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Una novità assoluta non solo nel panorama romano ma anche nella scena della mixology italiana. Avvolta da un’aura di esclusività e fascino, apportata da una storia centenaria che affonda nel XVII secolo, apre al pubblico all’interno del The Rome Edition, primo hotel italiano del marchio Edition, una Punch Room.
Finalmente gli amanti di questo, che generalmente si definisce un antesignano dei moderni cocktail hanno un mondo dove sbizzarrirsi tra mille proposte ma soprattutto approfondirne la storia attraverso i suoi molteplici ingredienti partendo dalle spezie. Ubicato al piano terra dell’hotel è un concept di bar ispirato agli speakeasy, che segue fedelmente lo standard definito dagli Edition di tutto il mondo. Nati nel 1600, i punch tradizionali utilizzavano i nuovi ingredienti scoperti sulle rotte commerciali: le cinque basi originali davano risalto agli alcolici dall’Europa e dalle colonie, alle spezie e agli agrumi dall’Africa e dall’est, ai tè dalla Cina e dall’India e allo zucchero delle Indie. Prendendo ispirazione dalle ricette tradizionali, Punch Room aggiunge un tocco contemporaneo al drink. Per l’occasione abbiamo intervistato il team che ha sviluppato questo progetto degustando alcuni signature nel bar caratterizzato dai divani in velluto color amaranto e dal bancone in legno di noce scuro. È stato evidenziato come questo è un trend emergente ma soprattutto per le nostre latitudini un mondo tutto da scoprire. La cultura dei punch sta lentamente prendendo piede grazie ad una maggiore informazione rispetto al passato. L’affermazione nel gradimento dei consumatori è dovuta fondamentalmente ad alcuni fattori tra cui in primis la leggerezza della gradazione alcolica. Dunque un drink che si sposa molto bene con l’aperitivo ed ha grande versatilità nell’abbinamento con il food. Queste caratteristiche hanno fatto breccia anche nel pubblico femminile ma anche nelle giovani generazioni che ne apprezzano e amano sentire le singole spezie. La Punch room dell’Edition però assume anche un ruolo fondamentale nei termini dell’educational verso questo universo. L’ospite, una volta accolto, non è abbandonato a sé stesso, ma assistito da un personale formato che illustra le caratteristiche del drink e dei cinque elementi che lo compongono, d’altronde punch vuol dire proprio quello: alcol, agrumi, dolcificante, tè e spezie. Grande era l’apprezzamento per gli ultimi due ingredienti, a cavallo del XVIII secolo, quando il punch da bevanda dei marinai si trasformò in un fenomeno mondiale. La popolarità si è affievolita nel corso degli anni ma la riscoperta di questa struttura ancestrale ha dato vita a una nuova ondata di innovazione da parte dei mixologist del XXI secolo della Punch Room. All’Edition si è dunque travolti da infusioni, distillati, cordiali e soprattutto aromi e spezie che rievocano mondi lontani e viaggi esotici del passato. La costruzione del drink è molto importante, ha bisogno di tempo, di studio e di sperimentazione e bilanciamento e combinazione degli ingredienti. Il team spiega in ogni minuzioso dettaglio il bilanciamento delle spezie utilizzate e la differenza tra i vari spirits adoperati. Un punch al rum è chiaramente molto diverso da uno alla vodka.
La carta dei signature rappresenta un viaggio in questo universo ed è in grado di soddisfare i palati più esigenti e raffinati. Si va dal “Passo dopo passo”, una creazione informale e disinvolta con Vermouth bianco, infuso alle drupacee, amaro Nonino, sherry amontillado, dragoncello, sencha e limone chiarificato al “Diplomatic immunity”, un collegamento diretto tra Impero Romano ed Estremo Oriente, ovvero Rum Zacapa 23, vermouth bianco allo zenzero e citronella, sencha, mezcal, cumino, cordiale al mango, passando per il “Britannia Punch” dove un gin Tanqueray ten viene accostato al vermouth bianch, menta, sambuco, pimm’s mirtillo, cetriolo, basilico, lime chiarificato. Alcune creazioni sottendono a motivi letterari e storici.
Ad esempio “Il fiore spietato”, un punch floreale per la società contemporanea che rievoca le affinità degli antichi romani con i fiori in cucina, i quali erano soliti cenare con insalate di tarassaco e viola. Il drink qui vede Casamigos blanco tequila con uva rossa, rosa, violetta, cardo, succo di limone e pompelmo chiarificato, thè olong e radice di iris. Il distillato di prugna, frutto di origine persiana è protagonista di “Buonasera” un punch che vi affianca vodka infusa al limone, pompelmo, cordiale alla fragola, cardamomo e ibisco. Il fascino della Punch Room va attribuito anche al servizio.
È servito in bowl di varie misure a seconda del numero degli ospiti e indubbiamente facilita la condivisione visto che ci si serve anche in autonomia con il mestolo. In quanto a food, vengono suggeriti vari piatti tutti sfiziosi.
Non di solo punch però vive la mixology al Rome Edition. In questo magnifico edificio razionalista realizzato da Cesare Pascoletti in collaborazione con il rinomato architetto Marcello Piacentini a pochi passi da Via Veneto ci sono altri bar. Jade, uno spazio intimo per intenditori e aficionados della mixology.
Marmo verde antico dal pavimento al soffitto, con accenti di ottone satinato e oro, divanetti in velluto color smeraldo e sculture ispirate a Jeff Koons. The Garden, un giardino lussureggiante con più di 400 piante e una cascata di rampicanti sulla facciata dove fruire di una lista di cocktail modernisti ispirati ai giardini italiani e al Mediterraneo.
Al settimo piano The Roof con una vista panoramica sulla Capitale e su monumenti quali il Pantheon, la Fontana dell’Acqua Paola e la Basilica di Sant’Andrea della Valle. Il team del Rome Edition puntualizza ancora una volta che l’atmosfera della punch room deve molto anche al concetto dello speakeasy che a Roma è un must assoluto. Rispetto a Milano, a queste latitudini ha maggior fascino ciò che è meno esibito. Indubbio poi che si cerchi di farne un contenitore di esperienze. Ed il calendario di talk, masterclass e dj set anima lo spazio rendendolo molto vivace. L’aspetto culturale è solo una delle attenzioni rivolte alla clientela. Fidelizzazione è la parola chiave, ma soprattutto esclusività nel rapporto. Magistrale in tal senso il cadeau che viene offerto agli ospiti dell’hotel consistente in un punch ready to drink. L’esperienza vissuta fra le mura dell’Edition travalica i confini della Capitale da riscoprire a casa in una sorta di madeleine proustiana. Interrogati sulle preferenze del pubblico il team dell’Edition rivela che i gusti sono molto eterogenei con una clientela così internazionale con la predilezione degli statunitensi verso grandi classici quali Manhattan e Old Fashioned mentre gli italiani amano molto avventurarsi nel mondo dei signature. In pausa il segmento dei distillati da meditazione, forse rivelano, andrebbero riproposti in una chiave più contemporanea. Non può mancare poi uno sguardo su Anima, il ristorante diretto dalla celebre chef capitolina Paola Colucci.
Il menu del pranzo e della cena offre pietanze classiche con un tocco moderno, ispirate ai prodotti tipici genuini e stagionali per i quali Roma è rinomata in tutto il mondo. Gli ospiti possono assaporare piatti come il vitello in salsa tonnata con tonno pinna gialla crudo, capperi di Pantelleria e cialde di pane, e la mazzancolla nel fiore di zucca, con stracchino, menta e scorza di limone.
+info: www.editionhotels.com/rome/restaurants-and-bars/punch-room/
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