compiere ogni giorno un nuovo step. Tutti insieme, per il bene comune”.
Con lo sguardo al passato, cosa lasci alle tue spalle? Quali sono i tuoi ricordi più belli legati al tuo storico bancone?
“Quello che lascio veramente alle mie spalle è il gruppo che negli anni ha lavorato con me, dei ragazzi straordinari con cui mi sono trovato molto bene. Abbiamo fatto squadra, tanto a La Ménagère quanto da OOO al The Student Hotel, costruendo un team a dir poco coeso. A livello di riconoscimenti materiali, vincere il premio come miglior cocktail bar da aperitivo dell’anno per il Gambero Rosso è stato senza alcun dubbio quello più importante. Non possiamo mai dare per scontati dei risultati così ambiti e difficili da raggiungere, come l’essere entrati nella guida di MT Magazine o in Blue Blazer. Per me queste sono state tutte grandissime soddisfazioni, senza dimenticare ovviamente la partecipazione costante alla Florence Cocktail Week, il premio come miglior drink ‘Riesco a Bere italiano’ dello scorso anno, la presenza fissa ai Bar Awards tra i top manager o tra i top team d’Italia… Ripeto, i momenti di gioia e di orgoglio sono stati davvero tanti in questi anni. È difficile elencarveli tutti”.
Cosa ti aspetti da questo nuovo progetto? Quali programmi hai per il breve e per il lungo termine?
“Mi aspetto di crescere e maturare ancora di più. Questo è un passo veramente importante per la mia carriera. Il programma a breve termine è prendere confidenza col nuovo posto di lavoro e iniziare una sfida del tutto particolare. Il locale si trova infatti in una zona iper-turistica, fornisce birre di livello e ha una proposta food interessante, adesso però comincerò a integrare anche la parte drink con la formula easy e pop che mi contraddistingue. L’idea è non basarmi sulle grandi bottiglie, ma su una lavorazione particolare che rende poi unica l’esperienza del cliente. Presenterò quindi dei cocktail più moderni e contemporanei, a passo col tempo e col locale che andrò a toccare da Bar Manager direttamente”.
Infine… Puoi dirci il nome del tuo nuovo locale, e soprattutto da quando potremo trovarti dietro al banco?
“Dai, adesso posso dirvelo: il locale è il Move ON in Piazza del Duomo. È aperto da più o meno tre stagioni. È stato un po’ sfortunato perché è stato coperto dai lavori di ristrutturazione delle facciate delle zona fino all’anno scorso, ma la location è bellissima, così come il negozio di dischi al piano superiore, un vero e proprio salotto musicale, affacciato su una delle opere più famose della capitale toscana, il Battistero.
La proposta? Come ho detto, birre, cocktail e food di ogni genere. Io sono pronto, prontissimo, e non vedo l’ora di iniziare, sopratutto dopo questo stop forzato. Che dirvi di più, dunque, se non che vi aspetto da oggi in poi in questa nuova magnifica location!”.
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