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Economia circolare, cibi eco-friendly e funzionali, social eating, iper-personalizzazione, negozi phygital, ma anche IoT, commercio biometrico, realtà aumentata e consegne con robot e A.I.: “Evoluzione del Food & Beverage in Italia”, il progetto formativo condiviso di Università della Birra e LIUC Business School, dedica un approfondimento alle molteplici e diverse tendenze del presente del settore per capire quali si consolideranno e come incorporarle nel proprio modello di business.

 

Birritalia 2024-25 Beverfood.com annuario Birre Italia

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Ogni 50 anni il mondo cambia radicalmente. Dopo l’era industriale e quella delle macchine, siamo di recente entrati nell’era delle piattaforme. Tutto è connesso e la spinta alla digitalizzazione nei mesi del lockdown non ha fatto che accelerare l’emergere di nuovi trend anche nel settore Food&Beverage: piccole e grandi rivoluzioni che, giorno dopo giorno, modificano le nostre abitudini nel mangiare, ordinare, acquistare, cucinare, e, più in generale, i nostri comportamenti e il rapporto con gli altri. Ma quali sono questi trend emergenti?

E come capire quali diventeranno strutturali, di modo da incorporarli correttamente nel proprio modello di business? Per rispondere, Università della Birra, l’innovativo hub di formazione professionale promosso da HEINEKEN Italia, e LIUC Business School attiva presso la LIUC – Università Cattaneo, punto di riferimento nazionale per la formazione universitaria in Economia Aziendale e Ingegneria Gestionale, hanno fatto il punto in “I trend in atto nella distribuzione di cibo e bevande”, il terzo appuntamento di “Evoluzione del Food & Beverage in Italia”, il ciclo di workshop formativi per discutere, condividere le best practice e interrogarsi sul futuro del settore, con docenti, professionisti e manager dalle più importanti realtà italiane, pensato per fornire risposte e strumenti concreti ai professionisti dell’Ho.Re.Ca. e del Canale Moderno per adeguarsi al new normal, riconoscere i rischi e cogliere le opportunità della ripresa. «In un mondo che cambia così velocemente e soprattutto all’uscita di una fase incerta e turbolenta come quella dettata dalla pandemia, non si può prescindere dall’allenarsi ad esplorare il futuro.

Ciò significa sviluppare nelle aziende la capacità di leggere i trend che possano impattare sul modo di gestire l’azienda stessa e sulle innovazioni da introdurre- ha spiegato Fernando Alberti, Professore Ordinario di Economia Aziendale alla LIUC – Università Cattaneo.

 

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In questo incontro promosso dall’Università della Birra di HEINEKEN Italia, abbiamo esplorato attraverso una pluralità di casi ed esempi i principali trend che potrebbero ridisegnare i prodotti food and beverage e soprattutto la distribuzione degli stessi».

  • VALORE PER IL PIANETA. Come i trend che gravitano attorno al tema della sostenibilità: sono molteplici i modelli di business che con la loro profittabilità incorporano l’economia circolare e incoraggiano i consumatori ad adottare comportamenti sostenibili, come sono numerose le aziende che stanno lavorando alla riduzione degli sprechi, al redesign del packaging dei prodotti perché siano riutilizzabili e meno impattanti sull’ambiente, nonché all’up-cycling, cioè al riciclo creativo, recuperando gli scarti per farne nuovi prodotti da reimmettere sul mercato. Proprio questa attenzione alla sostenibilità si riflette anche nei nostri stessi comportamenti alimentari: ecco quindi l’ascesa del “reducetarianesimo” e del “flexitarianesimo”, il fiorire di proposte di cibi a base di piante senza carne o lattosio, il boom dei superfood, l’affermarsi, soprattutto nelle nuove generazioni, dei “no-buzz cocktails” (low o alcool-free) e dei “fizz funzionali” (bevande frizzanti addizionate, senza caffeina e senza calorie), fino ai cibi funzionali, anche ingegnerizzati, perché apportino maggiori nutrienti al nostro organismo. Senza dimenticare le proposte di “pacchetti” di ingredienti (come lo yuzu, l’ibisco, i semi di girasole, la ccuma e la moringa) e cibi pensati per diete che ci facciano vivere meglio e più a lungo.
  • VALORE NEL SERVIZIO. Nella scelta di quali cibi e bevande consumare diventa sempre più rilevante anche l’offerta di un servizio a supporto del prodotto: sono infatti sempre più numerose le aziende che propongono consulenza e assistenza, o soluzioni in abbonamento, per ricevere a casa periodicamente cibi e bevande in base alla frequenza di consumo. Si affermano poi il concetto di condivisione, dal social eating alle cloud kitchen con formule “pay-for-use”, la stampa 3D nell’universo cibo e il Fai-Da-Te nel beverage.
  • VALORE NELL’AIUTO. Proprio la tecnologia, che trova sempre più spazio nelle nostre case, può essere una leva a supporto di nuovi servizi: dai forni e fornelli intelligenti che cucinano da soli, ai dispositivi che forniscono assistenza tramite ricerca vocale, fino ai tavoli che impiegano la realtà aumentata per aiutarci nella preparazione dei pasti. Realtà aumentata e virtuale trovano applicazione anche nel fuoricasa, fornendo ad esempio la preview dei piatti nel menù e indicazioni sul loro valore nutrizionale, mentre i robot aiutano nella preparazione degli ordini o supportano il personale in lavori che richiedono grandi sforzi fisici. Le confezioni dei prodotti trovano poi un nuovo valore nelle informazioni che veicolano e tracciabilità, inclusività, velocità e completezza diventano temi chiave per lo sviluppo di nuovi servizi a supporto del consumatore.
  • VALORE PERSONALE. Ed è il consumatore ad essere sempre più al centro di un mondo iper-connesso. Se da un lato, infatti, la condivisione si sta affermando in ogni settore, dall’altro si accentua la spinta alla personalizzazione. Numerose aziende permettono ai propri consumatori di rendere unici non solo i packaging, ma anche i prodotti stessi, impiegando addirittura l’intelligenza artificiale e lo studio del DNA.
  • VALORE FIGITALE. Guardando alla distribuzione, sviluppo tecnologico e digitalizzazione hanno impattato in maniera significativa, portando alla nascita dell’universo “figitale”, che unisce la dimensione fisica a quella virtuale: ecco quindi apparire negozi “figitali”, lo shopping omnipresente, anche sui pannelli della metropolitana, nuove forme di pagamento – come il sorriso, il palmo della mano e le criptovalute -, oggetti intelligenti che suggeriscono gli acquisti in base ai nostri consumi, fino al commercio biometrico basato sulle analisi del sangue.
  • VALORE NELLA DISTRIBUZIONE. La tecnologia ha anche un ruolo chiave nella velocità e nella qualità della distribuzione: è il caso delle “consegne estreme” entro un’ora dall’ordine, dei marketplace specialistici e supersostenibili, dei distributori automatici reinventati che imparano dai comportamenti di consumo e danno indicazioni agli chef e del QSR – Quick Service Restoration, mentre si moltiplicano i food truck, anche dotati di AI, i robot e i droni per le consegne, ma anche negozi robotici senza personale e dark stores a cui accedono solo gli addetti al delivery. I device mobili, le smart TV e, più in generale, gli oggetti connessi diventano cruciali per lo shopping, con siti, app e piattaforme social (compresi i servizi di messaggistica come WhatsApp) che permettono di fare acquisti mentre leggiamo, guardiamo la pubblicità, giochiamo, ci informiamo…o addirittura che fanno shopping per noi (il cd. “A-Commerce”) rilevando automaticamente quando finiamo un prodotto e decidendo quando riacquistarlo.

