Improvvisa schiarita sulla vicenda Sangemini. Dalla minaccia di procedura di fallimento, lunedì scorso, da parte di un creditore ora si è passati al quasi accordo. Molto probabilmente si chiude entro Natale e con l’assenso delle banche creditrici. Entro martedì la cordata capeggiata dal gruppo Norda potrebbe trovare un accordo con i creditori privilegiati di Sangemini; ed entro venerdì 20 dicembre il giudice del tribunale fallimentare di Terni potrebbe recepire gli accordi e convocare tutti gli altri creditori per l’assenso finale. Si vedrà quale sarà il sacrificio patito dai creditori.
La cordata del gruppo Norda (della famiglia Pessina) pare la più vicina alla conquista del gruppo umbro delle acque minerali. Ma dopo la conquista del controllo avrà il compito di rimettere in sella un gruppo dissestato da lunghi anni di insuccessi. Negli ultimi tre anni Sangemini spa ha realizzato perdite per circa 70 milioni e il fatturato è scivolato da 51 a 45 milioni. Il patrimonio netto è negativo per una cinquantina di milioni.