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Il tè rinasce tra innovazione ed experience


È un prodotto complesso e affascinante dalle mille sfumature il tè. È percepito come sano, solo o in unione con altre erbe. E in quella piccola cerimonia dell’infusione necessaria a prepararlo esprime anche un senso di teatralità in grado di coinvolgere il cliente. Sono questi i cardini attraverso i quali si sta dirigendo una proposta sempre più articolata, che vede i produttori in primo piano per proporre nuove qualità e modi di presentazione.

Mike Harney, Presidente di Harney and Sons, segnala tra le novità “nuovi tè dalla Cina come il tè verde TianTai Green, pieno di dolcezza e corpo, il Butterfly Pea Flower [l’infuso della Clitoria ternatea, una pianta del sud est asiatico, caratterizzato da un colore blu profondo, ndr] finalmente in evidenza e il giapponese Whiskey Black Tea. Ma anche l’Hot Cinnamon Spice Black tea all’azoto, che crea piccolissime bolle che consentono al tè di stimolare le papille gustative”. Un mondo complesso, purtroppo minacciato dai cambiamenti climatici, come tutti i prodotti della terra: “abbiamo notato che alcuni tè non sono buoni come una volta. Speriamo di coinvolgere i produttori perché tornino a produrre grandi tè”.

Secondo Allan Pirret, direttore vendite di Novus Tea. “La più grande innovazione da molto tempo è il tè all’azoto, una bevanda estiva sana, per adulti, molto popolare. L’azoto introduce una sensazione cremosa e viscosa al palato che esalta gli aromi del tè: il risultato è una sensazione simile al caffelatte, una dimensione tattile nuova per i bevitori di tè”.
Ma come si vende il tè oggi? “Introducendo tè a foglia intera di alta qualità, preparandoli accuratamente e servendoli con stile. La presentazione e il servizio da tè devono evolvere in concomitanza con l’innalzamento della qualità offerta. L’attrezzatura dovrebbe essere scelta non solo per la capacità di migliorare il servizio ma anche di creare teatralità. Ad esempio, si può presentare il tè in una teiera trasparente con una clessidra per assicurarsi che sia infuso alla perfezione, ma anche per dare al cliente la “proprietà” della bevanda nel momento in cui può variare i tempi di infusione a seconda del suo gusto”.
Un’altra area in cui i tè premium stanno entrando è la mixology, sia nei cocktails sia mocktails, i drink non alcolici. “Il tè introduce opzioni innovative: i tè e le infusioni preparati a freddo donano aromi di melograno, menta e curcuma che si combinano bene con gin, vodka e rum”.   

 



 

Laura Erguy, co fondatrice di Namastea, punta lo sguardo sull’aspetto salutare: “Osserviamo una chiara tendenza verso quello che chiamiamo tè funzionale, che enfatizza i benefici naturali degli ingredienti su salute e benessere. È cresciuto il consumo di tè verde, scelto per la maggiore concentrazione di antiossidanti, e di tisane. Ma i consumatori richiedono anche naturalezza e trasparenza. Perciò sono sempre di più i marchi di tè “specialty” entrati nel mercato che offrono un prodotto qualitativo con una storia vera e un messaggio chiaro e sostenibile”.
Quanto alla presentazione “oggi offrire un buon prodotto è fondamentale, ma non è più sufficiente. I consumatori cercano un’esperienza e a volte bastano piccole cose come un menu creativo che sottolinea i benefici di ogni tè e gli accostamenti con il cibo. Un po’ come il mondo dell’ospitalità ha fatto con il caffè nel fornire un nuovo modo di consumare e servire, che ha contribuito al suo successo. La buona notizia è che tali accorgimenti sono facili, non troppo costosi e possono generare vendite rapide aggiuntive per bar e ristoranti”.
Grandi opportunità vengono anche dalla mixology, anche se “c’è una mancanza di sinergie: le aziende spesso non sono in grado di rispondere alle richieste del bar. Ma l’attuale tendenza verso i tè funzionali spinge a creare nuove miscele e ad immaginare nuove associazioni di prodotti che dovrebbero aiutarle ad avventurarsi nella miscelazione”.

 

Un mondo in ascesa dunque pieno di opportunità e qualche minaccia. “I tè specialty sono in espansione ovunque. Trovo interessante la produzione dello Sri Lanka grazie al suo sistema di aste per il tè che garantisce maggiore qualità e costanza e la possibilità di produrre tè per tutto l’anno. Quanto alle minacce, i cambiamenti climatici influenzano la produzione e la qualità del prodotto. Sarà una grande sfida nei prossimi anni per il settore, chiamato a sviluppare l’attività in modo più sostenibile. La seconda sfida è la mancanza di manodopera. Le nuove generazioni si trasferiscono nelle città e scelgono lavori meno fisici. E la forza lavoro sta invecchiando. Ma credo che questo potrebbe essere un modo per mettere in discussione i processi di produzione e generare innovazioni nel settore”.

 

Fonte: host.fieramilano.it/il-t%C3%A8-rinasce-tra-innovazione-ed-experience

 

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