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Bevitori di tutto il mondo, gioite! Se proprio dovesse andare male, con il cambiamento climatico ormai in atto, sappiate di poter contare su una certezza: il whisky sarà salvo. Un gruppo di ricercatori scozzesi ha infatti individuato il gene dell’orzo responsabile della resistenza alla siccità, così da permettere allo Scotch (e certo, anche all’industria dei cereali in generale) di reagire al surriscaldamento globale.

 

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CAMBIAMENTO CLIMATICO – L’orzo è uno dei tre ingredienti chiave (insieme ad acqua e lievito) dello Scotch whisky, oltre a essere uno dei cereali più presenti e consumati nella generale categoria del food. La ricerca darà il via a una serie di esperimenti, che comprenderanno il piantare capostipiti di piantagioni, per analizzare le varie caratteristiche di crescita del gene e individuare in quali specie esso si esprime meglio naturalmente. Lo studio condotto dalla Heriot-Watt University è durato cinque anni e ha dimostrato per la prima volta che il gene HvMBY1 controlla la tolleranza allo stress in cereali come l’orzo, e di conseguenza gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza in tempi di siccità. L’orzo ha più di 39.000 geni, quasi il doppio del corredo umano, per cui individuarne uno è stata di fatto un’impresa. Peter Morris, il leader del team scientifico: “La siccità sta già avendo un grosso impatto sui raccolti, il 2018 è stato durissimo per l’Europa, con un’estate caldissima e prolungata che ha danneggiato buona parte del patrimonio”.

VARIAZIONE GENETICA – Con l’acuirsi del riscaldamento globale e l’aumento di intensità di stagioni estreme, è fondamentale impegnarsi per mantenere una continuità di approvvigionamento: “La variazione genetica è fondamentale per la resilienza e la resistenza delle varie specie vegetali. Speriamo quindi che questa ricerca si riveli un’arma per i coltivatori contro il clima estremo, e permetta di analizzare meglio le varietà di orzo più forti. In questo modo potrebbero crearsi varietà ibride ancora più resistenti”.

LAVORO DI SQUADRA – Lo Scotch whisky è una delle voci di punta dell’export della Gran Bretagna. L’orzo è uno dei suoi tre elementi fondamentali, e il 90% di esso viene raccolto in Scozia. La Heriot-Watt University è stata sostenuta economicamente dalla Scotch Whisky Association, che si occupa della promozione del prodotto sia entro che fuori dai confini nazionali. Dagmar Droogsma, direttore dell’associazione: “L’industria dello Scotch si basa su materie prime di gran qualità e sostenibilità, oggi come in futuro. La SWA lavora al fianco degli specialisti dell’università e in altri settori, per far sì che l’intera dimensione dello Scotch sia preparata a qualsiasi evenienza dovesse presentarsi in futuro a causa del cambiamento climatico”. La ricerca, pubblicata sul Journal of Plant Physiology and Biochemistry, avrà grosso impatto sul mondo dei cereali in generale, come grano, mais e riso.

 

fonte: beveragedaily.com

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