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Il segreto del buonumore? Una tazzina di caffè, la bevanda più amata dagli italiani


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La felicità si nasconde nelle piccole cose. Possiamo trovarla in un sorriso, in un buon libro, in un momento dedicato solo a noi e anche in un buon caffè. Il caffè è infatti una fonte di energia che ricarica corpo e mente e un’esperienza multisensoriale in grado di influenzare anche le emozioni e il nostro comportamento. È un momento che possiamo dedicare a noi stessi, un’ottima occasione per creare sinergie e sentirsi connessi, ma anche un pretesto che si utilizza spesso per conoscersi, ritrovarsi o rasserenare eventuali dinamiche negative. Insomma, il caffè è un rito informale che è diventato quasi un vero e proprio linguaggio, che tutti sappiamo parlare.

 



 

Secondo indagine “Gli italiani e il caffè” condotta da AstraRicerche per conto del Consorzio Promozione Caffè su oltre 1.000 intervistati tra i 18 e i 65 anni, gli italiani confermano il ruolo della bevanda-simbolo del Made in Italy come un vero attivatore del buonumore.

Per 7 connazionali su 10 il caffè è un vero e proprio piacere della vita, il modo per far iniziare bene ogni giornata, un antidoto per ritrovare carica, gioia e voglia di fare, ma anche un momento di pausa e relax. [1] Ed è proprio per questi motivi che il 97% afferma di bere, più o meno spesso, caffè o bevande a base di caffè (tre o più tazzine al giorno, per oltre la metà degli intervistati).

 

 

Ma il nesso caffè e felicità è confermato anche dalla scienza. Una recente metanalisi pubblicata su Frontiers in Nutrizion, realizzata analizzando 29 studi e oltre 422.000 partecipanti, ha infatti confermato un’associazione tra assunzione di caffè e umore: chi consuma circa 4 tazzine della bevanda (240 ml al giorno) vedrebbe diminuire circa del 4% il rischio di sviluppare sintomi depressivi.[2]

Anche i dietisti europei concordano sul fatto che un consumo equilibrato di caffè abbia effetti benefici per la salute fisica e mentale. Secondo i dati della Survey della European Federation of Associations of Dieticians (EFAD) realizzata in collaborazione con ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee) il 61% dei dietisti intervistati ha riconosciuto un’associazione positiva tra consumo di caffè e miglioramento dell’umore.[3]

 

 

Perché accade tutto questo? È tutta questione di chimica. La caffeina contenuta nel caffè ha la capacità di modulare la trasmissione dopaminergica e facilitare il rilascio di serotonina, mentre i suoi composti antinfiammatori e antiossidanti dimostrano effetti benefici nel gestire gli sbalzi dell’umore.[4],[5]  “È proprio questo il motivo per cui, quando ci si sveglia già stanchi o quando la giornata sembra non finire mai, prenderci quei dieci minuti tutti per noi e assaporare quel gusto familiare fa sembrare subito tutto un po’ più facile” – sottolinea Michele Monzini, Presidente del Consorzio Promozione Caffè.

Il caffè è una delle bevande più studiate al mondo e i suoi molteplici effetti sull’organismo e le nuove scoperte non smettono mai di stupirci”-  precisa Monzini –  “La pausa caffè è un momento che ha un effetto benefico doppio sul nostro umore, in primis per le evidenze confermate dalla scienza, ma anche per il puro piacere di dedicarci del tempo per rilassarci, apprezzando il suo sapore e il suo aroma unico. Perché il caffè è una bevanda da gustare con tutti i sensi, un piccolo gesto che infonde felicità”.

Per saperne di più, visita i canali Facebook e Instagram di Consorzio Promozione Caffè.

Bibliografia

[1] Survey AstraRicerche per Consorzio Promozione Caffè (2021)
[2] Front. Nutr., 09 February 2023, Sec. Nutritional Epidemiology: Association between dietary caffeine, coffee, and tea consumption and depressive symptoms in adults: A systematic review and dose-response meta-analysis of observational studies
[3] European dietitians perspectives on coffee consumption, European Federation of the Associations of Dietitians (EFAD) member’s survey into current awareness and attitudes on coffee and health
[4] Kaasinen V, Aalto S, Någren K, Rinne JO. Effetti dopaminergici della caffeina nello striato e nel talamo umani. Neuroreport. (2004) 15:281–5. doi: 10.1097/00001756-200402090-00014
[5] Godos J, Pluchinotta FR, Marventano S, Buscemi S, Volti GL, Galvano F, et al. Componenti del caffè e rischio cardiovascolare: effetti benefici e dannosi. Int J Food Sci Nutr. (2014) 65:925–36. doi: 10.3109/09637486.2014.940287

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