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Secondo l’ultimo Report Nomisma Wine Monitor, continuano a crescere le vendite a valore di vino nel canale off-trade in Italia, con una forte ripresa nel cash & carry. Ma è soprattutto l’e-commerce dei retailer generalisti che, continua a correre con un ulteriore balzo in avanti.
NON SI ARRESTA LA CORSA DELL’E-COMMERCE DEL VINO
Secondo il recente Rapporto Nomisma Wine Monitor, le vendite di vino nei siti generalisti (catene distributive + Amazon) registrano per il primo semestre 2021 una crescita a valore del 351% e del 310% a volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente che, va ricordato, comprendeva due mesi di lockdown totale (e quindi di crescite esponenziali negli acquisti di vino on-line da parte degli italiani). Si tratta ancora di un’incidenza limitata rispetto al valore delle vendite totali di vino nel canale off-trade, vale a dire appena il 2%, che sommata al peso rivestito dai cosiddetti pure players non supera il 15% ma è alquanto rappresentativa di un trend ormai consolidato.
CONFERMA DELLA CRESCITA DELLE VENDITE NEL CANALE MODERNO
il primo semestre 2021 conferma il trend di crescita delle vendite a valore di vino in GDO (+10% in Iper e Super, +2% nei Discount) e una ripresa del Cash&Carry (+18%) quale segnale della progressiva riapertura di bar e ristoranti (il Cash&Carry rappresenta infatti un format distributivo riservato ad operatori professionali del canale Horeca). Una ripresa confermata ulteriormente dal dato relativo al secondo trimestre 2021 (quando le restrizioni si sono maggiormente allentate): +45% rispetto al primo trimestre di quest’anno.
ANDAMENTO PER TIPOLOGIE
Confrontando la spesa on-line con il carrello di vini acquistati a scaffale, si evince un valore medio più elevato a favore dell’e-commerce. Mentre nei punti vendita della GDO in Italia, i DOP rappresentano circa il 40% dei quantitativi di vino acquistati (sempre al primo semestre 2021), negli ordinativi on-line tale percentuale arriva al 54%. Nel dettaglio, a fronte di un’incidenza degli spumanti del 12% sui volumi di vino acquistati a scaffale nella GDO italiana, nel canale e-commerce tale peso arriva al 16%. Inoltre, sempre in tema di bollicine, il peso di Champagne e Metodo Classico arriva al 12% nel carrello on-line contro l’8% delle vendite a scaffale. Anche per quanto riguarda i vini biologici l’incidenza è doppia nel caso della spesa on-line (per quanto ancora marginale sul totale, vale a dire il 2%).
IL COMMENTO DI CENIS PANTINI
“La continua crescita delle vendite on-line anche dopo i momenti più critici della pandemia confermano lo sviluppo strutturale di questo canale per il mercato del vino, una delle tante eredità che ci sta lasciando il Covid a livello mondiale” dichiara Denis Pantini, Responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma. “Il prezzo medio della spesa di vini acquistati on-line presenta un differenziale di circa il 38% nel caso dei vini fermi e frizzanti e del 19% nel caso degli spumanti rispetto agli acquisti a scaffale, uno scostamento che deriva dalla diversa composizione tipologica, ma anche per brand e packaging dei due carrelli di spesa”.
Fonte: www.winemonitor.it/
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