Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha sequestrato oltre due milioni di euro per una presunta frode che vede indagate Unione Italiana Vini e Veronafiere ai danni dell’Unione Europea.
L‘inchiesta, coordinata dalla Procura Europea, riguarda “la partecipazione ad un bando europeo” per la “promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi”. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato firmato dal gip di Verona e la Gdf di Milano ha poi finalizzato la confisca di oltre 2 milioni e 85mila euro a carico di Unione Italiana Vini, l’associazione di rappresentanza più importante delle imprese italiane vinicole.
Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe ottenuto finanziamenti per la promozione di prodotti agricoli dall’Unione Europea partecipando a un bando ‘pilotato’, con la complicità di Veronafiere, gruppo internazionale operante nella organizzazione di fiere, congressi ed eventi. La presunta frode avrebbe permesso a Unione Italiana Vini di ottenere 5.061.358 euro di fondi, di cui 2.085.810, pari alla cifra sequestrata, già elargiti in due pagamenti, nel 2019 e 2020. Gli accordi, ritenuti “illeciti” tra la cooperativa” ed “il soggetto esecutore del progetto europeo”, ossia Veronafiere, avrebbero consentito alla prima “di vedersi riconosciuto un ingiusto profitto non contemplato dal progetto”, che prevedeva che il beneficiario avrebbe sostenuto “il 20% dei costi dell’attività oggetto dei sussidi, non maturando quindi alcun guadagno”.
Inoltre, secondo l’accusa, gli accusati avrebbero anche stipulato un contratto di servizi chiamato ‘accordo quadro’, apparentemente indipendente dal progetto ma che realtà dissimulava il pagamento, da parte di UIV, del 35% del costo a Veronafiere. Per per ottenere il finanziamento, dunque, le due aziende avrebbero nascosto all’Agenzia dell’Unione Europea l’effettivo collegamento e il conflitto di interessi tra le parti, nonché la reale destinazione dei fondi erogati.
Indagati Paolo Castelletti e Alessio Aiani, rispettivamente Consigliere Delegato e Cfo di Unione italiana vini società cooperativa, e Pietro Versace, consulente dell’Uiv e di Veronafiere.
L’inchiesta è nata da esposti presentati alla Gdf di Milano tra luglio e settembre del 2020. Una notizia, riportata da tutte le principali testate italiane, che sconcerta soprattutto per i nomi delle organizzazioni coinvolte.