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L’intero settore rappresentato da AIGRIM – tra cui le principali aziende della ristorazione in concessione nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie – si trova ad affrontare una crisi economica senza precedenti, con tutte le caratteristiche che rendono tale situazione una tempesta perfetta con ricadute che, senza le necessarie misure, hanno impatti insostenibili.

I numerosi provvedimenti emanati dalle autorità, nazionali e locali, per contenere il contagio del Coronavirus hanno inevitabilmente portato alla limitazione della mobilità delle persone, alla chiusura dei punti di ristoro, fatta eccezione per la rete autostradale e alla modifica delle modalità di erogazione del servizio. Le aziende del settore, consapevoli del ruolo di fondamentale servizio pubblico, proseguono nel garantire i propri servizi, pur facendosi carico di impegni economici significativi, di difficoltà gestionali, sostenendo gli oneri legati alle misure necessarie per tutelare la salute dei dipendenti e dei clienti e allo stesso tempo assicurando i presidi richiesti, soprattutto a supporto degli autotrasportatori e di tutti coloro che hanno necessità di utilizzare le autostrade.

A tale contesto di grave difficoltà in cui versa l’intero comparto – caratterizzato da un sostanziale azzeramento dei volumi di vendita e della conseguente generazione di cassa – si aggiungono gli impegni economici legati ai contratti di sub concessione stipulati con le diverse concessionarie autostradali, aeroportuali e ferroviarie. Tali contratti impongono canoni fissi e variabili, costi di gestione e investimenti dimensionati su volumi ad oggi non più esistenti. Alla luce di tutti i fattori che stanno avendo ricadute così negative sul comparto, AIGRIM si fa portavoce per chiedere un interessamento del Governo per introdurre provvedimenti uniformi e specifici per tutelare un settore che continua a prestare i propri servizi di utilità pubblica.

 

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Sono necessarie azioni di sostegno affinché, anche dopo le misure di contenimento, vengano garantite condizioni di sostenibilità economica per la ripresa, quali accordi ponte tra concedenti e operatori della ristorazione a canoni calmierati, per permettere di mantenere vivo il mercato della ristorazione in concessione che altrimenti rischia di essere irreversibilmente compromesso con intuibili effetti anche sui livelli occupazionali. Stiamo parlando di un comparto che ad oggi occupa circa 30.000 dipendenti. Sarà importante anche veder riconosciuta, attraverso forme di sovvenzionamento, la componente di servizio pubblico insita nello svolgimento delle attività degli operatori della ristorazione. Infine, la possibilità di accedere a futuri finanziamenti nell’ambito delle misure che il Governo si appresta ad emanare, sarà cruciale per la sopravvivenza del settore.

La preoccupazione resta alta anche alla luce della posizione assunta da AISCAT, associazione che raggruppa le principali società autostradali. Sul tema dei canoni, le concessionarie autostradali avrebbero comunicato al MIT una generica disponibilità a “sospendere” l’applicazione dei canoni fissi e variabili, rimettendo tuttavia a negoziazioni ad hoc tra aziende della ristorazione e concessionarie autostradali la definizione in concreto delle misure. Siamo ad un’affermazione di principio pericolosa perché, in assenza di un intervento forte da parte del Governo, ciascuna concessionaria autostradale potrà decidere discrezionalmente. Inoltre, non basteranno  moratorie temporanee destinate a cessare con la fine delle misure di contenimento. Servono azioni di sostegno affinché in tutti i canali in concessione (autostrade, aeroporti e stazioni), anche dopo la fine dell’emergenza, vengano garantite condizioni di sostenibilità economica per la ripresa che non sarà veloce.

Il traffico riprenderà lentamente e soprattutto occorrerà confrontarsi con un viaggiatore che sarà  cambiato. Servirà  molto tempo prima di recuperare i volumi ante emergenza. E’ importante – ribadisce AIGRIM – che per il tempo necessario al recupero di questi volumi vengano stipulati accordi ponte tra concedenti e operatori della ristorazione a canoni calmierati.   Solo in questo modo potranno  essere salvaguardati livelli occupazionali e continuità delle gestioni. Diversamente si assisterà alla progressiva chiusura di punti vendita ed al proliferare di contenziosi in tutti i canali del viaggio.

SINTESI DELLE PROPOSTE DI AIGRIM

  1. FASE DI EMERGENZA: Azzeramento di tutti i canoni fissi, variabili e dei costi accessori;
  2. FASE DELLA RIPRESA: FINO AL RITORNO AI VOLUMI 2019 (PRE COVID-19):-Ripristino di soli canoni variabili a valori calmierati o proporzionati al calo dei volumi.

Inoltre, in aggiunta a quanto sopra, si ritengono fondamentali le seguenti misure:

  • Dilazione dei termini di pagamento affinché siano minimizzati gli impatti sulla liquidità dell’intero settore;
  • Sospensione di tutti gli investimenti, fatta eccezione per le attività di manutenzione non differibili;
  • Proroga di tutte le Convenzioni in essere per un periodo minimo di 12 mesi e comunque per il tempo necessario alla remunerazione degli investimenti effettuati;

AIGRIM

Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e servizi Multilocalizzate, è l’Associazione che aderisce a Fipe-Confcommercio che rappresenta oggi 11 grandi Imprese della ristorazione a catena, che impiegano più di 30.000 dipendenti e producono ricavi per oltre 3 miliardi di Euro in 3.000 punti di ristoro rappresentativi di tutti i format, dal fast food al casual dining, dal bar alla pizzeria, dal ristorante etnico alla paninoteca, al bistrot, trovando per ogni format un giusto ed innovativo equilibrio tra prodotto, servizio ed emozione.

+info: www.aigrim.it

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