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Esaurire la questione delle differenze di genere nel mondo del food&beverage in un articolo così breve non è possibile, raccontare il progetto delle ragazze di ShakHer è invece doveroso. Chiunque abbia lavorato nella ristorazione ha sicuramente sentito almeno una volta frasi come – “le donne non sono fatte per questo mestiere” – o – “non sa fare niente, ma attira i clienti”.
Per non parlare delle avances di titolari, superiori, clienti, colleghi o ancora le pressioni psicologiche e le molestie perpetrate da un settore maschilista, lontano dalle tutele legali garantite alle donne in altri paesi. Come dimostrare che i pregiudizi diffusi non sono altro che luoghi comuni? La risposta la danno loro, le ragazze di ShakHer, un collettivo di barladies senza fisso bancone che ha deciso di creare una rete che tocchi diversi aspetti del mondo della miscelazione.
Il primo nucleo si forma a inizio 2019, il 20 gennaio, per la precisione, quando Denise, Roberta, Giorgia, Monica e Fabiana si incontrano al Bootleg di Roma per una guest. Gli obiettivi sono chiari: unire e supportare le ragazze che lavorano dietro al bancone, dare risalto alle piccole imprese al femminile come ad esempio Giardini d’Amore, sensibilizzare su temi che esulano dal bar collaborando con ONLUS e ONG, Komen Italia su tutte.
Nei mesi successivi trovano l’appoggio anche di grandi aziende, Campari, Schweppes, Compagnia dei Caraibi, Halewood International e le guest si moltiplicano. Da Santo si presentano vestite da suore guarnendo i drink con dissacranti ed ironici preservativi, al Banana Republic, tatuaggi ben in vista, creano drink rockabilly e brit rock alle serate di Rocktales, all’Hotel de la Ville, con Arlyna Ysabel e Giada Boncompagni, portano tutto il loro stile per un 8 marzo di classe.
L’identità di ShakHer è proprio questa: adattarsi al concept del locale ospite con professionalità, leggerezza e divertimento. Le ispirazioni sono tante, figlie di Ada Coleman, guardano a Martina Breznanova, Grazia di Franco, Martina Cappetti, ma anche a Luca Cinalli e Simone Caporale (sì, se ve lo stavate chiedendo, volano bassissimo).
Provocatorie, toste, bravissime, in poco più di un anno sono state protagoniste dei principali bar di Roma e dintorni accogliendo temporaneamente nelle loro fila, oltre alle sopracitate Arlyna e Giada, Valeria Bassetti di DRIK/It, Veronica Costantino del Gunè di Firenze, Eleonora de Santis, brand ambassador di Abuelo, Luana Papavero del Bulldog di Roma.
Non resta quindi che fare tanti complimenti a questo giovane progetto, augurandosi che possa evolvere coinvolgendo sempre più aziende e persone per dare consapevolezza del proprio potenziale alle ragazze che muovono i primi passi nel settore, e al settore far comprendere il valore di personalità belle come le traghettatrici di ShakHer.
Instagram: shakher13
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