Cresce la richiesta di caffè con una garanzia di qualità e di sostenibilità che il marchio Caffè Speciali Certificati assicura da 25 anni.
“Seguiteci” è l’invito di Paola Goppion a torrefattori e baristi.
La riapertura di bar e ristoranti sta portando con sé una nuova consapevolezza e la ricerca da parte di torrefattori e baristi di prodotti di alta qualità che permettono a chi trasforma e a chi opera al banco bar di offrire caffè con una storia, caratterizzati da una vera eccellenza. Da parte sua il cliente finale vuole gustare e acquistare prodotti che lo soddisfano e che offrono quella tracciabilità totale che sempre più ricerca in ciò che consuma, ogni giorno.
«Dopo il Covid che ha reso molto difficile la vita di molti torrefattori e operatori, ci piace notare l’interesse da parte di numerosi baristi e ristoratori nei confronti dei caffè certificati da CSC e anche da parte dei loro clienti – afferma Paola Goppion, nuovo presidente di Caffè Speciali Certificati -. È un importante segno di consenso per il lavoro di ricerca che il nostro gruppo ha avviato 25 anni fa, grazie alla visione del suo presidente fondatore Enrico Meschini e di alcuni soci, e che da sempre conduce con attenzione: identificare caffè di qualità superiore e collaborare con chi li produce, effettuando visite periodiche (alle quali possono partecipare tutti i soci), per ottenere il meglio, anno dopo anno».
Cosa vuole dire essere “speciali” con CSC
«Ai Torrefattori che si vogliono unire al nostro gruppo offriamo un percorso di tracciabilità totale e la garanzia di caffè di piantagione di qualità certa e costante nel tempo: il frutto di un lavoro intenso costruito in oltre due decenni di lavoro. Ai Baristi diamo caffè con una storia vera e bella, che prende il via dai luoghi di produzione, dai nomi e i visi di chi cura le prime fasi della lavorazione (coltivazione, raccolta, trasformazione, selezione): trasformati con attenzione, diventano una vera opportunità di affermazione per il loro lavoro. Al prodotto uniamo la formazione delle nostre torrefazioni perché ottengano sempre i risultati migliori anche attraverso l’adeguato utilizzo delle attrezzature, per ottenere il riconoscimento da parte del pubblico. Perché ci piace pensare che il cliente del bar, il consumatore che cerca un caffè buono possa pian piano riconoscere nel marchio CSC una garanzia di caffè di pregio rispettosi della sostenibilità ambientale e sociale e buoni da gustare al bar oppure a casa».
Il percorso di certificazione CSC
Il Consorzio non acquista il caffè, ma organizza ed effettua i controlli necessari per garantire la sua qualità, mettendola a disposizione degli associati. La commissione tecnica definisce le caratteristiche di eccellenza su ogni provenienza di caffè crudo e ne verifica la qualità a ogni raccolto per mantenere gli standard prefissati. Quando viene acquistata una partita di questi caffè, gli assaggiatori del Consorzio la confrontano con il campione testato in precedenza; se le sue caratteristiche sono in linea con il prodotto di riferimento, può ricevere il bollino CSC, un vero marchio di qualità da apporre su ogni confezione.
«Vogliamo che il marchio CSC diventi ancora di più e in più ampia scala un richiamo, un riferimento, una garanzia di qualità per tutto il settore – conclude Paola Goppion -. Seguiteci!».
Le torrefazioni che aderiscono a CSC sono: Barbera 1870 – Messina; Blaser Café – Berna (CH); Caffè Agust – Brescia; Mondicaffè C.T.&M. – Roma; DiniCaffè – Firenze; Goppion Caffè – Preganziol (TV); Le Piantagioni del Caffè – Livorno.
L’Associazione Caffè Speciali Certificati si accinge a festeggiare i suoi 25 anni di attività con interessanti iniziative.
+info: www.caffespeciali.it
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