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Il mercato di cibi e bevande fuori casa è valutato in 72 miliardi di euro, su un totale di 223 miliardi, che dal 2003 al 2013 ha beneficiato della migrazione di 6,7 miliardi di consumi alimentari dal mercato casalingo. Oggi la sua quota equivale al 32% dei consumi totali, ma nel 1970 l’incidenza dei consumi fuori casa era pari al 12%.

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Queste le cifre chiave di una ricerca di TradeLab presentata a Expo 2015 da Angela Borghi nell’ambito di un convegno dedicato alla fiera dell’ospitalità professionale Host.Il mercato fuori casa in Italia è inoltre il terzo mercato in Europa e ha ancora spazi di crescita. Lo dimostrano il confronto con alcuni paesi europei in cui la componente dei consumi fuori casa è molto più alta. Nel Regno Unito, per esempio, la percentuale è al 43% e in Spagna quasi pari al 50%. La previsione si basa anche sui cambiamenti socio demografici: aumento del numero di famiglie di piccole dimensioni (coppie senza figli e single), aumento dell’occupazione femminile, nuovi stili di vita.
I 72 miliardi di consumi fuori casa vengono fatti da circa 290.000 punti di consumo. Il peso maggiore è ricoperto dalla ristorazione collettiva, mentre bar e ristoranti in catena hanno ancora un ruolo meno rilevante rispetto ad altri paesi europei. La ristorazione indipendente in Italia pesa ancora per oltre l’80% del mercato totale. Il mercato dei ristoranti, con circa 110 mila punti di consumo, è il mercato più importante e vale circa 33 miliardi di euro. I quasi 130.000 bar sviluppano 20 miliardi di euro di fatturato.
+info: www.tradelab.ithost.fieramilano.it/

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