Tutto, insomma, ruota intorno al valore. Nella definizione di Alex Osterwalder, teorico del business: “Un modello di business descrive la logica secondo cui un’azienda crea, consegna e cattura valore”, e, come afferma Henry Mason, “I trend ci guidano verso nuovi modi di intendere il valore”. E i trend non sono altro che un’accelerazione del presente verso il futuro. Osservando quindi le azioni non tanto dei consumatori, ma piuttosto degli innovatori, come le start-up e gli enti di ricerca, nonché delle grandi imprese capaci, con le loro azioni, di impattare significativamente sul mercato, è possibile identificare quali sono le nuove tendenze emergenti, quelle che hanno più probabilità di affermarsi e, quindi, capire se e come incorporarle nel proprio modello di business e se e come sfruttarle per ottenere un vantaggio competitivo. Si tratta di una ricerca continua. E non certo scevra da errori.

«L’ambiente economico e sociale in cui viviamo ed operiamo cambia in maniera sistematica ed è sempre più incerto e complesso, meno controllabile. È necessario guardare al futuro e alle innovazioni con più attenzione e continuità per essere pronti a cogliere le opportunità che la tecnologia renderà possibili – osserva Marco Luciani, On Trade Sales Director Heineken. Da un paio di anni abbiamo adottato l’intelligenza artificiale nella fase di order taking dei nostri venditori: si tratta di un cambiamento potenzialmente disruptive per un venditore, ma che si può e si deve imparare a gestire, nella consapevolezza che si può sbagliare e che da ogni errore si impara. Per questo, l’attitudine al cambiamento continuo, quindi la pianificazione per scenari, deve diventare il nuovo modello di gestione strategica delle nostre organizzazioni, e deve essere sviluppata attraverso l’attenzione alle persone, la collaborazione, la semplicità e la formazione perché diventi un modo di essere, pensare ed agire, una leva culturale di vantaggio competitivo».

Il ciclo di workshop di “Evoluzione del Food & Beverage in Italia” proseguirà con il quarto appuntamento “Snelli e agili: le due vie per rilanciare il business”, dedicato a tecniche lean e tecnologie 4.0 al servizio della customer experience e della competitività aziendale, e si chiuderà con l’incontro “L’impatto del digitale nel modello di vendita: da venditore a consulente del cliente”.

UNIVERSITÀ DELLA BIRRA™

L’Università della Birra™ è un progetto promosso da HEINEKEN Italia. Costituita a fine 2017, si pone l’ambizioso obiettivo di generare cultura, implementare valore e creare nuove opportunità di business per la filiera di riferimento attraverso la divulgazione di know-how e la costruzione di solide competenze professionali. La formazione, rivolta ai professionisti attivi nel canale Ho.Re.Ca. e nella distribuzione moderna e ai dipendenti dell’azienda, mette a sistema il patrimonio di conoscenze accumulato da HEINEKEN Italia nel corso della sua storia e ulteriori preziose expertise derivanti dalla sinergia con quattro parti. Cultura Birraria, Competenze Commerciali, Gestione Aziendale e Trasformazione Digitale: questi i 4 pillars su cui ruota l’offerta formativa attraverso un percorso di apprendimento teorico e pratico, proposto con codici e linguaggi innovativi e costantemente aggiornato nei contenuti, nelle tecnologie e nelle modalità di fruizione (in aula e online). Il corpo docenti comprende sia professionisti di HEINEKEN Italia sia esperti coinvolti nel progetto in qualità di visiting professor. Università della Birra™ è un servizio di formazione a cura di HEINEKEN Italia S.p.A. che non rilascia titoli o attestati avente valore legale.

Per ulteriori informazioni:
www.universitadellabirra.it

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