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La controversia che circonda le etichette di vino raffiguranti Adolf Hitler prodotte dalla Vini Lunardelli, un’azienda vinicola friulana, è stata recentemente riaccesa da un caso che coinvolge Daniel Halemba, un politico tedesco di estrema destra.
Daniel Halemba, 22 anni, è stato eletto nel parlamento bavarese come rappresentante dell’Alternative für Deutschland (AfD), un partito anti-immigrazione che si è consolidato come la principale forza di opposizione in Baviera e che per i sondaggi si attesta come secondo partito a livello nazionale.
Lunedì, Halemba è stato posto sotto arresto con l’accusa di detenzione di materiale nazista, reato che in Germania è considerato grave e può comportare una condanna a qualche anno di reclusione. Tuttavia, è stato successivamente rilasciato dal tribunale, che non ha ritenuto vi fossero rischi di fuga.
L’indagine ha portato alla luce la presenza di letteratura nazista, armi, oggetti delle SS e una foto che ritrae membri della confraternita Teutonia Prag (di cui fa parte Halemba) mentre bevono il “vino di Hitler” prodotto da Vini Lunardelli.
La serie di bottiglie di Vini Lunardelli, celebre per le etichette che ritraggono figure di dittatori come Mussolini, Hitler, Stalin e Franco, è stata oggetto di controversie e azioni legali negli ultimi anni. Nonostante ciò, l’azienda è sempre riuscita a superare le varie cause e i boicottaggi sostenendo che si tratta di semplici immagini storiche, senza nessun esaltazione di tali personaggi o incitamento verso correnti politiche. Nell’ultimo anno, sotto la nuova direzione di Andrea Lunardelli, che ha succeduto al padre Alessandro, l’azienda aveva annunciato l’intenzione di voler interrompere la vendita delle etichette con Hitler e Mussolini, in risposta alle persistenti polemiche spesso con pressioni internazionali. Ad un anno di distanza però sembra che questi vini e liquori siano ancora disponibili per la vendita. Benito Mussolini è presente anche sull’Amaro del Duce prodotto in collaborazione con un’altra azienda.
Vini Lunardelli ha anche lanciato una nuova etichetta speciale che, questa volta, presenta l’immagine di un altro personaggio contemporaneo: Vladimir Putin. Questa mossa potrebbe essere vista come un tentativo di continuare la tradizione di etichette provocatorie che evocano figure controverse, pur scegliendo personaggi che non sono associati ai regimi del passato. La nuova etichetta fa parte della “Communist Collection” dove sono presenti altri dittatori e personaggi storici legati al comunismo e riporta l’immagine del presidente russo Vladimir Putin con la scritta “Wanted dead not alive for mass murder” (ricercato morto non vivo per omicidio di massa).
+info: www.vinilunardelli.com/
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